Partendo da questa distinzione si possono dunque individuare due varianti distinte dell’attività artistica di Gillmore. I lavori su carta sono caratterizzati da una serie di sagome tondeggianti, biomorfiche masse colorate di blu, rosso o verde che racchiudono parole e collegate da connessioni dalle forme quasi organiche. Il supporto cartaceo è costituito da una serie di pagine di libri mastri sui quali l’artista ha iniziato a disegnare sin da tenera età, il padre infatti lavorava come contabile. Le opere su masonite sono caratteristiche per le frasi incise profondamente con un trapano: l’artista utilizza lo strumento quasi fosse un pennello. In un secondo momento viene stratificato il colore, sia all’interno della parte incisa, che sulla superficie piatta. Gillmore rivela uno spiccato senso del colore e le opere sembrano avere una superficie liquida sulla quale le parole paiono galleggiare.

Senza dubbio le parole sono l’elemento determinante dei lavori dell’artista. Intime, sarcastiche, dirette, nelle opere su carta le frasi utilizzate sono più complesse delle laconiche frasi incise sulla masonite. Il più delle volte sembrano elaborazioni mentali di rapporti interpersonali difficoltosi, altre volte invece sono tratte da pubblicità, opere di prosa, brani di canzoni scritte da Gillmore e, spesso, mai eseguite. Il messaggio risulta instabile, ironico, caotico: talvolta l’artista sceglie alcune parole solo per la valenza estetica e non per il loro vero significato.