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GTT – Da sabato a sabato (evento online)
Un piccolo robot domestico si aggirerà per le sale della Saaci/Gallery, trasmettendo, in diretta streaming, il vuoto e il silenzio che, solitamente è attraversato da artisti e popolato da opere, adesso mostra tutta la potenza espressiva e volontà di affermare la sua presenza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da Sabato a Sabato è il progetto presentato da GTT-Giusto il tempo di un tè, in collaborazione con Saaci/Gallery di Sabato Angiero, che si svolgerà online dal 9 al 16 maggio 2020.
Il progetto Da Sabato a Sabato prova a rimettere in discussione i rapporti reale-virtuale, pieno-vuoto, presenza-assenza, causa-effetto.
Un piccolo robot domestico si aggirerà per le sale della Saaci/Gallery, trasmettendo, in diretta streaming, il vuoto e il silenzio che, in questi giorni, caratterizzano lo spazio espositivo, solitamente attraversato da artisti e popolato da opere d’arte.
Inquadrata e percorsa dall’occhio della camera di uno smartphone, l’assenza entra in circolo lungo i canali comunicativi e relazionali quotidianamente usati, transitando, senza soluzione di continuità, dal luogo fisico della galleria completamente vuota, agli schermi affollati dei nostri dispositivi.
A collegare il robot e lo smartphone, un supporto realizzato con la tecnica dell’origami, dispositivo minimo che rappresenta la possibilità di un’esperienza poetica riproducibile e condivisibile e che, in questo caso, diventa punto di raccordo e crocevia tra i due elementi tecnologici e impersonali.
Gli orari della diretta streaming saranno variabili e verranno comunicati sui canali social di GTT e Saaci/Gallery.
GTT-Giusto il tempo di un tè è un laboratorio artistico nato nel gennaio del 2015 ed è costituito da un gruppo eterogeneo di artisti, storici dell’arte, docenti, architetti, musicisti, designer, scrittori, giornalisti, coreografi, ricercatori.
Per Da Sabato a Sabato, GTT si è avvalso del contributo di Sabato Angiero, Illen Aria, Gianmarco Biele, Corrado Ciervo, Luciana Berti, Erika De Gennaro, Marco Donisi, Flaviano Esposito, Nina Jonsson Qi, Federica Morra, Pamela Orrico, Carmine Ranaldo, Domenico Sgambati, Ninì Sgambati, Mario Francesco Simeone.
Il progetto Da Sabato a Sabato prova a rimettere in discussione i rapporti reale-virtuale, pieno-vuoto, presenza-assenza, causa-effetto.
Un piccolo robot domestico si aggirerà per le sale della Saaci/Gallery, trasmettendo, in diretta streaming, il vuoto e il silenzio che, in questi giorni, caratterizzano lo spazio espositivo, solitamente attraversato da artisti e popolato da opere d’arte.
Inquadrata e percorsa dall’occhio della camera di uno smartphone, l’assenza entra in circolo lungo i canali comunicativi e relazionali quotidianamente usati, transitando, senza soluzione di continuità, dal luogo fisico della galleria completamente vuota, agli schermi affollati dei nostri dispositivi.
A collegare il robot e lo smartphone, un supporto realizzato con la tecnica dell’origami, dispositivo minimo che rappresenta la possibilità di un’esperienza poetica riproducibile e condivisibile e che, in questo caso, diventa punto di raccordo e crocevia tra i due elementi tecnologici e impersonali.
Gli orari della diretta streaming saranno variabili e verranno comunicati sui canali social di GTT e Saaci/Gallery.
GTT-Giusto il tempo di un tè è un laboratorio artistico nato nel gennaio del 2015 ed è costituito da un gruppo eterogeneo di artisti, storici dell’arte, docenti, architetti, musicisti, designer, scrittori, giornalisti, coreografi, ricercatori.
Per Da Sabato a Sabato, GTT si è avvalso del contributo di Sabato Angiero, Illen Aria, Gianmarco Biele, Corrado Ciervo, Luciana Berti, Erika De Gennaro, Marco Donisi, Flaviano Esposito, Nina Jonsson Qi, Federica Morra, Pamela Orrico, Carmine Ranaldo, Domenico Sgambati, Ninì Sgambati, Mario Francesco Simeone.
09
maggio 2020
GTT – Da sabato a sabato (evento online)
Dal 09 al 16 maggio 2020
arte contemporanea
Location
SAACI/GALLERY
Saviano, Viale Padre Girolamo Russo, 9, (Napoli)
Saviano, Viale Padre Girolamo Russo, 9, (Napoli)
Orario di apertura
18-19 (evento online)
Vernissage
9 Maggio 2020, on line dalle ore 18.00
Sito web
Autore
99 IPOTESI DI ASSENZA | Una lista incompleta per poco
1. L’altra metà di un bicchiere mezzo pieno/vuoto
2. Quel momento che non ha una durata precisa, in cui ha smesso di piovere oppure sta ancora smettendo
3. Andare alla ricerca di un rumore talmente familiare che poi si scopre non esserci più
4. Ti stavo aspettando da mezz’ora, nel frattempo che ti aspettavo mi sono seduto al tavolo di un bar e ho preso un caffè schiumato/un caffè lungo in tazza fredda/un tè verde/uno Spritz/un Old Fashioned
5. Il ritardo, quindi
6. Una sedia vuota e un pacchetto di sigarette aperto, con la plastica esterna che si mantiene solo per un filo
7. E poi la fermata di un autobus che poi si scopre essere stata soppressa
8. E quella cosa a cui danno la caccia i gatti, quando fanno cose strane e che ci fanno ridere
9. Una ciambella e basta questo
10. Quel sibilo che sembra l’acqua a 100° in un bollitore ma che invece è un elicottero che si allontana
11. Una webcam che inquadra solo lo sfondo di una camera, una libreria oppure le ante chiuse di un armadio e anche se la persona non c’è ancora o se ne è andata, sembra quasi di vederne la sagoma
12. Un drone che ronza pigramente in una stanza e ondeggia un po’
13. Un robottino aspirapolvere che fa il suo dovere ciecamente e trasmette ciò che sta vedendo
14. La pagina web dove sono visualizzati i numeri 404 del famoso errore: Not Found
15. Una mail ricevuta dal Pingshan Art Museum di Shenzen, che invita a visitare la mostra Synchronicity
16. I simboli di quando in una casa non c’è nessuno
17. Alcuni passaggi di una lunga conversazione che ti sono sfuggiti, perché eri distratto da qualcos’altro a parte le parole, magari qualcosa di avvenente che è passato lì vicino o che hai immaginato accadere in qualche luogo e nello stesso istante. Credevi di poter seguire il filo, anche assentandoti per qualche secondo, facendo affidamento sulla capacità di ricostruire gli intervalli di vuoto a partire da quello che c’era prima e che c’è stato dopo
18. ma poi il discorso non era affatto condizionato dalla tua attenzione e ha continuato a scorrere in maniera assolutamente casuale, come se fosse mosso da una volontà estranea o comunque indifferente, prendendo decine di diramazioni diverse e qualcuna è tornata addirittura indietro, risalendo la corrente con ostinazione come si dice che facciano i salmoni
19. I ragionamenti troppo complessi
20. I segreti e i modi di dire sempre uguali che si tramandano di generazione in generazione
21. Un fiore di carta che deve ancora schiudersi ma è un regalo già di un po’ di tempo fa
22. Alcune parole pronunciate in maniera sbagliata
23. Le cartoline degli inviti con gli angoli piegati che portano la data del momento esatto in cui sono stati piegati
24. Il tempo e lo spazio che in fondo sono concetti semplici come un foglio di carta che, piegandosi, consegna una limpida forma alle cose
25. Gli spostamenti d’aria che fanno ondeggiare le superfici più leggere, come le foglie che stanno appena riprendendo colore oppure i fogli pieni di inchiostro su una scrivania
26. I cavi, cosa c’è dentro i cavi?
27. Quando cambi il nome a un file e poi dopo 8 giorni cambi di nuovo e poi rimetti il primo
28. Il viaggio per arrivare in fondo al pozzo. Cosa c’è in fondo al pozzo, non ricordo se fui io a chiederlo o se fosti tu. Comunque, nel sogno, lanciai una monetina d’argento aspettando prima o poi di sentire un rumore, un plof o un tunk
29. Mentre stai lavando i piatti, le bolle del sapone che scoppiettano sulla ceramica e sul metallo, come se seguissero il ritmo di un pezzo che sta passando adesso alla radio
30. Il rumore preciso di una motocicletta
31. Quando eri piccolo ed erano le prime serate d’estate e nell’aria bruna si espandeva un odore di sudore secco e camminavi in equilibrio sul bordo del marciapiede chiudendo gli occhi, per avvertire lo sbilanciamento sotto la suola delle scarpe o tra un piede e l’altro
32. Il gruppo wa che se non lo apri per 3 ore ritrovi 350 messaggi e pensi “e che cazz”
33. Quando prendi una penna dal portapenne, provi a scrivere e non funziona. Prendi la seconda penna, provi a scrivere e non funziona. Prendi la terza penna provi a scrivere ma non funziona e ripensi “e che cazz”. Ma poi la quarta penna funziona.
34. Un asparago selvatico che si mimetizza nella natura per non farsi trovare.
35. Un amico emigrato per lavorare.
36. Il compagno di banco che comunica al prof la tua assenza.
37. L’insegnamento online
38. I webinar, che parola orribile
39. Lo smartworking
40. Il cane che ti fa la festa quando ritorni a casa
41. Tornare da soli in un posto che ti ricorda un’altra persona
42. Un ripieno poco ripieno
43. Un film porno
44. Quando pensi qualcosa di poco valido e dici a te stesso si può fare di meglio come nel caso dell’ipotesi di assenza in film porno
45. Se una notte d’inverno un viaggiatore
46. La curvatura aerea di una serie di lattine lanciate da un parte all’altra
47. Arrivare in un aereoporto dove non c’è nessuno ad aspettarti
48. La prima puntata di una serie di cui ti avevano parlato bene ma che dopo pochi minuti gia sai che non guarderai più
49. L’assenza a cui non prenderemo parte non andando in vacanza
50. Sud scavame a foss vogl murì cu te
51. Un tempo sospeso
52. Quando chiudi lo sportello, in quell’attimo di buio, tratteniamo il fiato
53. La puntata che non carica
54. Mangi un tiramisù e poi aspetti che i numeri sulla bilancia si fermino
55. La traccia che i sapori lasciano nella memoria
56. La differenza di altezza tra gli occhi di due persone che si guardano
57. Un cono di luce che si spalma su un muro e lo impregna
58. Le telefonate a cui si preferisce rispondere in un altro momento
59. Qualcosa che luccica ma è troppo lontano per capire cosa è
60. I biglietti degli aerei, dei treni, delle metropolitane
61. La domanda ci sei o ci fa e la risposta
62. La misteriosa Piramide di Cheope e le altre cose più piccole a forma di piramide che continuano a portare un po’ di quel mistero in giro per il mondo
63. Le vie di fuga
64. Le uscite di emergenza
65. Le pizze lasciate a metà. L’altra metà
66. I romanzi di avventura che prevedono una partenza per qualche meta esotica
67. Quando dici ci vediamo dopo
68. Quando scegli una cosa invece dell’altra: l’altra che non hai scelto
69. Le identità segrete oppure i nomi d’arte
70. Le guance e il mento sotto la barba quando la barba è lunga
71. La camera dello smartphone lasciata accesa per sbaglio
72. Quei gesti che riescono meglio quando non ci pensi, per esempio far passare il filo per la cruna di un ago
73. Osservare il cielo e poi subito dopo abbassare lo sguardo alla terra
74. Hai lasciato cadere un oggetto al quale eri molto affezionato/a ed è rotolato sotto il letto ma poi hai dimenticato di riprenderlo
75. Quando non ci sei
76. Quando sei girato/a di spalle: ciò che succede alle tue spalle
77. Il limite che ti fa riconoscere la differenza tra una cosa e l’altra
78. Avevi quell’abitudine di concludere una frase usando un intercalare che non aggiungeva altri significati al concetto che avevi appena espresso. Poi mi resi conto che, invece, aveva un suo senso: quel senso
79. Una chiamata senza risposta
80. Un congedo troppo frettoloso e la successiva domanda “arò vaje?”
81. L’apnea di una verticale sott’acqua
82. La variabile X
83. Rincasare tardi da lavoro
84. “forse ho…ho decisamente bevuto troppo”
85. Quell’imbarazzo che si crea quando sei con due persone ma conosci bene solo una delle due, che all’improvviso si dilegua, lasciandoti solo e senza argomenti con lo sconosciuto.
86. Itaca
87. L’impero romano
88. Atlantide
89. La mela verso il centro della terra
90. La ferrovia
91. Una crisi di panico
92. Un sottomarino
93. La sindrome di Stendhal
94. Treno a vela
95. Obsessive-Compulsive Disorder
96. I vinti
97. Un bene offerto in mille varianti differenti
98. Non sapere come indirizzare la lotta
99. Il futuro
L’ultima ipotesi, che sarebbe stata quella definitiva, a un certo punto è scomparsa e allora abbiamo dovuto riscrivere le 99 precedenti girandoci intorno, con lo sguardo assente di un gatto.