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Gregorio Preti, calabrese (1603 – 1672) – un problema aperto
La mostra, realizzata per celebrare il IV centenario della nascita di Gregorio Preti (1603-1672), si pone l’obiettivo di approfondire la ricostruzione della personalità, ancora misteriosa, del pittore, fratello maggiore del più famoso Mattia.
Comunicato stampa
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Dopo due contributi monografici pubblicati nel 2003 (da Marini e da Spike), la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per la Calabria, diretta da Rossella Vodret - ponendosi in parziale continuità con l’esposizione realizzata nell’estate del 2003 a Taverna, città natale dei due fratelli Preti – ha progettato una mostra interamente dedicata a Gregorio con l’esplicito intento di cercare dipanare il fitto e complesso problema attributivo che coinvolge tutta la sua opera pittorica.
Il problema cruciale, perno centrale dell’intera esposizione, è, naturalmente, il rapporto professionale tra Gregorio e Mattia e, in particolare, se, e in che misura, l’abile pennello del celebre fratello sia intervenuto nelle molte opere (troppe) attribuite a Gregorio.
Per cercare di fare un minimo di chiarezza e riportare il discorso “Gregorio” su un piano strettamente scientifico, la Soprintendenza ha impostato l’esposizione su due livelli, che saranno, nell’allestimento, separati anche visivamente. Il primo, e più importante, è dedicato ad un nucleo di circa quindici dipinti, certamente riferibili a Gregorio sulla base di documenti, o fonti biografiche antiche e attendibili, in modo da costituire un
corpus di opere sicure, che possa servire da confronto, quasi una cartina al tornasole, per tutte le altre tele a lui attribuite.
Il secondo livello è costituito invece da un gruppo di alcuni dei dipinti attribuiti a Gregorio, accuratamente scelti tra quelli più vicini al
corpus centrale di riferimento.
La possibilità di fare confronti dal vivo tra opere certe e opere solo riferite costituirà una magnifica occasione per gli studiosi per chiarire dubbi e incertezze attributive e, nel contempo, offrirà ai visitatori l’opportunità di esercitare le proprie capacità visive.
Il catalogo (Silvana editoriale) contiene nuovi rilevanti contributi dei massimi studiosi del pittore, e i risultati, a volte eclatanti, delle nuove ricerche intraprese per questa occasione. Tra queste ultime di grande interesse, la scoperta della precoce presenza a Roma di Gregorio (e Mattia?) già nel 1624, cioè qualche anno prima di quando si pensava, con conseguenze molto importanti sulla loro formazione, e il rinvenimento negli archivi romani dei conti correnti di Mattia e di Gregorio, che consentono di seguire con precisione l’andamento delle loro finanze.
Il problema cruciale, perno centrale dell’intera esposizione, è, naturalmente, il rapporto professionale tra Gregorio e Mattia e, in particolare, se, e in che misura, l’abile pennello del celebre fratello sia intervenuto nelle molte opere (troppe) attribuite a Gregorio.
Per cercare di fare un minimo di chiarezza e riportare il discorso “Gregorio” su un piano strettamente scientifico, la Soprintendenza ha impostato l’esposizione su due livelli, che saranno, nell’allestimento, separati anche visivamente. Il primo, e più importante, è dedicato ad un nucleo di circa quindici dipinti, certamente riferibili a Gregorio sulla base di documenti, o fonti biografiche antiche e attendibili, in modo da costituire un
corpus di opere sicure, che possa servire da confronto, quasi una cartina al tornasole, per tutte le altre tele a lui attribuite.
Il secondo livello è costituito invece da un gruppo di alcuni dei dipinti attribuiti a Gregorio, accuratamente scelti tra quelli più vicini al
corpus centrale di riferimento.
La possibilità di fare confronti dal vivo tra opere certe e opere solo riferite costituirà una magnifica occasione per gli studiosi per chiarire dubbi e incertezze attributive e, nel contempo, offrirà ai visitatori l’opportunità di esercitare le proprie capacità visive.
Il catalogo (Silvana editoriale) contiene nuovi rilevanti contributi dei massimi studiosi del pittore, e i risultati, a volte eclatanti, delle nuove ricerche intraprese per questa occasione. Tra queste ultime di grande interesse, la scoperta della precoce presenza a Roma di Gregorio (e Mattia?) già nel 1624, cioè qualche anno prima di quando si pensava, con conseguenze molto importanti sulla loro formazione, e il rinvenimento negli archivi romani dei conti correnti di Mattia e di Gregorio, che consentono di seguire con precisione l’andamento delle loro finanze.
10
maggio 2004
Gregorio Preti, calabrese (1603 – 1672) – un problema aperto
Dal 10 maggio al 25 luglio 2004
arte antica
Location
GALLERIA NAZIONALE – PALAZZO ARNONE
Cosenza, Via Gian Vincenzo Gravina, (Cosenza)
Cosenza, Via Gian Vincenzo Gravina, (Cosenza)
Biglietti
Intero € 4
Ridotto € 2,5
Ridotto Scuole € 1
Orario di apertura
Tutti i giorni 10-20. Lunedì chiuso
Vernissage
10 Maggio 2004, ore 19.30
Sito web
www.ticket.it/palazzo_arnone
Ufficio stampa
ARTHEMISIA
Autore