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Gloria Campriani – Un filo per segno. Dal tappeto antico all’arte contemporanea
Firenze, nel cuore d’Oltrarno, tra botteghe d’arte e artigiane, un antiquario apre all’arte contemporanea e un artista contemporaneo si confronta con manufatti antichi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Firenze, nel cuore d’Oltrarno, tra botteghe d’arte e artigiane, un antiquario apre all’arte contemporanea e un artista contemporaneo si confronta con manufatti antichi
Alberto Boralevi inaugura il nuovo showroom al piano terreno di Palazzo Frescobaldi, in Via Santo Spirito, 11 con una mostra di Gloria Campriani dal titolo "Un filo per segno”. Dal tappeto antico all’arte contemporanea.
Gloria Campriani è una giovane artista toscana che, scegliendo la fibra per esprimersi, ha scoperto un linguaggio innovativo, in grado di rispondere alle nuove esigenze del pubblico dell’arte contemporanea. Alberto Boralevi architetto e da sempre antiquario e studioso del tappeto e del tessile d’arte. Insieme vogliono mostrare che spesso opere antiche e contemporanee riportano segni simili anche se prodotte in contesti culturali diversi.
”Un filo per segno” è l’interpretazione di tessiture che si esprimono attraverso simboli antichi e al tempo stesso contemporanei, una curiosa comparazione che nasce dall’accostamento di segni similari ritrovati in opere moderne e d’antiquariato. La mostra vuole far riflettere il pubblico su come antichità e contemporaneità siano collegabili e si basa sull’esposizione di una piccola collezione di antichi Kilim persiani Shushtar, originari del Khuzestan affiancati a opere contemporanee dell’artista Gloria Campriani.
Antica e contemporanea è l'arte dell'intreccio, come antica e contemporanea è la materia che l'intreccio nutre. Il filo si dipana, traccia percorsi di vita, descrive emozioni, affiora e scompare. Vibrante fascio di DNA primordiale, quel filo, è lo strumento primario ed essenziale di artisti antichi e contemporanei.**
Una “tessitura” di rapporti umani: l’interpretazione di una tessitura di rapporti sociali. Un tessuto sociale costruito da fili e dai loro legami intrecciati. “Un percorso irto di segni: stazioni di meditazione dove ideogrammi totemici stigmatizzano le complesse declinazioni del vivere sociale. Fili perfettamente allineati corrono vicini, senza mai incontrarsi, ubbidienti alla legge matematica e preordinata d’invisibili telai; nascono, una sull'altra, costruzioni mute, città solitarie dalle proporzioni perfette, torri sigillate in un silenzio assordante. Lampi di luce. Il mistero dei fili, oggi, ieri e domani metafora insuperabile del divenire umano, si perpetua nella forza dei segni intrecciati, nell'afflato vitale della materia, si conferma e si rinnova trovando infine in queste opere compimento.” **
Questi i temi affrontati nella mostra-evento aperta al pubblico dall’ 1 al 21 marzo 2009 nel nuovo showroom di Alberto Boralevi al piano terreno Palazzo Frescobaldi in via S.Spirito 11 a Firenze.
La mostra è accompagnata da un video dal titolo Anche… un nido di rondine è intessuto di fibre e impastato di argilla! che mostra le tecniche applicate a questo nuovo linguaggio dell’artista, ed è corredata da un catalogo illustrato.
Orario d’apertura: dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30, domenica chiuso; oppure su appuntamento, telefonando allo 055 211423 o al 347 6419142.
http://www.albertoboralevi.com e-mail aborale@tin.it – cell. 335 5427107
http://www.gloriacampriani.com e-mail gloriacampriani@katamail.com – cell. 347 6419142.
** Moira Brunori, direttrice del Centro Restauri tessili di Pisa.
Il Catalogo
La mostra è accompagnata da un piccolo catalogo illustrato, fuori commercio e in tiratura limitata, intitolato “Un filo per segno” in cui sono trattati i temi sviluppati nell’esposizione.
“Dal tappeto antico all’arte contemporanea”, saggio introduttivo di Alberto Boralevi.
“Gloria Campriani: percorso di un’artista contemporaneo che sceglie la fibra per esprimersi”. (Biografia)
“Shushtari Gelimcheh, i piccoli kilim estivi originari del Khuzestan” di Alberto Boralevi.
“Filoneismo del filo” saggio sull’artista di Sandra Landi, Scrittrice. Tratto dal catalogo “Un filo per matita” edito da Carlo Cambi editore, Poggibonsi (Si).
“Un rudimentale intrecciarsi di fili”, saggio di Siliano Simoncini, Critico e Storico d’Arte. Tratto dal volume “Radici” edito da Casa Editrice Settegiorni, Pistoia.
Progetto grafico a cura di Alberto Boralevi e Gloria Campriani.
Realizzazione stampa di Tipografia Pampaloni, Certaldo (Fi).
Foto dei quadri di Roberto Bartalini.
Foto dei tappeti di Carlo Cantini.
Alberto Boralevi inaugura il nuovo showroom al piano terreno di Palazzo Frescobaldi, in Via Santo Spirito, 11 con una mostra di Gloria Campriani dal titolo "Un filo per segno”. Dal tappeto antico all’arte contemporanea.
Gloria Campriani è una giovane artista toscana che, scegliendo la fibra per esprimersi, ha scoperto un linguaggio innovativo, in grado di rispondere alle nuove esigenze del pubblico dell’arte contemporanea. Alberto Boralevi architetto e da sempre antiquario e studioso del tappeto e del tessile d’arte. Insieme vogliono mostrare che spesso opere antiche e contemporanee riportano segni simili anche se prodotte in contesti culturali diversi.
”Un filo per segno” è l’interpretazione di tessiture che si esprimono attraverso simboli antichi e al tempo stesso contemporanei, una curiosa comparazione che nasce dall’accostamento di segni similari ritrovati in opere moderne e d’antiquariato. La mostra vuole far riflettere il pubblico su come antichità e contemporaneità siano collegabili e si basa sull’esposizione di una piccola collezione di antichi Kilim persiani Shushtar, originari del Khuzestan affiancati a opere contemporanee dell’artista Gloria Campriani.
Antica e contemporanea è l'arte dell'intreccio, come antica e contemporanea è la materia che l'intreccio nutre. Il filo si dipana, traccia percorsi di vita, descrive emozioni, affiora e scompare. Vibrante fascio di DNA primordiale, quel filo, è lo strumento primario ed essenziale di artisti antichi e contemporanei.**
Una “tessitura” di rapporti umani: l’interpretazione di una tessitura di rapporti sociali. Un tessuto sociale costruito da fili e dai loro legami intrecciati. “Un percorso irto di segni: stazioni di meditazione dove ideogrammi totemici stigmatizzano le complesse declinazioni del vivere sociale. Fili perfettamente allineati corrono vicini, senza mai incontrarsi, ubbidienti alla legge matematica e preordinata d’invisibili telai; nascono, una sull'altra, costruzioni mute, città solitarie dalle proporzioni perfette, torri sigillate in un silenzio assordante. Lampi di luce. Il mistero dei fili, oggi, ieri e domani metafora insuperabile del divenire umano, si perpetua nella forza dei segni intrecciati, nell'afflato vitale della materia, si conferma e si rinnova trovando infine in queste opere compimento.” **
Questi i temi affrontati nella mostra-evento aperta al pubblico dall’ 1 al 21 marzo 2009 nel nuovo showroom di Alberto Boralevi al piano terreno Palazzo Frescobaldi in via S.Spirito 11 a Firenze.
La mostra è accompagnata da un video dal titolo Anche… un nido di rondine è intessuto di fibre e impastato di argilla! che mostra le tecniche applicate a questo nuovo linguaggio dell’artista, ed è corredata da un catalogo illustrato.
Orario d’apertura: dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30, domenica chiuso; oppure su appuntamento, telefonando allo 055 211423 o al 347 6419142.
http://www.albertoboralevi.com e-mail aborale@tin.it – cell. 335 5427107
http://www.gloriacampriani.com e-mail gloriacampriani@katamail.com – cell. 347 6419142.
** Moira Brunori, direttrice del Centro Restauri tessili di Pisa.
Il Catalogo
La mostra è accompagnata da un piccolo catalogo illustrato, fuori commercio e in tiratura limitata, intitolato “Un filo per segno” in cui sono trattati i temi sviluppati nell’esposizione.
“Dal tappeto antico all’arte contemporanea”, saggio introduttivo di Alberto Boralevi.
“Gloria Campriani: percorso di un’artista contemporaneo che sceglie la fibra per esprimersi”. (Biografia)
“Shushtari Gelimcheh, i piccoli kilim estivi originari del Khuzestan” di Alberto Boralevi.
“Filoneismo del filo” saggio sull’artista di Sandra Landi, Scrittrice. Tratto dal catalogo “Un filo per matita” edito da Carlo Cambi editore, Poggibonsi (Si).
“Un rudimentale intrecciarsi di fili”, saggio di Siliano Simoncini, Critico e Storico d’Arte. Tratto dal volume “Radici” edito da Casa Editrice Settegiorni, Pistoia.
Progetto grafico a cura di Alberto Boralevi e Gloria Campriani.
Realizzazione stampa di Tipografia Pampaloni, Certaldo (Fi).
Foto dei quadri di Roberto Bartalini.
Foto dei tappeti di Carlo Cantini.
01
marzo 2009
Gloria Campriani – Un filo per segno. Dal tappeto antico all’arte contemporanea
Dal primo al 20 marzo 2009
arte contemporanea
Location
ALBERTO BORALEVI – PALAZZO FRESCOBALDI
Firenze, Via Di Santo Spirito, 11, (Firenze)
Firenze, Via Di Santo Spirito, 11, (Firenze)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30, domenica chiuso, oppure su appuntamento
Vernissage
28 Febbraio 2009, ore 17.30-20.00
Sito web
www.gloriacampriani.com
Autore
Curatore