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Gruppo MRBB. Sedie: Installazione Interattiva
Il gruppo MRBB (Gianluca Maffoni, Marta Roviglio, Samuele Boscarino e Ennio Bertrand) propone un’installazione interattiva nel contesto urbano, in Piazza carlo Alberto. Otto sedie, disposte in modo circolare, suonano a contatto con lo spett-attore. Testi critici di June Anne Nuevo e Ivan Fassio.
Comunicato stampa
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Titolo: Sedie
Artista: MRBB
Testo di June Anne Nuevo
Il gruppo MRBB, formato dagli artisti Gianluca Maffoni, Marta Roviglio, Samuele Boscarino e Ennio Bertrand, ci propone un’installazione interattiva nel contesto urbano. Si tratta di otte sedie disposte in modo circolare e rivolte verso l’esterno che funzionano come vere e proprio sedie musicali. Al di sotto di ciascuna sedia spuntano dei cavi che si intrecciano tra di loro e convergono nel punto centrale della struttura nel quale è contenuto il meccanismo che regola il funzionamento dell’installazione. Ispirandosi alle composizioni del padre del minimalismo musicale, Steve Reich, le sedie vengono dotati di un proprio suono che, grazie a dei sensori, viene emesso quando lo spett-attore si siede su una delle otto sedie. La partecipazione di più persone crea una moltitudine di suoni sfasati che nella loro totalità trasforma il paesaggio urbano in uno soundscape.
Con quest’opera, il gruppo introduce l’interattività nella Street Art, ma allo stesso tempo si differenzia dall’arte tradizionale poiché l’installazione non è completa senza la partecipazione del pubblico. Così come la sedia utilizzata da Joseph Kosuth nella sua opera concettuale del 1965, Una e tre sedie, le sedie sono tolte dal contesto quotidiano. Non sono più semplicemente un oggetto su cui sedersi ma diventa un’opera d’arte il cui senso si crea tramite l’intervento dello spettatore. Tuttavia, il suo significato emerge non tramite una mera contemplazione a distanza da parte del pubblico così come si sperimentava il lavoro di Kosuth. Il senso viene creato invece quando vi è una interazione corporea, trasformando dunque le persone in partecipanti attivi. Un’altra caratteristica di quest’opera è la sua mutabilità: ogni partecipazione genera un nuovo risultato e ogni spett-attore vive una propria esperienza artistica che può essere condivisa con gli altri.
A primo d’acchito, il gruppo sembra proporci la tradizionale “gioco delle sedie” ma in chiave moderna. Così come il gioco delle sedie, l’installazione attira i passanti per il suo carattere ludico e allo stesso tempo nostalgico. La differenza consiste però nel fatto che l’installazione non mira alla competizione, ma piuttosto ad una comunicazione e collaborazione tra i partecipanti. Il culmine si raggiunge quando le otto sedie sono occupate contemporaneamente e i partecipanti diventano componenti di un’orchestra che crea una sinfonia eufonica, metafora di una società equilibrata e armonica.
L’opera si presenta come un’iniziativa interessante per stimolare la collaborazione del pubblico e trasformare il paesaggio urbano ordinario. Il luogo pubblico non è solamente più un luogo transitorio, ma diventa uno spazio in cui si possono creare significati e far sorgere situazioni divertenti e inaspettate. Un altro aspetto indagato dal gruppo riguarda la questione della tecnologia in rapporto non solo con l’arte ma anche con la nostra quotidianità. Infatti, la scelta di rendere visibile la tecnologia tramite i grovigli di cavi in bella mostra, sembra contrapporsi all’idea dell’attuale società iper-tecnologica in cui gli oggetti quotidiani e casalinghi sono resi “smart”, ovvero dotati di tecnologia invisibile e funzionale. Se negli oggetti smart l’interazione avviene solo tra l’uomo e la macchina, nell’installazione del gruppo si entra anche nella dimensione della relazionalità tra i partecipanti. L’idea dietro l’opera non è quindi quella di mettere in risalto il progresso tecnologico né di presentare un’opera iper-tecnologica. La tecnologia viene utilizzata invece per dare un significato più profondo all’opera stessa, ossia di trasmettere l’idea della partecipazione attiva, dell’incontro
June Anne Nuevo
Artista: MRBB
Testo di June Anne Nuevo
Il gruppo MRBB, formato dagli artisti Gianluca Maffoni, Marta Roviglio, Samuele Boscarino e Ennio Bertrand, ci propone un’installazione interattiva nel contesto urbano. Si tratta di otte sedie disposte in modo circolare e rivolte verso l’esterno che funzionano come vere e proprio sedie musicali. Al di sotto di ciascuna sedia spuntano dei cavi che si intrecciano tra di loro e convergono nel punto centrale della struttura nel quale è contenuto il meccanismo che regola il funzionamento dell’installazione. Ispirandosi alle composizioni del padre del minimalismo musicale, Steve Reich, le sedie vengono dotati di un proprio suono che, grazie a dei sensori, viene emesso quando lo spett-attore si siede su una delle otto sedie. La partecipazione di più persone crea una moltitudine di suoni sfasati che nella loro totalità trasforma il paesaggio urbano in uno soundscape.
Con quest’opera, il gruppo introduce l’interattività nella Street Art, ma allo stesso tempo si differenzia dall’arte tradizionale poiché l’installazione non è completa senza la partecipazione del pubblico. Così come la sedia utilizzata da Joseph Kosuth nella sua opera concettuale del 1965, Una e tre sedie, le sedie sono tolte dal contesto quotidiano. Non sono più semplicemente un oggetto su cui sedersi ma diventa un’opera d’arte il cui senso si crea tramite l’intervento dello spettatore. Tuttavia, il suo significato emerge non tramite una mera contemplazione a distanza da parte del pubblico così come si sperimentava il lavoro di Kosuth. Il senso viene creato invece quando vi è una interazione corporea, trasformando dunque le persone in partecipanti attivi. Un’altra caratteristica di quest’opera è la sua mutabilità: ogni partecipazione genera un nuovo risultato e ogni spett-attore vive una propria esperienza artistica che può essere condivisa con gli altri.
A primo d’acchito, il gruppo sembra proporci la tradizionale “gioco delle sedie” ma in chiave moderna. Così come il gioco delle sedie, l’installazione attira i passanti per il suo carattere ludico e allo stesso tempo nostalgico. La differenza consiste però nel fatto che l’installazione non mira alla competizione, ma piuttosto ad una comunicazione e collaborazione tra i partecipanti. Il culmine si raggiunge quando le otto sedie sono occupate contemporaneamente e i partecipanti diventano componenti di un’orchestra che crea una sinfonia eufonica, metafora di una società equilibrata e armonica.
L’opera si presenta come un’iniziativa interessante per stimolare la collaborazione del pubblico e trasformare il paesaggio urbano ordinario. Il luogo pubblico non è solamente più un luogo transitorio, ma diventa uno spazio in cui si possono creare significati e far sorgere situazioni divertenti e inaspettate. Un altro aspetto indagato dal gruppo riguarda la questione della tecnologia in rapporto non solo con l’arte ma anche con la nostra quotidianità. Infatti, la scelta di rendere visibile la tecnologia tramite i grovigli di cavi in bella mostra, sembra contrapporsi all’idea dell’attuale società iper-tecnologica in cui gli oggetti quotidiani e casalinghi sono resi “smart”, ovvero dotati di tecnologia invisibile e funzionale. Se negli oggetti smart l’interazione avviene solo tra l’uomo e la macchina, nell’installazione del gruppo si entra anche nella dimensione della relazionalità tra i partecipanti. L’idea dietro l’opera non è quindi quella di mettere in risalto il progresso tecnologico né di presentare un’opera iper-tecnologica. La tecnologia viene utilizzata invece per dare un significato più profondo all’opera stessa, ossia di trasmettere l’idea della partecipazione attiva, dell’incontro
June Anne Nuevo
20
gennaio 2019
Gruppo MRBB. Sedie: Installazione Interattiva
20 gennaio 2019
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
SEDI VARIE – Torino
Torino, (Torino)
Torino, (Torino)
Orario di apertura
domenica 20 gennaio dalle 20,30 alle 22,00
Vernissage
20 Gennaio 2019, ore 20,30
Autore
Curatore