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Graziano Pompili – Omnia
In un’ampia mostra personale curata da Valeria Tassinari, Graziano Pompili propone una sintesi dei passaggi salienti della sua ricerca artistica, offrendo al pubblico un percorso cronologico che dalle opere più recenti risale a ritroso sino agli esordi negli anni Settanta.
Comunicato stampa
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In un’ampia mostra personale curata da Valeria Tassinari, Graziano Pompili propone una sintesi dei passaggi salienti della sua ricerca artistica, offrendo al pubblico un percorso cronologico che dalle opere più recenti risale a ritroso sino agli esordi negli anni Settanta, attraverso un’ attenta selezione di sculture in marmo, bronzo e terracotta, disegni e opere su lamiera. Con il titolo Omnia, emblematico della volontà di costruire un racconto visivo capace di cogliere l’essenza e la varietà di un iter creativo articolato in oltre cinque decenni di lavoro ininterrotto, lo scultore mette infatti in scena la sua storia artistica, in un allestimento intenso e suggestivo, che guida lo spettatore alla comprensione profonda delle declinazioni della sua poetica.
I passaggi tra i vari materiali, la flessione tra figura e astrazione, il ruolo centrale della memoria archeologica e la personalissima lettura del paesaggio come luogo dell’esistenza umana, sono visualizzati da opere particolarmente care all’autore stesso che, in dialogo con la curatrice, le ha individuate come momenti di svolta, passaggio o apice delle diverse stagioni della sua ricerca.
Per questo, la mostra si propone non solo come la perfetta occasione per ricostruire il profilo globale di uno dei protagonisti della scultura italiana degli ultimi decenni, ma anche come una sorta di racconto autobiografico e critico, in cui l’artista, giunto alla maturità, concentra lo sguardo sulla rilettura del proprio percorso e ne favorisce l’interpretazione.
Tra le opere non mancano dunque le sculture più recenti, dominate dalla raffigurazione essenziale di paesaggi abitati dai segni e dalle dimore dell’uomo, oppure le grandi ri-archeologie degli anni Ottanta, con l’esplicita evocazione di frammenti di corpi titanici e classicheggianti, fino alle forme organiche influenzate dalla grande tradizione astrattista alla quale l’autore si ispirava negli anni degli esordi.
L’iniziativa si colloca nell’ambito di un progetto curatoriale che intende valorizzare gli autori già da tempo presenti nella collezione permanente del MAGI’900, proponendo occasioni di approfondimento monografico e critico sulle personalità più interessanti dell’arte italiana degli ultimi decenni.
Per questo intorno alla mostra sarà possibile ampliare ulteriormente il percorso visitando le altre opere dell’artista esposte nelle varie sale e nel giardino del museo.
Graziano Pompili nasce a Fiume, in Istria. Ben presto si trasferisce con la famiglia a Faenza, città nota per le sue antiche tradizioni di produzione ceramica e compie i sui primi studi all’Istituto d’arte.
Negli anni Settanta, ventenne, inizia la sua attività artistica privilegiando l’uso della ceramica. Intanto si trasferisce a Reggio Emilia e frequenta il corso di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna con la docenza di Umberto Mastroianni e Quinto Ghermandi, introducendo progressivamente nel suo lavoro l’uso del marmo e del bronzo. Sempre negli anni Settanta inizia una significativa attività espositiva che si divide tra mostre personali, mostre collettive e opere monumentali. Molte e opere si trovano oggi nelle collezioni permanenti di musei di arte contemporanea italiani e nel mondo.
I passaggi tra i vari materiali, la flessione tra figura e astrazione, il ruolo centrale della memoria archeologica e la personalissima lettura del paesaggio come luogo dell’esistenza umana, sono visualizzati da opere particolarmente care all’autore stesso che, in dialogo con la curatrice, le ha individuate come momenti di svolta, passaggio o apice delle diverse stagioni della sua ricerca.
Per questo, la mostra si propone non solo come la perfetta occasione per ricostruire il profilo globale di uno dei protagonisti della scultura italiana degli ultimi decenni, ma anche come una sorta di racconto autobiografico e critico, in cui l’artista, giunto alla maturità, concentra lo sguardo sulla rilettura del proprio percorso e ne favorisce l’interpretazione.
Tra le opere non mancano dunque le sculture più recenti, dominate dalla raffigurazione essenziale di paesaggi abitati dai segni e dalle dimore dell’uomo, oppure le grandi ri-archeologie degli anni Ottanta, con l’esplicita evocazione di frammenti di corpi titanici e classicheggianti, fino alle forme organiche influenzate dalla grande tradizione astrattista alla quale l’autore si ispirava negli anni degli esordi.
L’iniziativa si colloca nell’ambito di un progetto curatoriale che intende valorizzare gli autori già da tempo presenti nella collezione permanente del MAGI’900, proponendo occasioni di approfondimento monografico e critico sulle personalità più interessanti dell’arte italiana degli ultimi decenni.
Per questo intorno alla mostra sarà possibile ampliare ulteriormente il percorso visitando le altre opere dell’artista esposte nelle varie sale e nel giardino del museo.
Graziano Pompili nasce a Fiume, in Istria. Ben presto si trasferisce con la famiglia a Faenza, città nota per le sue antiche tradizioni di produzione ceramica e compie i sui primi studi all’Istituto d’arte.
Negli anni Settanta, ventenne, inizia la sua attività artistica privilegiando l’uso della ceramica. Intanto si trasferisce a Reggio Emilia e frequenta il corso di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna con la docenza di Umberto Mastroianni e Quinto Ghermandi, introducendo progressivamente nel suo lavoro l’uso del marmo e del bronzo. Sempre negli anni Settanta inizia una significativa attività espositiva che si divide tra mostre personali, mostre collettive e opere monumentali. Molte e opere si trovano oggi nelle collezioni permanenti di musei di arte contemporanea italiani e nel mondo.
25
febbraio 2017
Graziano Pompili – Omnia
Dal 25 febbraio al 30 aprile 2017
arte contemporanea
Location
MAGI 900
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Orario di apertura
martedì - domenica ore 10-18
Vernissage
25 Febbraio 2017, ore 17
Autore
Curatore