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Grandi maestri, piccole sculture Da Depero a Beverly Pepper
Opere tratte dalla collezione di arte di Loriano Bertini. In mostra la parte più recente della raccolta del collezionista: circa 200 opere, quasi tutte di piccole dimensioni, per un excursus lungo la storia dell’arte del XX secolo. Tra grandi maestri, predilezioni personali del collezionista e interessanti scoperte, l’esposizione raccoglie un numero notevole di testimonianze dell’arte scultorea internazionale del secolo scorso
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Grandi maestri, piccole sculture
Da Depero a Beverly Pepper
a cura di Lara-Vinca Masini
Pistoia, Palazzo Sozzifanti
dal 6 aprile al 30 giugno 2013
Inaugurazione: 5 aprile 2013 ore 17.30
Dal 6 aprile a Pistoia, a Palazzo Sozzifanti, apre al pubblico la mostra “Grandi maestri,
piccole sculture. Da Depero a Beverly Pepper”, promossa dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Pistoia e Pescia e curata da Lara-Vinca Masini, con opere tratte dalla
collezione di arte di Loriano Bertini.
In mostra la parte più recente della raccolta del collezionista: circa 200 opere, quasi tutte di
piccole dimensioni, per un excursus lungo la storia dell’arte del XX secolo. Tra grandi
maestri, predilezioni personali del collezionista e interessanti scoperte, l’esposizione raccoglie
un numero notevole di testimonianze dell’arte scultorea internazionale del secolo scorso.
Ciascun movimento artistico è rappresentato da artisti emblematici del panorama mondiale:
per l’Espressionismo storico, che ha interpretato le inquietudini e la crisi di una società che
andava incontro alle catastrofi del XX secolo, in mostra, tra gli altri, Ernst Barlach e Rudolf
Belling; per il Fauvismo, caratterizzato dalla resa della figura umana a stesure piatte, André
Derain; per le Avanguardie storiche presenti il Cubismo (con anche opere di Pablo Picasso e
Julio Gonzales), il Futurismo (con lavori di Fortunato Depero, Gino Severini e Mino Rosso),
il Dada (con Man Ray) e il Surrealismo (tra gli artisti, Salvador Dalì e Giorgio De Chirico).
Si prosegue con l’esperienza razionale del Concretismo (rappresentato da esponenti quali
Alexander Calder e Hans Arp); lo Spazialismo con Lucio Fontana, che ha scoperto un nuovo
spazio mentale e concettuale oltre l’opera stessa; l’atteggiamento positivo verso le nuove
tecnologie incarnato dal Neoconcretismo (Giuseppe Uncini e Agostino Bonalumi);
l’Informale europeo e la sua concezione trasgressiva dell’arte attraverso le opere, ad
esempio, di Jean Fautrier e Gastone Novelli; l’Action Painting, nato dalle catastrofi della
depressione e della guerra mondiale e qui espresso da Herbert Ferber e Louise Nevelson.
Si esplora il Movimento Nucleare, molto sperimentale ed affidato alla gestualità e all’ironia
dissacrante (con opere di Enrico Baj e Sergio Dangelo); il Nouveau Réalisme con nomi quali
Christo e Yves Klein; il gruppo sperimentale Fluxus, che ha rifiutato il concetto stesso di
“opera d’arte” utilizzando materiali insignificanti per le sue creazioni (con Joe Jones e
Charlotte Moorman, tra gli altri); il ritorno all’oggetto dell’esperienza quotidiana del New
Dada (con Robert Rauschenberg e Jasper Johns). Per la Pop Art ci sono esempi delle diverse
sensibilità: quella inglese, dalla terra nativa del movimento che omaggiava la valenza kitch
dell’oggetto (Joe Tilson); quella americana che ne riscopriva il valore positivo e utile nella
società (Roy Lichtenstein e Tom Wesselman); quella italiana, più ironica e spregiudicata (tra i
vari artisti, Luca Alinari e Gino Marotta).Segue lettera
La scossa al linguaggio e alla lettura abituali vengono dalla Poesia visiva (in mostra, tra gli
altri, Jiri Kolàr e Mirella Bentivoglio), mentre la Op Art (Op-tical Art) coinvolge lo spazio
urbano, industriale e pubblicitario, riqualificandolo: in mostra anche opere di Bruno Munari e
Jesus Raphael Soto.
Jannis Kounellis e Michelangelo Pistoletto sono gli artisti che nella mostra rappresentano il
movimento italiano dell’Arte povera, che lavora alla scoperta del nocciolo delle cose e del
valore magico e meravigliante dell’energia; per il Minimalismo, caratterizzato da sculture
fredde e rigorosamente geometriche, in mostra Robert Morris e Sol LeWitt; per il
Postconcettuale vari artisti tra cui Fernando Melani e Claudio Parmiggiani; per la
Transavanguardia italiana Mimmo Paladino e Bruno Ceccobelli e per la nuova pittura
tedesca, nata dal movimento italiano, Markus Lüpertz.
E ancora: i due settori più ricchi sono quelli della scultura tra le due guerre e della scultura
Postbellica e Contemporanea, che si riferiscono in maniera più diretta al concetto di opera
plastica, indipendentemente dalla successione dei vari movimenti che hanno percorso il XX
secolo (tra gli altri, lavori di Leonardo Bistolfi, Libero Andreotti, Primo Conti, Francesco
Ciusa, Henry Moore, Etienne Martin, Pietro Consagra, Andrea Cascella, Emil Gilioli).
Loriano Bertini vive a Prato, centro toscano che si distingue per il collezionismo di arte
contemporanea. La sua vocazione di collezionista appassionato e insaziabile lo ha portato a
raccogliere, nel corso degli anni, una collezione di oltre 600 opere, che spaziano dai disegni
antichi alle maioliche d’altra epoca; dalle vedute di Firenze alla splendida collezione di libri
di noti autori illustrati da artisti (per citarne solo alcuni: La tentation de Saint Antoine di
Flaubert illustrato da Odilon Redon; Les fleurs du mal di Baudelaire con xilografie di Vollard;
le opere di Luciano illustrate da Klimt; la Figlia di Jorio di d’Annunzio con xilografie di De
Carolis e i libri d’artista di Gilbert & George, Parmiggiani, Nannucci, Agnetti e Boltanski, tra
gli altri). Esiste una letteratura infinita sul significato del collezionismo, in particolare di
quello privato d’arte. Molte possono essere le ragioni che stanno alla radice di una collezione:
compensazione psicologica, prestigio personale, desiderio di possesso, volontà di capire la
realtà contingente, desiderio di anticipare il futuro. Quella che le accomuna tutte è la passione
che, come tale, è univoca e diversa in ogni situazione.
Grandi maestri, piccole sculture
Da Depero a Beverly Pepper
Pistoia – Palazzo Sozzifanti, 6 aprile – 30 giugno 2013
Sede: Palazzo Sozzifanti, ingresso Vicolo dei Pedoni, 1
Orari: Martedì-Venerdì dalle ore 14.30 alle ore 19.30; Sabato e Domenica dalle 10.00 alle
18.00
Durante la settimana la mattina sarà aperto in base alle richieste delle scolaresche o di
eventuali visite guidate.
Ingresso: € 3,00
Info, prenotazioni e visite guidate: T +39 0573 974226 (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle
13.30)
Ufficio stampa Delos: delos@delosrp.it - T: +39 02.8052151
Da Depero a Beverly Pepper
a cura di Lara-Vinca Masini
Pistoia, Palazzo Sozzifanti
dal 6 aprile al 30 giugno 2013
Inaugurazione: 5 aprile 2013 ore 17.30
Dal 6 aprile a Pistoia, a Palazzo Sozzifanti, apre al pubblico la mostra “Grandi maestri,
piccole sculture. Da Depero a Beverly Pepper”, promossa dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Pistoia e Pescia e curata da Lara-Vinca Masini, con opere tratte dalla
collezione di arte di Loriano Bertini.
In mostra la parte più recente della raccolta del collezionista: circa 200 opere, quasi tutte di
piccole dimensioni, per un excursus lungo la storia dell’arte del XX secolo. Tra grandi
maestri, predilezioni personali del collezionista e interessanti scoperte, l’esposizione raccoglie
un numero notevole di testimonianze dell’arte scultorea internazionale del secolo scorso.
Ciascun movimento artistico è rappresentato da artisti emblematici del panorama mondiale:
per l’Espressionismo storico, che ha interpretato le inquietudini e la crisi di una società che
andava incontro alle catastrofi del XX secolo, in mostra, tra gli altri, Ernst Barlach e Rudolf
Belling; per il Fauvismo, caratterizzato dalla resa della figura umana a stesure piatte, André
Derain; per le Avanguardie storiche presenti il Cubismo (con anche opere di Pablo Picasso e
Julio Gonzales), il Futurismo (con lavori di Fortunato Depero, Gino Severini e Mino Rosso),
il Dada (con Man Ray) e il Surrealismo (tra gli artisti, Salvador Dalì e Giorgio De Chirico).
Si prosegue con l’esperienza razionale del Concretismo (rappresentato da esponenti quali
Alexander Calder e Hans Arp); lo Spazialismo con Lucio Fontana, che ha scoperto un nuovo
spazio mentale e concettuale oltre l’opera stessa; l’atteggiamento positivo verso le nuove
tecnologie incarnato dal Neoconcretismo (Giuseppe Uncini e Agostino Bonalumi);
l’Informale europeo e la sua concezione trasgressiva dell’arte attraverso le opere, ad
esempio, di Jean Fautrier e Gastone Novelli; l’Action Painting, nato dalle catastrofi della
depressione e della guerra mondiale e qui espresso da Herbert Ferber e Louise Nevelson.
Si esplora il Movimento Nucleare, molto sperimentale ed affidato alla gestualità e all’ironia
dissacrante (con opere di Enrico Baj e Sergio Dangelo); il Nouveau Réalisme con nomi quali
Christo e Yves Klein; il gruppo sperimentale Fluxus, che ha rifiutato il concetto stesso di
“opera d’arte” utilizzando materiali insignificanti per le sue creazioni (con Joe Jones e
Charlotte Moorman, tra gli altri); il ritorno all’oggetto dell’esperienza quotidiana del New
Dada (con Robert Rauschenberg e Jasper Johns). Per la Pop Art ci sono esempi delle diverse
sensibilità: quella inglese, dalla terra nativa del movimento che omaggiava la valenza kitch
dell’oggetto (Joe Tilson); quella americana che ne riscopriva il valore positivo e utile nella
società (Roy Lichtenstein e Tom Wesselman); quella italiana, più ironica e spregiudicata (tra i
vari artisti, Luca Alinari e Gino Marotta).Segue lettera
La scossa al linguaggio e alla lettura abituali vengono dalla Poesia visiva (in mostra, tra gli
altri, Jiri Kolàr e Mirella Bentivoglio), mentre la Op Art (Op-tical Art) coinvolge lo spazio
urbano, industriale e pubblicitario, riqualificandolo: in mostra anche opere di Bruno Munari e
Jesus Raphael Soto.
Jannis Kounellis e Michelangelo Pistoletto sono gli artisti che nella mostra rappresentano il
movimento italiano dell’Arte povera, che lavora alla scoperta del nocciolo delle cose e del
valore magico e meravigliante dell’energia; per il Minimalismo, caratterizzato da sculture
fredde e rigorosamente geometriche, in mostra Robert Morris e Sol LeWitt; per il
Postconcettuale vari artisti tra cui Fernando Melani e Claudio Parmiggiani; per la
Transavanguardia italiana Mimmo Paladino e Bruno Ceccobelli e per la nuova pittura
tedesca, nata dal movimento italiano, Markus Lüpertz.
E ancora: i due settori più ricchi sono quelli della scultura tra le due guerre e della scultura
Postbellica e Contemporanea, che si riferiscono in maniera più diretta al concetto di opera
plastica, indipendentemente dalla successione dei vari movimenti che hanno percorso il XX
secolo (tra gli altri, lavori di Leonardo Bistolfi, Libero Andreotti, Primo Conti, Francesco
Ciusa, Henry Moore, Etienne Martin, Pietro Consagra, Andrea Cascella, Emil Gilioli).
Loriano Bertini vive a Prato, centro toscano che si distingue per il collezionismo di arte
contemporanea. La sua vocazione di collezionista appassionato e insaziabile lo ha portato a
raccogliere, nel corso degli anni, una collezione di oltre 600 opere, che spaziano dai disegni
antichi alle maioliche d’altra epoca; dalle vedute di Firenze alla splendida collezione di libri
di noti autori illustrati da artisti (per citarne solo alcuni: La tentation de Saint Antoine di
Flaubert illustrato da Odilon Redon; Les fleurs du mal di Baudelaire con xilografie di Vollard;
le opere di Luciano illustrate da Klimt; la Figlia di Jorio di d’Annunzio con xilografie di De
Carolis e i libri d’artista di Gilbert & George, Parmiggiani, Nannucci, Agnetti e Boltanski, tra
gli altri). Esiste una letteratura infinita sul significato del collezionismo, in particolare di
quello privato d’arte. Molte possono essere le ragioni che stanno alla radice di una collezione:
compensazione psicologica, prestigio personale, desiderio di possesso, volontà di capire la
realtà contingente, desiderio di anticipare il futuro. Quella che le accomuna tutte è la passione
che, come tale, è univoca e diversa in ogni situazione.
Grandi maestri, piccole sculture
Da Depero a Beverly Pepper
Pistoia – Palazzo Sozzifanti, 6 aprile – 30 giugno 2013
Sede: Palazzo Sozzifanti, ingresso Vicolo dei Pedoni, 1
Orari: Martedì-Venerdì dalle ore 14.30 alle ore 19.30; Sabato e Domenica dalle 10.00 alle
18.00
Durante la settimana la mattina sarà aperto in base alle richieste delle scolaresche o di
eventuali visite guidate.
Ingresso: € 3,00
Info, prenotazioni e visite guidate: T +39 0573 974226 (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle
13.30)
Ufficio stampa Delos: delos@delosrp.it - T: +39 02.8052151
05
aprile 2013
Grandi maestri, piccole sculture Da Depero a Beverly Pepper
Dal 05 aprile al 30 giugno 2013
arte contemporanea
Location
PALAZZO BUONTALENTI o SOZZIFANTI
Pistoia, Vicolo Dei Pedoni, 1, (Pistoia)
Pistoia, Vicolo Dei Pedoni, 1, (Pistoia)
Orario di apertura
Martedì-Venerdì dalle ore 14.30 alle ore 19.30; Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 18.00
Vernissage
5 Aprile 2013, ore 17.30
Ufficio stampa
DELOS
Curatore