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Grey
In base alla luce presente, l’occhio umano può riconoscere lo stesso oggetto come grigio o come di un altro colore.
Comunicato stampa
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Il grigio è un colore comune in natura. In base alla luce presente, l’occhio umano può riconoscere lo stesso oggetto come grigio o come di un altro colore. Il globo oculare è in grado di distinguere nettamente in media 16 livelli di grigio. È il colore complementare di se stesso.
Nell’ambito pittorico, la creazione del colore è stata per secoli sottoposta a teorie e a sperimentazioni. La concezione classica considera il grigio come un “bianco sporco”, ottenuto quindi aggiungendo al bianco quantità variabili di nero. Tuttavia, esistono altri metodi per ottenere la nuance: è il caso del grigio neutro, ottenuto mescolando in quantità uguali i tre colori primari: blu, rosso e giallo. L’utilizzo di questo tono “speciale” permette di scurire un colore simulando l’ombra naturale molto più efficacemente di quanto potrebbe fare il nero, il cui utilizzo per le ombre è considerato, tra l’altro, errato. Un altro metodo per creare il grigio è mescolare in parti uguali i tre colori primari di stampa: ciano, magenta e giallo.
Nelle espressioni colloquiali e di uso comune così come secondo i precetti basilari del simbolismo, questo colore stabilisce, senza ombra di dubbio, una relazione tra il sensibile e il sovrasensibile, poiché come scriveva Hegel (Enciclopedia, p. 458.)1 : «Il simbolo è più o meno il contenuto che esso esprime come simbolo.» Dunque, per esempio, la sostanza che compone il cervello è comunemente detta “materia grigia”, per tale motivo il colore è anche associato alla sfera intellettuale.
Inoltre, rappresenta una mentalità caratterizzata dall’oggettività e dall’equilibrio perché viene visto come il colore che contiene sia il “bianco” sia il “nero” intesi come bene e male.
Come scriveva David Batchelor in Cromofobia (p. 89-90)2 : «perché questo colore - intenso, elevato, puro, senza qualificazioni - offriva uno sguardo sull’”Altro Mondo”, un mondo al di là della Natura e della Legge, un mondo non offuscato dal linguaggio, dai concetti, da significati e utilità.»
Aggiungeva: «Il Kansas di Dorothy, come sappiamo, è grigio.»
Domenico de Chirico
1 G.W.F. Hegel, Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, trad. it., p.458
2 David Batchelor, Cromofobia. Storia della paura del colore, trad. it., pp. 89-90
Nell’ambito pittorico, la creazione del colore è stata per secoli sottoposta a teorie e a sperimentazioni. La concezione classica considera il grigio come un “bianco sporco”, ottenuto quindi aggiungendo al bianco quantità variabili di nero. Tuttavia, esistono altri metodi per ottenere la nuance: è il caso del grigio neutro, ottenuto mescolando in quantità uguali i tre colori primari: blu, rosso e giallo. L’utilizzo di questo tono “speciale” permette di scurire un colore simulando l’ombra naturale molto più efficacemente di quanto potrebbe fare il nero, il cui utilizzo per le ombre è considerato, tra l’altro, errato. Un altro metodo per creare il grigio è mescolare in parti uguali i tre colori primari di stampa: ciano, magenta e giallo.
Nelle espressioni colloquiali e di uso comune così come secondo i precetti basilari del simbolismo, questo colore stabilisce, senza ombra di dubbio, una relazione tra il sensibile e il sovrasensibile, poiché come scriveva Hegel (Enciclopedia, p. 458.)1 : «Il simbolo è più o meno il contenuto che esso esprime come simbolo.» Dunque, per esempio, la sostanza che compone il cervello è comunemente detta “materia grigia”, per tale motivo il colore è anche associato alla sfera intellettuale.
Inoltre, rappresenta una mentalità caratterizzata dall’oggettività e dall’equilibrio perché viene visto come il colore che contiene sia il “bianco” sia il “nero” intesi come bene e male.
Come scriveva David Batchelor in Cromofobia (p. 89-90)2 : «perché questo colore - intenso, elevato, puro, senza qualificazioni - offriva uno sguardo sull’”Altro Mondo”, un mondo al di là della Natura e della Legge, un mondo non offuscato dal linguaggio, dai concetti, da significati e utilità.»
Aggiungeva: «Il Kansas di Dorothy, come sappiamo, è grigio.»
Domenico de Chirico
1 G.W.F. Hegel, Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, trad. it., p.458
2 David Batchelor, Cromofobia. Storia della paura del colore, trad. it., pp. 89-90
14
gennaio 2016
Grey
Dal 14 gennaio al 20 febbraio 2016
arte contemporanea
Location
BRAND NEW GALLERY
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)
Orario di apertura
martedì-sabato ore 11-13 e 14:30-19
Vernissage
14 Gennaio 2016, h 19-21
Autore
Curatore