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Graziano Spinosi – NOSTOS
Il termine “nostos” (gr. vόστος) indica il ritorno, il viaggio di rientro in patria, uno tra i motivi letterari antichi più diffusi. L’esposizione racconta questi “ritorni” facendo dialogare i reperti delle sezioni di Marineria e Archeologia del Museo con le opere di Graziano Spinosi.
Comunicato stampa
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Galleria Comunale Santa Croce
Museo della Regina
30 settembre - 3 dicembre 2023
NOSTOS
Graziano Spinosi
a cura di Milena Becci
all’interno del progetto MANSIO
Si inaugura sabato 30 settembre alle ore 18, presso la Galleria Comunale Santa Croce, NOSTOS, personale di Graziano Spinosi a cura di Milena Becci. La mostra, terzo appuntamento del progetto MANSIO, è organizzata dai Servizi Culturali del Comune di Cattolica.
Il termine nostos (gr. vόστος) indica il ritorno, il viaggio di rientro in patria, uno tra i motivi letterari antichi più diffusi. Il più noto è di sicuro quello di Ulisse verso Itaca, narrato da Omero nell’Odissea: lungo e avventuroso, attraverso l’ignoto, durante il quale l’eroe è portato ad affrontare prove impegnative che lo conducono a confrontarsi con i propri limiti e a superarli, per una maggiore consapevolezza di sé, per tornare al punto di partenza, a casa. La navigazione ha condotto Ulisse a solcare i mari accompagnato da quella nostalgia – il desiderio di tornare dai propri cari – che, nel lento passare del tempo, rafforza la memoria e le radici.
Ogni giorno e ogni notte, navigatori, pescatori e marinai vivono e vivevano questa sensazione, ripetutamente e quotidianamente, con la speranza di tornare a casa usando e vincendo sulla forza delle onde e dei venti.
Il Museo della Regina racconta questi nostoi con la presenza dei reperti delle sezioni di Marineria e Archeologia e le opere di Graziano Spinosi si legano a queste vite attraverso la delicata e materica imponenza della scultura, presentandosi all’interno di una mostra ontologica e tematica al tempo stesso, contenente lavori realizzati negli anni, e noti al pubblico, e nuove installazioni.
Nella nuova sezione multimediale del museo è presente un pannello grafico con la rosa dei venti al cui interno è custodita in una teca una bussola di bordo magnetica degli anni ‘30, uno degli strumenti con cui i marinai erano in grado di orientarsi durante la navigazione. Conoscere la provenienza degli otto venti della rosa equivaleva, dunque, a seguire una particolare rotta. Una risorsa, quindi, ma talvolta anche un pericolo. Rosa dei venti, un’installazione creata appositamente dall’artista in occasione di questa personale, racconta sei di questi compagni di viaggio: scirocco, tramontana, ostro, ponente o zefiro, bora e libeccio o garbino. Materia, forme e cromie abbracciano le caratteristiche delle correnti marine orientandosi nello spazio della Galleria e ricordando l’importanza della loro conoscenza per evitare il rischio.
In senso diametralmente opposto vanno i Nidi di Spinosi. In rattan e fil di ferro, esteriorizzano quel senso di attaccamento e protezione che solo la casa può rappresentare. Contenitori sorprendenti s’innalzano con slancio monumentale e si ricollegano metaforicamente alla sezione archeologica del museo dedicata alla domus. I molti reperti presenti (provenienti dallo scavo di Casa Filippini - De Nicolò) permettono di immaginarci all’interno degli ambienti di una domus romana di età imperiale. Il Nido è il ritorno a casa, è l’origine, è il ventre materno dentro al quale nulla può accadere. La mostra gioca su questi due versanti, pericolo/protezione, attraversando un tempo lento e infinito che viene ripercorso ma che, allo stesso tempo, è rivolto al futuro, tenendo insieme un filo quasi magico che si intreccia per rivelarsi. Un viaggio a piedi, non nudi, è anche quello rappresentato dalle Shoes di Spinosi, scarpe portatrici del percorso di vita di capitani, artisti e personaggi noti, che, dalla materia della suola a quella della tomaia, raccontano e fissano un momento che è quello dell’esistenza.
Durante la residenza, che si terrà dal 9 all’11 ottobre, Graziano Spinosi lavorerà all’interno del Museo della Regina e il 10 ottobre terrà un laboratorio rivolto a persone con disabilità visive, raccogliendo elementi e suggestioni che lo guideranno a realizzare peculiari libri contenenti manufatti sul tema del mare, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona. I nuovi lavori, restituzione della residenza, saranno presentati al pubblico il 28 ottobre alle ore 18 insieme al catalogo della mostra.
Il 15 ottobre alle ore 17 la presentazione di Ánemos. I venti del Mediterraneo di Fabio Fiori, libro che ha ispirato in gran parte la realizzazione dell’installazione Rosa dei venti e che è, a detta dell’autore, un “almanacco eolico, un diario di bordo, compilato pazientemente negli anni, in cui le date hanno lasciato il posto agli otto petali della rosa dei venti, con qualche altra necessaria anemografia storica, geografica, letteraria e pittorica”.
La vista diventa tatto e mano anche in occasione della visita guidata al buio del 12 novembre dalle ore 16 (ingresso su prenotazione), a cura del Museo Tattile Statale Omero, in cui il pubblico bendato sarà accompagnato da alcune persone con disabilità visive alla scoperta delle opere dell’artista.
La mostra sarà visitabile fino al 3 dicembre nei giorni venerdì, sabato e domenica dalle ore 16 alle ore 19 con ingresso libero.
Info e contatti: museo@cattolica.net / Tel. 0541.966577 - 775
BIOGRAFIA
Graziano Spinosi nasce a Bologna il 13 Gennaio 1958. Trascorre l’infanzia in Romagna. Nel 1979 tiene la sua prima esposizione personale presso la Chiesa sconsacrata di Santa Lucia, a Bologna, oggi sede dell’Aula Magna dell’Università. Nel 1980 si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. In questi anni realizza sculture impiegando resine acriliche, vetroresina, poliuretanici e siliconici. Nel 1992 si trasferisce a Roma, al Pastificio Cerere di San Lorenzo, sede di numerosi atelier di artisti. Qui comincia una ricerca che prevede l’impiego dei più svariati materiali, soprattutto poveri e di scarto industriale. Prende inizio un rapporto di lavoro con la storica galleria Il Segno, dove tiene una personale nel 1994 e prende parte a numerose collettive. Nel 2001 la città di Cesena ospita una sua ampia esposizione personale, allestita in gallerie comunali e in vie e piazze della città. Nel 2002 una personale presso le Logge dei Balestrieri di San Marino. Nel 2004 è invitato a Ipermercati dell’arte, a Siena, a cura di Omar Calabrese e Achille Bonito Oliva. Nel 2007 partecipa a NOWHEREMEN, a Bergamo, a cura di Omar Calabrese e Maurizio Bettini. Esposizioni personali a Berna, Zurigo e Basilea. È del 2015 la prima antologica presso Augeo Art Space di Rimini. Dal 1994 insegna Ricerca Artistica Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Vive a Santarcangelo di Romagna.
IL PROGETTO
MANSIO, progetto ideato da Milena Becci per gli spazi della Galleria Santa Croce e del Museo della Regina di Cattolica, propone una programmazione di mostre di artisti contemporanei che si susseguiranno nel corso del 2023. Il titolo rimanda alla presenza di quella stazione di sosta di età romana per i viaggiatori lungo l’antico tracciato della via Flaminia – di cui l’ “Ospitale per Pellegrini” della fine del ‘500, oggi sede del Museo, e l’annesso oratorio Santa Croce, sede dell’attuale Galleria, portano con sé la memoria – che diede vita a una tradizione di ospitalità rinnovatasi poi in epoca medievale e rinascimentale, fino ad arrivare ai nostri giorni.
Museo della Regina
30 settembre - 3 dicembre 2023
NOSTOS
Graziano Spinosi
a cura di Milena Becci
all’interno del progetto MANSIO
Si inaugura sabato 30 settembre alle ore 18, presso la Galleria Comunale Santa Croce, NOSTOS, personale di Graziano Spinosi a cura di Milena Becci. La mostra, terzo appuntamento del progetto MANSIO, è organizzata dai Servizi Culturali del Comune di Cattolica.
Il termine nostos (gr. vόστος) indica il ritorno, il viaggio di rientro in patria, uno tra i motivi letterari antichi più diffusi. Il più noto è di sicuro quello di Ulisse verso Itaca, narrato da Omero nell’Odissea: lungo e avventuroso, attraverso l’ignoto, durante il quale l’eroe è portato ad affrontare prove impegnative che lo conducono a confrontarsi con i propri limiti e a superarli, per una maggiore consapevolezza di sé, per tornare al punto di partenza, a casa. La navigazione ha condotto Ulisse a solcare i mari accompagnato da quella nostalgia – il desiderio di tornare dai propri cari – che, nel lento passare del tempo, rafforza la memoria e le radici.
Ogni giorno e ogni notte, navigatori, pescatori e marinai vivono e vivevano questa sensazione, ripetutamente e quotidianamente, con la speranza di tornare a casa usando e vincendo sulla forza delle onde e dei venti.
Il Museo della Regina racconta questi nostoi con la presenza dei reperti delle sezioni di Marineria e Archeologia e le opere di Graziano Spinosi si legano a queste vite attraverso la delicata e materica imponenza della scultura, presentandosi all’interno di una mostra ontologica e tematica al tempo stesso, contenente lavori realizzati negli anni, e noti al pubblico, e nuove installazioni.
Nella nuova sezione multimediale del museo è presente un pannello grafico con la rosa dei venti al cui interno è custodita in una teca una bussola di bordo magnetica degli anni ‘30, uno degli strumenti con cui i marinai erano in grado di orientarsi durante la navigazione. Conoscere la provenienza degli otto venti della rosa equivaleva, dunque, a seguire una particolare rotta. Una risorsa, quindi, ma talvolta anche un pericolo. Rosa dei venti, un’installazione creata appositamente dall’artista in occasione di questa personale, racconta sei di questi compagni di viaggio: scirocco, tramontana, ostro, ponente o zefiro, bora e libeccio o garbino. Materia, forme e cromie abbracciano le caratteristiche delle correnti marine orientandosi nello spazio della Galleria e ricordando l’importanza della loro conoscenza per evitare il rischio.
In senso diametralmente opposto vanno i Nidi di Spinosi. In rattan e fil di ferro, esteriorizzano quel senso di attaccamento e protezione che solo la casa può rappresentare. Contenitori sorprendenti s’innalzano con slancio monumentale e si ricollegano metaforicamente alla sezione archeologica del museo dedicata alla domus. I molti reperti presenti (provenienti dallo scavo di Casa Filippini - De Nicolò) permettono di immaginarci all’interno degli ambienti di una domus romana di età imperiale. Il Nido è il ritorno a casa, è l’origine, è il ventre materno dentro al quale nulla può accadere. La mostra gioca su questi due versanti, pericolo/protezione, attraversando un tempo lento e infinito che viene ripercorso ma che, allo stesso tempo, è rivolto al futuro, tenendo insieme un filo quasi magico che si intreccia per rivelarsi. Un viaggio a piedi, non nudi, è anche quello rappresentato dalle Shoes di Spinosi, scarpe portatrici del percorso di vita di capitani, artisti e personaggi noti, che, dalla materia della suola a quella della tomaia, raccontano e fissano un momento che è quello dell’esistenza.
Durante la residenza, che si terrà dal 9 all’11 ottobre, Graziano Spinosi lavorerà all’interno del Museo della Regina e il 10 ottobre terrà un laboratorio rivolto a persone con disabilità visive, raccogliendo elementi e suggestioni che lo guideranno a realizzare peculiari libri contenenti manufatti sul tema del mare, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona. I nuovi lavori, restituzione della residenza, saranno presentati al pubblico il 28 ottobre alle ore 18 insieme al catalogo della mostra.
Il 15 ottobre alle ore 17 la presentazione di Ánemos. I venti del Mediterraneo di Fabio Fiori, libro che ha ispirato in gran parte la realizzazione dell’installazione Rosa dei venti e che è, a detta dell’autore, un “almanacco eolico, un diario di bordo, compilato pazientemente negli anni, in cui le date hanno lasciato il posto agli otto petali della rosa dei venti, con qualche altra necessaria anemografia storica, geografica, letteraria e pittorica”.
La vista diventa tatto e mano anche in occasione della visita guidata al buio del 12 novembre dalle ore 16 (ingresso su prenotazione), a cura del Museo Tattile Statale Omero, in cui il pubblico bendato sarà accompagnato da alcune persone con disabilità visive alla scoperta delle opere dell’artista.
La mostra sarà visitabile fino al 3 dicembre nei giorni venerdì, sabato e domenica dalle ore 16 alle ore 19 con ingresso libero.
Info e contatti: museo@cattolica.net / Tel. 0541.966577 - 775
BIOGRAFIA
Graziano Spinosi nasce a Bologna il 13 Gennaio 1958. Trascorre l’infanzia in Romagna. Nel 1979 tiene la sua prima esposizione personale presso la Chiesa sconsacrata di Santa Lucia, a Bologna, oggi sede dell’Aula Magna dell’Università. Nel 1980 si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. In questi anni realizza sculture impiegando resine acriliche, vetroresina, poliuretanici e siliconici. Nel 1992 si trasferisce a Roma, al Pastificio Cerere di San Lorenzo, sede di numerosi atelier di artisti. Qui comincia una ricerca che prevede l’impiego dei più svariati materiali, soprattutto poveri e di scarto industriale. Prende inizio un rapporto di lavoro con la storica galleria Il Segno, dove tiene una personale nel 1994 e prende parte a numerose collettive. Nel 2001 la città di Cesena ospita una sua ampia esposizione personale, allestita in gallerie comunali e in vie e piazze della città. Nel 2002 una personale presso le Logge dei Balestrieri di San Marino. Nel 2004 è invitato a Ipermercati dell’arte, a Siena, a cura di Omar Calabrese e Achille Bonito Oliva. Nel 2007 partecipa a NOWHEREMEN, a Bergamo, a cura di Omar Calabrese e Maurizio Bettini. Esposizioni personali a Berna, Zurigo e Basilea. È del 2015 la prima antologica presso Augeo Art Space di Rimini. Dal 1994 insegna Ricerca Artistica Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Vive a Santarcangelo di Romagna.
IL PROGETTO
MANSIO, progetto ideato da Milena Becci per gli spazi della Galleria Santa Croce e del Museo della Regina di Cattolica, propone una programmazione di mostre di artisti contemporanei che si susseguiranno nel corso del 2023. Il titolo rimanda alla presenza di quella stazione di sosta di età romana per i viaggiatori lungo l’antico tracciato della via Flaminia – di cui l’ “Ospitale per Pellegrini” della fine del ‘500, oggi sede del Museo, e l’annesso oratorio Santa Croce, sede dell’attuale Galleria, portano con sé la memoria – che diede vita a una tradizione di ospitalità rinnovatasi poi in epoca medievale e rinascimentale, fino ad arrivare ai nostri giorni.
30
settembre 2023
Graziano Spinosi – NOSTOS
Dal 30 settembre al 03 dicembre 2023
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE SANTA CROCE
Cattolica, Viale Giovanni Pascoli, 21, (Rimini)
Cattolica, Viale Giovanni Pascoli, 21, (Rimini)
Orario di apertura
Lunedì Chiuso
Martedì Chiuso
Mercoledì Chiuso
Giovedì Chiuso
Venerdì 16:00 - 19:00
Sabato 16:00 - 19:00
Domenica 16:00 - 19:00
Vernissage
30 Settembre 2023, 18:00
Sito web
Autore
Curatore
Progetto grafico
Produzione organizzazione