Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gli occhi della città
la collettiva a cura di Manuela Gandini ricostruisce il clima di controllo elettronico, da telecamere e security, che sistematicamente, spiando, riproducono realtà frammentarie
Comunicato stampa
Segnala l'evento
³Gli occhi della cittಠla collettiva a cura di Manuela Gandini ricostruisce il clima di controllo elettronico, da telecamere e security, che sistematicamente, spiando, riproducono realtà frammentarie. La nuova visione collettiva, poco definita e di servizio, che non impedisce tuttavia il compimento di crimini: come il furto dell¹Urlo di Munch avvenuto al museo di Oslo anni fa sotto l¹occhio indifferente della telecamera, o il passaggio di Mohamed Atta, registrato all¹aeroporto di Boston l¹11 settembre 2001, o gli stupri nelle metropoli italiane.
³Gli occhi della città², nell¹intento della mostra, riproducono inoltre una visione civile, ossia la possibilità di ricognizioni urbanistiche alternative alle ufficiali. Tra queste, emerge anche il carcere, nella sua invisibilità.
Dunque è la città che guarda, con occhi privi di emozioni, cogliendo le persone, come pupazzetti senza corpo. Al linguaggio elettronico del controllo si aggiunge però la percezione individuale dell¹artista-spia e delle brevi azioni post-situazioniste sul territorio.
Ciò che entra nel campo visivo della telecamera diviene accidentalmente opera. Terrore clandestinità infrazione normalità coabitano in un nuovo comune paesaggio doppiato. Il caso, per dirla con Duchamp, diviene tutt¹uno con l¹arte, nell¹epoca della sua riproducibilità elettronica. Le opere, saranno suddivise in installazioni e videoproiezioni. E¹ previsto uno spettacolo scritto e diretto da Salvino Raco, intitolato ³Tagheire², in arabo trasformazione, con la partecipazione di 30 attori (formati dallo stesso Raco) appartenenti a diverse etnie. L¹accento delle loro parole, pronunciate con difficoltà, costituisce il tessuto narrativo dello spettacolo che riguarda la potenzialità di trasformazione dei rapporti tra i terrestri.
³Gli occhi della città², nell¹intento della mostra, riproducono inoltre una visione civile, ossia la possibilità di ricognizioni urbanistiche alternative alle ufficiali. Tra queste, emerge anche il carcere, nella sua invisibilità.
Dunque è la città che guarda, con occhi privi di emozioni, cogliendo le persone, come pupazzetti senza corpo. Al linguaggio elettronico del controllo si aggiunge però la percezione individuale dell¹artista-spia e delle brevi azioni post-situazioniste sul territorio.
Ciò che entra nel campo visivo della telecamera diviene accidentalmente opera. Terrore clandestinità infrazione normalità coabitano in un nuovo comune paesaggio doppiato. Il caso, per dirla con Duchamp, diviene tutt¹uno con l¹arte, nell¹epoca della sua riproducibilità elettronica. Le opere, saranno suddivise in installazioni e videoproiezioni. E¹ previsto uno spettacolo scritto e diretto da Salvino Raco, intitolato ³Tagheire², in arabo trasformazione, con la partecipazione di 30 attori (formati dallo stesso Raco) appartenenti a diverse etnie. L¹accento delle loro parole, pronunciate con difficoltà, costituisce il tessuto narrativo dello spettacolo che riguarda la potenzialità di trasformazione dei rapporti tra i terrestri.
21
marzo 2006
Gli occhi della città
Dal 21 marzo al 02 aprile 2006
arte contemporanea
Location
ARTANDGALLERY
Milano, Via Francesco Arese, 5, (Milano)
Milano, Via Francesco Arese, 5, (Milano)
Vernissage
21 Marzo 2006, ore 19-23
Ufficio stampa
SILVIA PALOMBI
Autore
Curatore