Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gruppo E: Into my arms
Una mostra ispirata alla canzone “Into my arms” di Nick Cave.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il secondo incontro degli artisti del Gruppo E si ispira alla canzone di Nick Cave “Into my arms”, scelta per la concomitanza della mostra con il mese di febbraio, in cui si celebra l’amore.
La canzone è, nella sua semplicità sonora, una vera trasposizione acustica degli ideali artistici che animano il gruppo e cioè la ricerca di una sintesi che possa avere la forza esplosiva di un’epifania, mentre il mondo intorno si preoccupa della superficialità, di un arte sensazionale che non incide, non penetra, non risveglia.
L’afflato spirituale del brano, nella posizione atea del cantante di fronte ad una donna credente, apre ad una universalità di intenti. La musica e il tono sono come una preghiera di fronte all’unico Dio che ha diritto di esistere, l’Amore. Così è per chi crede veramente come per chi non crede, due posizioni opposte coincidenti che sottolineano l’unica via per essere felice.
L’oggetto dell’Eros viene visto perfetto, intoccabile, sacro. E’ questo il rispetto dovuto di fronte al Creato. E’ questo l’atteggiamento dovuto anche di fronte ad un’opera di vera Arte, capace di ispirare e di mostrare la realtà con chiarezza e semplicità, così come faceva nella sua arte l’appena scomparso Janis Kounellis. (Alessandro Baito)
La canzone è, nella sua semplicità sonora, una vera trasposizione acustica degli ideali artistici che animano il gruppo e cioè la ricerca di una sintesi che possa avere la forza esplosiva di un’epifania, mentre il mondo intorno si preoccupa della superficialità, di un arte sensazionale che non incide, non penetra, non risveglia.
L’afflato spirituale del brano, nella posizione atea del cantante di fronte ad una donna credente, apre ad una universalità di intenti. La musica e il tono sono come una preghiera di fronte all’unico Dio che ha diritto di esistere, l’Amore. Così è per chi crede veramente come per chi non crede, due posizioni opposte coincidenti che sottolineano l’unica via per essere felice.
L’oggetto dell’Eros viene visto perfetto, intoccabile, sacro. E’ questo il rispetto dovuto di fronte al Creato. E’ questo l’atteggiamento dovuto anche di fronte ad un’opera di vera Arte, capace di ispirare e di mostrare la realtà con chiarezza e semplicità, così come faceva nella sua arte l’appena scomparso Janis Kounellis. (Alessandro Baito)
22
febbraio 2017
Gruppo E: Into my arms
Dal 22 febbraio al primo marzo 2017
arte contemporanea
Location
VI.P. GALLERY MILANO
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a venerdì ore 15-19
sabato e domenica ore 11-19
Vernissage
22 Febbraio 2017, ore 18.00
Autore
Curatore