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Gohar Dashti – Beyond Seas and Trees
Dal 15 ottobre 2020, la galleria Officine dell’Immagine di Milano riprende la propria programmazione espositiva proseguendo l’ormai consolidata riflessione sull’emergente scena contemporanea. Visitabile fino al 6 gennaio 2021, lo spazio milanese presenta la quarta personale di una delle protagoniste
Comunicato stampa
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Curata da Silvia Cirelli, la mostra propone i recenti progetti di questa talentuosa interprete, presentati in esclusiva italiana. Distintasi negli ultimi anni con partecipazioni in prestigiosi Musei internazionali come il Smithsonian Museum di Washington D.C., il Mori Art Museum di Tokyo, il National Museum of Women in Arts di Washington D.C., il Museum of Fine Arts di Boston, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Museum of Contemporary Photography di Chicago e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Gohar Dashti si riconferma come uno dei punti di riferimento della fotografia contemporanea mediorientale.
Da sempre testimone del complesso tessuto socio-culturale iraniano, e non solo, Dashti si contraddistingue per una cifra stilistica di rara suggestione, capace di proiettare nella dimensione metaforica dell’arte la collisione di tratti distintivi apparentemente opposti: ironia e amarezza, incanto e sofferenza, severità ed evasione. Di chiara connotazione autobiografica, la sua estetica esplora il tema dell’appartenenza alla terra di origine, dell’identità, e del ruolo che la memoria collettiva riveste per ognuno di noi. Da una narrazione che traduce la precarietà di un momento storico segnato dal senso di sradicamento, l’artista racconta la vulnerabilità umana con una sensibilità immersiva audace, che rompe i confini della fotografia, sintetizzando un autentico paesaggio emozionale.
Nucleo centrale del percorso espositivo dal titolo Beyond Seas and Trees, sono le sue due ultime serie fotografiche, progetti artistici che si caratterizzano per un approccio poetico che ancora una volta esclude la presenza umana, per cedere il passo al sublime mondo naturale.
Gohar Dashti utilizza infatti la natura come terreno di esplorazione, contemplazione e raggiungimento ultimo del messaggio artistico. Seppur paradossalmente assente, la componente umana rimane in ogni caso protagonista. Nella viscerale corrispondenza fra il mondo naturale e quello antropico, l’artista conquista una dimensione percettiva inedita, capace di condurre a un repertorio di emozioni e ricordi. Soggetto della serie Land/s del 2019, sono alcuni scatti di remoti paesaggi negli Stati Uniti d’America che Dashti stampa sotto forma di grandi cartelloni mobili per poi posizionarli all’interno di bucoliche ambientazioni iraniane e a sua volta fotografarli. Nonostante sia chiaro il doppio scenario paesaggistico, lo scatto regala un’armonia suggestiva e di certo non fa intuire la convivenza di un panorama americano e di uno iraniano. Con la sua forza sublime e prepotente, la natura sembra voler rompere gli ostacoli del più comune concetto di confine, regalando un intervallo di condivisione e conciliazione.
La relazione dinamica fra mondo umano e mondo naturale, così come la narrazione della vulnerabilità della memoria storica attraverso rimandi vegetali, torna anche nella serie Uprooted, sempre del 2019, in cui è baricentrico - come suggerisce il titolo stesso - il sentimento di sradicamento. Dopo alcune passeggiate nella rigogliosa campagna rurale iraniana, l’artista torna in studio con un gruppo di radici di piante e fiori, per poi fotografarle su di uno sfondo neutro dal tocco romantico e malinconico al tempo stesso. Distinte, nella loro tacita compostezza, queste “anime” vegetali sono l’allegoria dei tanti profughi o esiliati che vivono il quotidiano dramma del distacco violento dalla propria terra.
NOTE BIOGRAFICHE
Gohar Dashti è nata ad Ahvaz (Iran) nel 1980, attualmente vive e lavora fra Tehran (Iran) e Boston (USA). Laureata nel 2003 alla Fine Art University di Tehran, nel 2005 si è poi specializzata con un Master in Fotografia. Ha partecipato a numerose residenze d’artista e scholarship come la MacDowell, Peterborough, NH (US) (2017), la Stiftung Künstlerdorf Schöppingen (DE) (2017), DAAD award (2009-2011), Visiting Arts (1mile2 project), Bradford/London, UK (2009), International Arts & Artists (Art Bridge), Washington DC, USA (2008).
Al suo attivo ha numerose mostre sia in importanti Musei stranieri, come Il Museum of Fine Art di Boston, il West Vancouver Art Museum e il Newport Museum nel 2020, l’Ackland Art Museum, Chapel Hill, NC (US) (2019), il Boras Museum of Modern Art, Boras (SE) (2019), il McEvoy Foundation for the Arts (MFA)(2018), San Francisco, CA (US)(2018), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (2017), il San Telmo Museum di San Sebastian (2017), il Canadian War Museum, Ottawa (CA) (2017), il Florida Museum of Photographic Arts, Tampa, Florida (2016), Victoria and Albert Museum di Londra (2015), il Mart di Rovereto (2015), l’Australian Center for Photography di Sydney (2015), the Institut des Cultures d’Islam di Parigi (2015), il Sharjah Art Museum (2014), l’Hong Kong Art Center (2014), il San Jose Museum of Art, the San Jose (US) (2014), il Louvre-Lens Museum, Lens (FR) (2014), la Somerset House, London (UK) (2014), il Mori Art Museum di Tokyo (2013), il National Taiwan Museum of Fine Art, il Nelson-Atkins Museum of Art, Kansas City (US) (2013); che partecipazioni a Festival e Biennali, come the GetxoPhoto International Image Festival, Getxo (ES) (2018), Les Rencontres d’Arles Festival (2017), la Beijing Photo Biennial, Foto Istanbul (2014), l’Asian Art Biennial (2013), il Fotofestival di Oslo (2013), Le Printemps de Septembre Festival di Tolosa (2012) e il Photoquai di Parigi (2009).
Le sue opere fanno parte d’importanti collezioni pubbliche, come quelle del Victoria and Albert Museum, London; il Mori Art Museum, Tokyo; il Museum of Fine Art di Boston; Museum of Contemporary Photography (MoCP), Chicago; il Cleveland Art Museum: la National Gallery of Art, Washington; il Getty Research Center, Los Angeles; l’Abu Dhabi Tourism & Culture Authority di Dubai e la Devi Art Foundation, Gurgaon (India).
Milano, Officine dell’Immagine
Gohar Dashti | Beyond Seas and Trees
a cura di Silvia Cirelli
15 ottobre 2020 – 6 gennaio 2021
inaugurazione: giovedì 15 ottobre, ore 19
Officine dell’immagine, via Carlo Vittadini 11 Milano
info: tel. +39 02 91638758 - www.officinedellimmagine.com - info@officinedellimmagine.com
Ingresso libero
* In relazione all’emergenza Covid 19 vi ricordiamo che è obbligatorio l’uso della mascherina protettiva e il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.
Orari: martedì – sabato 11 – 19; lunedì e giorni festivi su appuntamento.
Catalogo in galleria
Da sempre testimone del complesso tessuto socio-culturale iraniano, e non solo, Dashti si contraddistingue per una cifra stilistica di rara suggestione, capace di proiettare nella dimensione metaforica dell’arte la collisione di tratti distintivi apparentemente opposti: ironia e amarezza, incanto e sofferenza, severità ed evasione. Di chiara connotazione autobiografica, la sua estetica esplora il tema dell’appartenenza alla terra di origine, dell’identità, e del ruolo che la memoria collettiva riveste per ognuno di noi. Da una narrazione che traduce la precarietà di un momento storico segnato dal senso di sradicamento, l’artista racconta la vulnerabilità umana con una sensibilità immersiva audace, che rompe i confini della fotografia, sintetizzando un autentico paesaggio emozionale.
Nucleo centrale del percorso espositivo dal titolo Beyond Seas and Trees, sono le sue due ultime serie fotografiche, progetti artistici che si caratterizzano per un approccio poetico che ancora una volta esclude la presenza umana, per cedere il passo al sublime mondo naturale.
Gohar Dashti utilizza infatti la natura come terreno di esplorazione, contemplazione e raggiungimento ultimo del messaggio artistico. Seppur paradossalmente assente, la componente umana rimane in ogni caso protagonista. Nella viscerale corrispondenza fra il mondo naturale e quello antropico, l’artista conquista una dimensione percettiva inedita, capace di condurre a un repertorio di emozioni e ricordi. Soggetto della serie Land/s del 2019, sono alcuni scatti di remoti paesaggi negli Stati Uniti d’America che Dashti stampa sotto forma di grandi cartelloni mobili per poi posizionarli all’interno di bucoliche ambientazioni iraniane e a sua volta fotografarli. Nonostante sia chiaro il doppio scenario paesaggistico, lo scatto regala un’armonia suggestiva e di certo non fa intuire la convivenza di un panorama americano e di uno iraniano. Con la sua forza sublime e prepotente, la natura sembra voler rompere gli ostacoli del più comune concetto di confine, regalando un intervallo di condivisione e conciliazione.
La relazione dinamica fra mondo umano e mondo naturale, così come la narrazione della vulnerabilità della memoria storica attraverso rimandi vegetali, torna anche nella serie Uprooted, sempre del 2019, in cui è baricentrico - come suggerisce il titolo stesso - il sentimento di sradicamento. Dopo alcune passeggiate nella rigogliosa campagna rurale iraniana, l’artista torna in studio con un gruppo di radici di piante e fiori, per poi fotografarle su di uno sfondo neutro dal tocco romantico e malinconico al tempo stesso. Distinte, nella loro tacita compostezza, queste “anime” vegetali sono l’allegoria dei tanti profughi o esiliati che vivono il quotidiano dramma del distacco violento dalla propria terra.
NOTE BIOGRAFICHE
Gohar Dashti è nata ad Ahvaz (Iran) nel 1980, attualmente vive e lavora fra Tehran (Iran) e Boston (USA). Laureata nel 2003 alla Fine Art University di Tehran, nel 2005 si è poi specializzata con un Master in Fotografia. Ha partecipato a numerose residenze d’artista e scholarship come la MacDowell, Peterborough, NH (US) (2017), la Stiftung Künstlerdorf Schöppingen (DE) (2017), DAAD award (2009-2011), Visiting Arts (1mile2 project), Bradford/London, UK (2009), International Arts & Artists (Art Bridge), Washington DC, USA (2008).
Al suo attivo ha numerose mostre sia in importanti Musei stranieri, come Il Museum of Fine Art di Boston, il West Vancouver Art Museum e il Newport Museum nel 2020, l’Ackland Art Museum, Chapel Hill, NC (US) (2019), il Boras Museum of Modern Art, Boras (SE) (2019), il McEvoy Foundation for the Arts (MFA)(2018), San Francisco, CA (US)(2018), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (2017), il San Telmo Museum di San Sebastian (2017), il Canadian War Museum, Ottawa (CA) (2017), il Florida Museum of Photographic Arts, Tampa, Florida (2016), Victoria and Albert Museum di Londra (2015), il Mart di Rovereto (2015), l’Australian Center for Photography di Sydney (2015), the Institut des Cultures d’Islam di Parigi (2015), il Sharjah Art Museum (2014), l’Hong Kong Art Center (2014), il San Jose Museum of Art, the San Jose (US) (2014), il Louvre-Lens Museum, Lens (FR) (2014), la Somerset House, London (UK) (2014), il Mori Art Museum di Tokyo (2013), il National Taiwan Museum of Fine Art, il Nelson-Atkins Museum of Art, Kansas City (US) (2013); che partecipazioni a Festival e Biennali, come the GetxoPhoto International Image Festival, Getxo (ES) (2018), Les Rencontres d’Arles Festival (2017), la Beijing Photo Biennial, Foto Istanbul (2014), l’Asian Art Biennial (2013), il Fotofestival di Oslo (2013), Le Printemps de Septembre Festival di Tolosa (2012) e il Photoquai di Parigi (2009).
Le sue opere fanno parte d’importanti collezioni pubbliche, come quelle del Victoria and Albert Museum, London; il Mori Art Museum, Tokyo; il Museum of Fine Art di Boston; Museum of Contemporary Photography (MoCP), Chicago; il Cleveland Art Museum: la National Gallery of Art, Washington; il Getty Research Center, Los Angeles; l’Abu Dhabi Tourism & Culture Authority di Dubai e la Devi Art Foundation, Gurgaon (India).
Milano, Officine dell’Immagine
Gohar Dashti | Beyond Seas and Trees
a cura di Silvia Cirelli
15 ottobre 2020 – 6 gennaio 2021
inaugurazione: giovedì 15 ottobre, ore 19
Officine dell’immagine, via Carlo Vittadini 11 Milano
info: tel. +39 02 91638758 - www.officinedellimmagine.com - info@officinedellimmagine.com
Ingresso libero
* In relazione all’emergenza Covid 19 vi ricordiamo che è obbligatorio l’uso della mascherina protettiva e il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.
Orari: martedì – sabato 11 – 19; lunedì e giorni festivi su appuntamento.
Catalogo in galleria
15
ottobre 2020
Gohar Dashti – Beyond Seas and Trees
Dal 15 ottobre 2020 al 06 gennaio 2021
arte contemporanea
fotografia
fotografia
Location
OFFICINE DELL’IMMAGINE
Milano, Via Carlo Vittadini, 11, (Milano)
Milano, Via Carlo Vittadini, 11, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-19
Vernissage
15 Ottobre 2020, ore 19
Autore
Curatore
Autore testo critico