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Gonçalo Mabunda – Ex Africa Semper Aliquid Novi
Kyo Noir Studio inaugura con una serie di mostre dal titolo “Ex Africa semper aliquid novi” la citazione di Plinio il Vecchio, sarà l’incipit per far approfondire, al grande pubblico, l’arte e gli artisti contemporanei africani, già noti sulla scena artistica internazionale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Kyo Art Gallery apre una nuova sede a Viterbo, la Kyo Noir Studio un luogo di esposizione, di ricerca e di incontri sull'arte contemporanea africana, sotto la direzione di Massimiliano Del Ninno.
La Kyo Noir Studio inaugura con una serie di mostre dal titolo “Ex Africa semper aliquid novi” la citazione di Plinio il Vecchio, che tradotta dal latino significa dall'Africa sempre qualcosa di nuovo, sarà l'incipit per far approfondire, al grande pubblico, l'arte e gli artisti contemporanei africani, già protagonisti negli ultimi anni della scena artistica internazionale.
Il primo Focus on sarà su Gonçalo Mabunda scultore mozambicano. Fu uno dei protagonisti di Africa Remix ed è tornato al Centre Pompidou di Parigi con la mostra “Une histoire. Art architecture design des anées 1980 à nos jours”, presente all'ultima Biennale di Venezia di Okwui Enwezor è attualmente al CCCB di Barcellona con “Making Africa” ed a Palazzo Reale a Milano con 'Breve storia del futuro”.
Gonçalo Mabunda realizza maschere, sculture e troni con oggetti inusuali come i Kalashnikov, bombe, pistole e altri armi utilizzate durante la guerra civile del Mozambico (1976-1992), successivamente disattivate da una Ong e dall'artista trasformate in opere d'arte.
Mabunda reinventa le tradizionali maschere africane e con un abile assemblaggio, l'arma perde la sua connotazione originale e proiettili bombe e caricatori si trasformano in buffe e stravaganti maschere.
Con i troni, Mabunda rappresenta il potere, l'oggetto imponente, autorevole e maestoso domina lo spazio nella sua magnificenza, ma con l'appellativo pace diventa portatore di un significato positivo il “Trono della pace” donato nel 2002 a Papa Giovanni Paolo II, esprime la volontà del Mozambico di dire no alla guerra distruggendo le proprie armi per farne delle opere d'arte.
Le armi si trasformano in oggetto, le varie componenti del Kalashnikov diventano schienali o braccioli del trono, le bombe i piedi e i proiettili frange decorative, tutte le connotazioni negative, l'idea di violenza e di morte assumono un nuovo significato, il messaggio di Mabunda sembra essere: non distruggiamo, ma trasformiamo, non cancelliamo, ma ridisegniamo un nuovo mondo di pace con le armi per non dimenticare la brutalità della guerra.
La mostra é accompagnata da un video inedito con l'intervista di Antonella Pisilli all'artista realizzata in occasione della sua visita alla Kyo Noir Studio.
La Kyo Noir Studio inaugura con una serie di mostre dal titolo “Ex Africa semper aliquid novi” la citazione di Plinio il Vecchio, che tradotta dal latino significa dall'Africa sempre qualcosa di nuovo, sarà l'incipit per far approfondire, al grande pubblico, l'arte e gli artisti contemporanei africani, già protagonisti negli ultimi anni della scena artistica internazionale.
Il primo Focus on sarà su Gonçalo Mabunda scultore mozambicano. Fu uno dei protagonisti di Africa Remix ed è tornato al Centre Pompidou di Parigi con la mostra “Une histoire. Art architecture design des anées 1980 à nos jours”, presente all'ultima Biennale di Venezia di Okwui Enwezor è attualmente al CCCB di Barcellona con “Making Africa” ed a Palazzo Reale a Milano con 'Breve storia del futuro”.
Gonçalo Mabunda realizza maschere, sculture e troni con oggetti inusuali come i Kalashnikov, bombe, pistole e altri armi utilizzate durante la guerra civile del Mozambico (1976-1992), successivamente disattivate da una Ong e dall'artista trasformate in opere d'arte.
Mabunda reinventa le tradizionali maschere africane e con un abile assemblaggio, l'arma perde la sua connotazione originale e proiettili bombe e caricatori si trasformano in buffe e stravaganti maschere.
Con i troni, Mabunda rappresenta il potere, l'oggetto imponente, autorevole e maestoso domina lo spazio nella sua magnificenza, ma con l'appellativo pace diventa portatore di un significato positivo il “Trono della pace” donato nel 2002 a Papa Giovanni Paolo II, esprime la volontà del Mozambico di dire no alla guerra distruggendo le proprie armi per farne delle opere d'arte.
Le armi si trasformano in oggetto, le varie componenti del Kalashnikov diventano schienali o braccioli del trono, le bombe i piedi e i proiettili frange decorative, tutte le connotazioni negative, l'idea di violenza e di morte assumono un nuovo significato, il messaggio di Mabunda sembra essere: non distruggiamo, ma trasformiamo, non cancelliamo, ma ridisegniamo un nuovo mondo di pace con le armi per non dimenticare la brutalità della guerra.
La mostra é accompagnata da un video inedito con l'intervista di Antonella Pisilli all'artista realizzata in occasione della sua visita alla Kyo Noir Studio.
22
aprile 2016
Gonçalo Mabunda – Ex Africa Semper Aliquid Novi
Dal 22 aprile al 10 giugno 2016
arte contemporanea
Location
KYO NOIR STUDIO
Viterbo, Via Maria Santissima Liberatrice, 14, (Viterbo)
Viterbo, Via Maria Santissima Liberatrice, 14, (Viterbo)
Orario di apertura
Aperto per appuntamento
Vernissage
22 Aprile 2016, ore 18
Autore
Curatore