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Greta Bisandola – Mostri nell’armadio
Nuovo appuntamento con la rassegna tutta al femminile della project room presso la Fondazione Durini: Mostri nell’armadio, la suggestiva installazione della giovane artista Greta Bisandola. Un oggetto fortemente simbolico, un vecchio armadio di campagna, diventa centro e protagonista dell’opera dell’artista, per poter accedere alla quale si deve passare attraverso questo ingresso un po’ angusto e misterioso, e varcare la soglia di una stanza che diventa il luogo dell’infanzia.
Comunicato stampa
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Nuovo appuntamento con la rassegna tutta al femminile della project room presso la Fondazione Durini: Mostri nell'armadio, la suggestiva installazione della giovane artista Greta Bisandola. Un oggetto fortemente simbolico, un vecchio armadio di campagna, diventa centro e protagonista dell'opera dell'artista, per poter accedere alla quale si deve passare attraverso questo ingresso un po' angusto e misterioso, e varcare la soglia di una stanza che diventa il luogo dell'infanzia. "...un vecchio armadio davanti al letto della mia anziana zia," racconta l'artista "con sopra una decorazione che ricorda la testa di un diavolo. Da bambina ne ero terrorizzata e non avevo il coraggio di aprirlo".
Questo è il punto di accesso per entrare nel mondo della Bisandola, per andare incontro ai suoi personaggi, ai mostri affascinanti dalla "grazia terribile" che svettano solitari sulle pareti di un luogo dalle dimensioni indefinite. Sulle sue tele dominano i volti, i lineamenti che l'artista distrugge e scava fino a sconvolgerli, alla ricerca di ciò che è nascosto nel buio dell'individuo per portarlo alla luce e scoprirne la vera identità. "Sono ossessionata dai volti, dalla complessità dei lineamenti, che distruggo e deformo attraverso la pittura, per ricomporle e portarle a nuova vita." Sono figure estremamente lavorate, ritratti alla Jenny Saville, cariche e dense di colore, che a volte, attraverso una minuziosa tecnica pittorica, l'artista circonda di fiori e oggetti coloratissimi, simbolo della ricerca di un bello e di una grazia che sempre accompagna le sue opere. "La mia pittura è la ricerca di una qualche forma di bellezza anche nella deformità, è l'esplosione incontrollata della mia parte più profonda. Mi lascio calare nell'immagine, ci vado quasi letteralmente dentro, dipingere per me è penetrare: se la paura genera mostri, io cerco di amarli con la mia pittura"; alla maniera di Lopez Garcia, l'artista fruga nei volti, nella figura umana, che cerca di svelare in tutta la loro spaventosa profondità. Sospesi in spazi indefiniti, in questa installazione i personaggi si muovono sulle tele a comporre i volti d'una famiglia d'altri tempi o di personaggi fiabeschi, solitari, oppure a svelare la nudità di una donna indefinita, lasciando trasparire le tematiche e le tensioni di un mondo al femminile fatto di paure e di sfide, di una ininterrotta ricerca artistica e di un profondo scavo interiore.
Project Room
Con questa installazione continua all'interno della Fondazione Durini, in collaborazione con Sputnik Arts Project, la Project Room, con la rassegna Women at Work, a cura di Silvia Fabbri, che ha già ospitato i lavori di Daniela Cavallo, Florencia Martinez, Silvia Argiolas, Silvia Levenson, legate da una forte poetica di ricerca e da una sperimentazione ispirata agli infiniti aspetti del mondo femminile.
Prossimamente sono previsti interventi di altre artiste, sia italiane che straniere, tra cui Giosetta Fioroni, Kirsten Reynolds, Anna Keen, Elena Monzo, Miriam Secco.
Questo è il punto di accesso per entrare nel mondo della Bisandola, per andare incontro ai suoi personaggi, ai mostri affascinanti dalla "grazia terribile" che svettano solitari sulle pareti di un luogo dalle dimensioni indefinite. Sulle sue tele dominano i volti, i lineamenti che l'artista distrugge e scava fino a sconvolgerli, alla ricerca di ciò che è nascosto nel buio dell'individuo per portarlo alla luce e scoprirne la vera identità. "Sono ossessionata dai volti, dalla complessità dei lineamenti, che distruggo e deformo attraverso la pittura, per ricomporle e portarle a nuova vita." Sono figure estremamente lavorate, ritratti alla Jenny Saville, cariche e dense di colore, che a volte, attraverso una minuziosa tecnica pittorica, l'artista circonda di fiori e oggetti coloratissimi, simbolo della ricerca di un bello e di una grazia che sempre accompagna le sue opere. "La mia pittura è la ricerca di una qualche forma di bellezza anche nella deformità, è l'esplosione incontrollata della mia parte più profonda. Mi lascio calare nell'immagine, ci vado quasi letteralmente dentro, dipingere per me è penetrare: se la paura genera mostri, io cerco di amarli con la mia pittura"; alla maniera di Lopez Garcia, l'artista fruga nei volti, nella figura umana, che cerca di svelare in tutta la loro spaventosa profondità. Sospesi in spazi indefiniti, in questa installazione i personaggi si muovono sulle tele a comporre i volti d'una famiglia d'altri tempi o di personaggi fiabeschi, solitari, oppure a svelare la nudità di una donna indefinita, lasciando trasparire le tematiche e le tensioni di un mondo al femminile fatto di paure e di sfide, di una ininterrotta ricerca artistica e di un profondo scavo interiore.
Project Room
Con questa installazione continua all'interno della Fondazione Durini, in collaborazione con Sputnik Arts Project, la Project Room, con la rassegna Women at Work, a cura di Silvia Fabbri, che ha già ospitato i lavori di Daniela Cavallo, Florencia Martinez, Silvia Argiolas, Silvia Levenson, legate da una forte poetica di ricerca e da una sperimentazione ispirata agli infiniti aspetti del mondo femminile.
Prossimamente sono previsti interventi di altre artiste, sia italiane che straniere, tra cui Giosetta Fioroni, Kirsten Reynolds, Anna Keen, Elena Monzo, Miriam Secco.
18
novembre 2010
Greta Bisandola – Mostri nell’armadio
Dal 18 novembre al 18 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE DURINI
Milano, Via Santa Maria Valle, 2, (Milano)
Milano, Via Santa Maria Valle, 2, (Milano)
Vernissage
18 Novembre 2010, ore 19
Autore
Curatore