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Graham Hudson – The MacGuffin Sculpture
A distanza di tre anni dalla sua ultima personale presso Monitor e dopo la residenza-studio al museo Macro di Roma, svoltasi nella seconda metà del 2012, Graham Hudson torna allo spazio bianco della galleria e alla disciplina dell’oggetto artistico.
Comunicato stampa
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A distanza di tre anni dalla sua ultima personale presso Monitor e dopo la residenza-studio al museo Macro di Roma, svoltasi nella seconda metà del 2012, Graham Hudson torna allo spazio bianco della galleria e alla disciplina dell'oggetto artistico.
Da sempre interessato alle dinamiche dello spazio urbano, l'artista inglese investiga la realtà di città come Londra e Roma, inserendosi nelle maglie del loro tessuto connettivo attraverso il sistema operativo di un vero e proprio ufficio temporaneo, in cui tutte le modifiche e i cambiamenti in atto nel luogo in esame vengono registrati e archiviati.
Questi progetti (tra cui la recente commissione di Film and Video Umbrella a Londra, culminato nella mostra personale presso la Aspex Gallery a Portsmouth) utilizzano i materiali e i linguaggi della città, reinterpretando la psicologia urbana che evolve nel tempo.
L'attenzione di Hudson per i manifesti di propaganda nasce nel 2007, con il suo primo viaggio a Roma. L'uso di manifesti a scopo divulgativo è infatti un fenomeno fortemente radicato nell'Italia centro-meridionale, dove si sviluppa con le prime elezioni politiche dopo la seconda guerra mondiale. Con l'incremento dell'uso di questo mezzo di comunicazione alla fine degli anni '70-conseguentemente all'aumento del numero dei partiti politici e l'impiego dei manifesti per pubblicizzare eventi culturali come concerti e mostre- il paese assiste ad un vero e proprio boom delle affissioni negli anni '80. Nell'effimero The revolutionary potential of pointless action , un muro della galleria, a partire dal mese di agosto e per tutta la durata della mostra, diviene una parete d'affissione che ospita una enorme quantità di poster di propaganda politica e genericamente informativa della città. La stratificazione dei poster corrisponde ad una stratificazione di livelli, anche linguistici, che rivelano un sistema in movimento, il cui esito finale -il suo contenuto e la sua forma fisica- è sconosciuto poiché la scultura cambia nel corso della mostra avviandosi verso una fine imprecisata.
Nel lavoro Two diagonal lines bisecting an unknown area un video documenta l'orizzonte della città, paesaggio di reticoli metallici che reggono la cadente facciata di un edificio dominata dalle gru del cantiere in costruzione, i cui profili si stagliano verso il cielo solcandolo come la doppia scia di due aeroplani che si incrociano, quasi trasformando la visione del mondo reale nel rendering di un disegno bidimensionale, come una X, in cui la sconosciuta variabile di potenziale e infamia è lasciata nel blu del cielo.
Il corpo di opere presentate in galleria invitano a riflettere su come nel tempo le città e l'arte si siano influenzate e trasformate. L'uso di materiali di natura industriale come scaffalature metalliche, elmetti, cemento e strumenti di lavoro come metri, martelli, livelle, rappresentano semplici tecniche e processi di creazione artistica che vengono applicati alla città, rispondendone agli stimoli e rivelando come la condizione umana e artistica vi sia profondamente connessa.
L'approccio metodologico, il modus operandi e l'attenzione alla presentazione da parte di Graham Hudson è in costante evoluzione. Negli spazi di Monitor questa necessità di investigare la componente scultorea è espressa attraverso disegni, video e performance.
The MacGuffin Sculpture è così costituito da opere che richiamano agli occhi dell'osservatore uno stato d'entropia e l'impermanenza e precarietà dei valori politici e artistici in continuo dinamismo.
Until November 10th
Graham Hudson (1977, lives and works in London).
Selected Solo Show: 2012: ASPEX, Portsmouth, UK, MACRO, Rome, 2011: Arthouse, Austin Texas, 2010: Zingerpresents, Amsterdam, 2009: Monitor, Rome, 2008: Jan Cunen Museum, Oss, Netherlands, Locust Projects, Miami. Selected Group Shows: 2012: 2012: ‘Our Mutual Friend’, Film Video Umbrella, London ‘Now I lay my hat down to eat’, Kunstvereniging Diepenheim, Netherlands, ‘Bouvard & Pecuchet's Compendious Quest for Beauty’, The David Roberts Foundation, London, ‘The Response’, Sunday Painter, London. 2011: ‘Con Amore – Djurhuus Collection’, ARoS, Aarhus Kunstmuseum, ‘An extended exhibition for a transition function’, Hilary Crisp, London, ‘Proxy Or’, Seventeen, London, 2010: ‘Glow’, Van Abbemuseum, Eindhoven, ‘Newspeak’, Saatchi Gallery, London, ‘Languages and Experimentation’, Mart, Rovereto; ‘Mutiny seemed a probability’, Fondazione Giuliani, Rome; 2009: ‘Points and Lines’, LMCC, New York; “Space Rivised#3”, Halle fur Kunst, Leuneburg; “Ctrl Alt Shift”, Baltic, Gateshead/Newcastle. 2008: ‘6 of 1: Performance and Sculpture’, Camden Arts Centre, London, ‘Material Presence’, Zabludowicz Collection, London
Da sempre interessato alle dinamiche dello spazio urbano, l'artista inglese investiga la realtà di città come Londra e Roma, inserendosi nelle maglie del loro tessuto connettivo attraverso il sistema operativo di un vero e proprio ufficio temporaneo, in cui tutte le modifiche e i cambiamenti in atto nel luogo in esame vengono registrati e archiviati.
Questi progetti (tra cui la recente commissione di Film and Video Umbrella a Londra, culminato nella mostra personale presso la Aspex Gallery a Portsmouth) utilizzano i materiali e i linguaggi della città, reinterpretando la psicologia urbana che evolve nel tempo.
L'attenzione di Hudson per i manifesti di propaganda nasce nel 2007, con il suo primo viaggio a Roma. L'uso di manifesti a scopo divulgativo è infatti un fenomeno fortemente radicato nell'Italia centro-meridionale, dove si sviluppa con le prime elezioni politiche dopo la seconda guerra mondiale. Con l'incremento dell'uso di questo mezzo di comunicazione alla fine degli anni '70-conseguentemente all'aumento del numero dei partiti politici e l'impiego dei manifesti per pubblicizzare eventi culturali come concerti e mostre- il paese assiste ad un vero e proprio boom delle affissioni negli anni '80. Nell'effimero The revolutionary potential of pointless action , un muro della galleria, a partire dal mese di agosto e per tutta la durata della mostra, diviene una parete d'affissione che ospita una enorme quantità di poster di propaganda politica e genericamente informativa della città. La stratificazione dei poster corrisponde ad una stratificazione di livelli, anche linguistici, che rivelano un sistema in movimento, il cui esito finale -il suo contenuto e la sua forma fisica- è sconosciuto poiché la scultura cambia nel corso della mostra avviandosi verso una fine imprecisata.
Nel lavoro Two diagonal lines bisecting an unknown area un video documenta l'orizzonte della città, paesaggio di reticoli metallici che reggono la cadente facciata di un edificio dominata dalle gru del cantiere in costruzione, i cui profili si stagliano verso il cielo solcandolo come la doppia scia di due aeroplani che si incrociano, quasi trasformando la visione del mondo reale nel rendering di un disegno bidimensionale, come una X, in cui la sconosciuta variabile di potenziale e infamia è lasciata nel blu del cielo.
Il corpo di opere presentate in galleria invitano a riflettere su come nel tempo le città e l'arte si siano influenzate e trasformate. L'uso di materiali di natura industriale come scaffalature metalliche, elmetti, cemento e strumenti di lavoro come metri, martelli, livelle, rappresentano semplici tecniche e processi di creazione artistica che vengono applicati alla città, rispondendone agli stimoli e rivelando come la condizione umana e artistica vi sia profondamente connessa.
L'approccio metodologico, il modus operandi e l'attenzione alla presentazione da parte di Graham Hudson è in costante evoluzione. Negli spazi di Monitor questa necessità di investigare la componente scultorea è espressa attraverso disegni, video e performance.
The MacGuffin Sculpture è così costituito da opere che richiamano agli occhi dell'osservatore uno stato d'entropia e l'impermanenza e precarietà dei valori politici e artistici in continuo dinamismo.
Until November 10th
Graham Hudson (1977, lives and works in London).
Selected Solo Show: 2012: ASPEX, Portsmouth, UK, MACRO, Rome, 2011: Arthouse, Austin Texas, 2010: Zingerpresents, Amsterdam, 2009: Monitor, Rome, 2008: Jan Cunen Museum, Oss, Netherlands, Locust Projects, Miami. Selected Group Shows: 2012: 2012: ‘Our Mutual Friend’, Film Video Umbrella, London ‘Now I lay my hat down to eat’, Kunstvereniging Diepenheim, Netherlands, ‘Bouvard & Pecuchet's Compendious Quest for Beauty’, The David Roberts Foundation, London, ‘The Response’, Sunday Painter, London. 2011: ‘Con Amore – Djurhuus Collection’, ARoS, Aarhus Kunstmuseum, ‘An extended exhibition for a transition function’, Hilary Crisp, London, ‘Proxy Or’, Seventeen, London, 2010: ‘Glow’, Van Abbemuseum, Eindhoven, ‘Newspeak’, Saatchi Gallery, London, ‘Languages and Experimentation’, Mart, Rovereto; ‘Mutiny seemed a probability’, Fondazione Giuliani, Rome; 2009: ‘Points and Lines’, LMCC, New York; “Space Rivised#3”, Halle fur Kunst, Leuneburg; “Ctrl Alt Shift”, Baltic, Gateshead/Newcastle. 2008: ‘6 of 1: Performance and Sculpture’, Camden Arts Centre, London, ‘Material Presence’, Zabludowicz Collection, London
29
settembre 2012
Graham Hudson – The MacGuffin Sculpture
Dal 29 settembre al 10 novembre 2012
arte contemporanea
Location
MONITOR
Roma, Via Sforza Cesarini, 43a-44 , (Roma)
Roma, Via Sforza Cesarini, 43a-44 , (Roma)
Orario di apertura
martedì-sabato 13-19
Vernissage
29 Settembre 2012, ore 10.30 con brunch in galleria
Autore