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Greg Bogin – Companion series
La galleria Paolo Curti/Annamaria Gambuzzi & Co. è lieta di annunciare la seconda mostra personale dell’artista americano Greg Bogin, che in occasione di questa esposizione presenta per la prima volta nove recenti sculture dalle forme antropomorfe e dalle tinte fluorescenti.
Comunicato stampa
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La galleria Paolo Curti/Annamaria Gambuzzi & Co. è lieta di annunciare la seconda mostra personale dell’artista americano Greg Bogin che inaugurerà martedì 8 ottobre 2013 in via Pontaccio 19 a Milano.
In occasione di questa esposizione Greg Bogin (nato nel 1965 a New York, dove vive e lavora) presenta per la prima volta nove recenti sculture dalle forme antropomorfe e dalle tinte fluorescenti. Solidi monocromi in poliuretano che sottolineano appieno l’atteggiamento preciso e minuzioso che l’artista dedica da sempre alla tecnica esecutiva. Il suo linguaggio pittorico, caratterizzato dalle tele sagomate e dalle linee nette si arricchisce così di un risvolto tridimensionale che prende forma nello spazio.
Le sculture in mostra sottolineano ancora una volta il percorso formativo di Greg Bogin che riprende le sperimentazioni americane dagli anni Sessanta, con particolare riferimento al Minimalismo e alla Pop Art. Movimenti nati distintamente e con diverse prerogative, ma con la comune intenzione di esaltare le qualità formali dell’oggetto epurandolo da inutili intenzioni rappresentative.
Bogin celebra la serialità e il processo industriale dell’opera allontanando l’oggetto artistico dall’emotività e da qualsiasi intenzione semantica che non appartiene alla forma pura. La materia prima del ‘fare arte’, le forme semplici ed essenziali, il colore che le compone, si fondono in un unicum storico che sembra essere sospeso fuori dal tempo.
Queste sculture rappresentano una sintesi di linguaggio che trova affinità in grandi artisti del passato, primo fra tutti: Frank Stella, con cui Bogin condivide l’atteggiamento di resistenza verso la definizione di un’opera, il dispiegamento del discorso nell’oggetto stesso e l’allontanamento delle parole generate intorno ad esso. Un’ autoriflessività che riguarda sia il formalismo ironico che sconfina dalla pittura alla scultura, sia l’utilizzo puro che l’artista fa del colore. Per Greg Bogin, come per Stella, l’importanza sta nel preservare la fisicità dell’opera al di là di ogni frivola interpretazione.
Greg Bogin è un’artista internazionale che ha tenuto mostre personali presso musei e gallerie prestigiose ed affermate, tra queste: Jablonka Galerie (Colonia), Gian Enzo Sperone (New York), Mary Boone (New York), Bruno Bischofberger (Zurich). Le sue opere oggi sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private come: Daimler Contemporary Art Collection (Berlino), Taguchi Art Collection (Japan), Vanhaerents Art Collection (Bruxelles) e molte altre.
In occasione di questa esposizione Greg Bogin (nato nel 1965 a New York, dove vive e lavora) presenta per la prima volta nove recenti sculture dalle forme antropomorfe e dalle tinte fluorescenti. Solidi monocromi in poliuretano che sottolineano appieno l’atteggiamento preciso e minuzioso che l’artista dedica da sempre alla tecnica esecutiva. Il suo linguaggio pittorico, caratterizzato dalle tele sagomate e dalle linee nette si arricchisce così di un risvolto tridimensionale che prende forma nello spazio.
Le sculture in mostra sottolineano ancora una volta il percorso formativo di Greg Bogin che riprende le sperimentazioni americane dagli anni Sessanta, con particolare riferimento al Minimalismo e alla Pop Art. Movimenti nati distintamente e con diverse prerogative, ma con la comune intenzione di esaltare le qualità formali dell’oggetto epurandolo da inutili intenzioni rappresentative.
Bogin celebra la serialità e il processo industriale dell’opera allontanando l’oggetto artistico dall’emotività e da qualsiasi intenzione semantica che non appartiene alla forma pura. La materia prima del ‘fare arte’, le forme semplici ed essenziali, il colore che le compone, si fondono in un unicum storico che sembra essere sospeso fuori dal tempo.
Queste sculture rappresentano una sintesi di linguaggio che trova affinità in grandi artisti del passato, primo fra tutti: Frank Stella, con cui Bogin condivide l’atteggiamento di resistenza verso la definizione di un’opera, il dispiegamento del discorso nell’oggetto stesso e l’allontanamento delle parole generate intorno ad esso. Un’ autoriflessività che riguarda sia il formalismo ironico che sconfina dalla pittura alla scultura, sia l’utilizzo puro che l’artista fa del colore. Per Greg Bogin, come per Stella, l’importanza sta nel preservare la fisicità dell’opera al di là di ogni frivola interpretazione.
Greg Bogin è un’artista internazionale che ha tenuto mostre personali presso musei e gallerie prestigiose ed affermate, tra queste: Jablonka Galerie (Colonia), Gian Enzo Sperone (New York), Mary Boone (New York), Bruno Bischofberger (Zurich). Le sue opere oggi sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private come: Daimler Contemporary Art Collection (Berlino), Taguchi Art Collection (Japan), Vanhaerents Art Collection (Bruxelles) e molte altre.
08
ottobre 2013
Greg Bogin – Companion series
Dall'otto ottobre all'otto novembre 2013
arte contemporanea
Location
PAOLO CURTI / ANNAMARIA GAMBUZZI & CO.
Milano, Via Pontaccio, 19, (Milano)
Milano, Via Pontaccio, 19, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 11 - 19
escluso i festivi, sabato su appuntamento
Vernissage
8 Ottobre 2013, dalle ore 18:30
Autore