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Guardare alle Alpi. Montagne del Piemonte in fotografia
Nella mostra, allestita nelle sale per le esposizioni temporanee del Museomontagna troviamo i luoghi più interessanti delle Alpi piemontesi; ma anche i più bei nomi della fotografia di settore, da Vittorio Besso a Francesco Ravelli, da Cesare Giulio a Riccardo Moncalvo, da Alberto Vialardi a Giovanni Brogi, da Francesco Negri a Alberto Maria De Agostini… solo per citarne alcuni
Comunicato stampa
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Guardare alle Alpi. Non è solo il titolo di questa mostra; è l’abitudine consolidata di ogni piemontese che, quasi per magia, alzando gli occhi individua all’orizzonte una quinta di vette e di valli – scrive Gianni Oliva, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, nella presentazione - sono le montagne che circondano il Piemonte, che lo caratterizzano, sino a diventare parte del nome della regione stessa».
L’esposizione organizzata dal MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA “DUCA DEGLI ABRUZZI” – CAI-TORINO e della REGIONE PIEMONTE, con la collaborazione di Città di Torino e Club Alpino Italiano, è una proposta di scoperta, ma anche di riflessione, sulla storia più recente di questo mondo: dagli anni Settanta dell’Ottocento ai Quaranta del Novecento. Il tutto visto attraverso un numero ridotto di immagini, altamente evocative, tratte dalle collezioni del Museo Nazionale della Montagna.
La mostra, ora presentata nella sede del Museo al Monte dei Cappuccini, è stata progettata per la presentazione nelle sedi degli Istituti Italiani di Cultura o presso Istituzioni culturali all’estero. Il primo allestimento è stato difatti quello avvenuto a Praga nei mesi scorsi. Si tratta di quaranta ristampe digitali, selezionate tra le fotografie della Fototeca del Centro Documentazione Museomontagna, oltre centoventimila pezzi di grande interesse documentale. Sono scatti evocativi che parlano da soli, che raccontano storie, situazioni e cambiamenti.
Questa mostra vuole far conoscere un po’ di questa magia del passato e allo stesso tempo invitare a scoprire quei luoghi oggi.
Il Museo Nazionale della Montagna ha una lunga frequentazione con il mondo della fotografia, ricorda nel catalogo il direttore Aldo Audisio. Sin dai primi anni di vita, alla fine dell’Ottocento, ha mantenuto un rapporto saldo di collaborazione con la documentazione raccolta dai soci del CAI. Di fatto i primi alpinisti-fotografi facevano anche parte del sodalizio: ma anche in seguito , quando la fotografia di montagna passò attraverso i vari stadi della sua evoluzione, la specializzazione fu spesso appannaggio di quanti erano iscritti alle associazioni alpinistiche
europee, condividendone lo spirito e gli ideali.
Negli anni di fine Ottocento gli alpinisti scalavano le principali vette delle Alpi e, di pari passo, documentavano i loro exploit; poi vennero le montagne più lontane, quelle extraeuropee. Tutte salite effettuate con la fotocamera al seguito.
Dalle lastre su vetro alla pellicola, alle diapositive, al digitale… un lungo percorso che trova puntuale svolgimento nella Fototeca del Centro Documentazione del Museo. Si passa dalle stampe originali dei grandi fotografi degli anni Cinquanta dell’Ottocento a quelle degli “artisti” contemporanei, cercando di documentare, attraverso i fondi conservati, la storia della fotografia di settore.
Nella mostra, allestita nelle sale per le esposizioni temporanee del Museomontagna troviamo i luoghi più interessanti delle Alpi piemontesi; ma anche i più bei nomi della fotografia di settore, da Vittorio Besso a Francesco Ravelli, da Cesare Giulio a Riccardo Moncalvo, da Alberto Vialardi a Giovanni Brogi, da Francesco Negri a Alberto Maria De Agostini… solo per citarne alcuni.
Come d’abitudine l’esposizione è corredata da un catalogo, edito nella collana dei Cahier Museomontagna (pagg. 60, Euro, 800), con testo introduttivo, in italiano e inglese, dello storico della fotografia Pierangelo Cavanna.
Nello stesso periodo nelle sale dell’Area Espositiva del Museo Nazionale della Montagna sono visitabili le mostre:
VIAGGI. CARLO MORIONDO: GIORNALISMO E ALTRE STORIE, fino al 7 giugno.
CRESCERE A USSEGLIO, fino al 17 maggio 2009.
Nella sala video è in corso la rassegna di film a soggetto, con proiezione a ciclo continuo, con programma disponibile a richiesta:
CINEMA AL MONTE, fino al 5 luglio 2009.
L’esposizione organizzata dal MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA “DUCA DEGLI ABRUZZI” – CAI-TORINO e della REGIONE PIEMONTE, con la collaborazione di Città di Torino e Club Alpino Italiano, è una proposta di scoperta, ma anche di riflessione, sulla storia più recente di questo mondo: dagli anni Settanta dell’Ottocento ai Quaranta del Novecento. Il tutto visto attraverso un numero ridotto di immagini, altamente evocative, tratte dalle collezioni del Museo Nazionale della Montagna.
La mostra, ora presentata nella sede del Museo al Monte dei Cappuccini, è stata progettata per la presentazione nelle sedi degli Istituti Italiani di Cultura o presso Istituzioni culturali all’estero. Il primo allestimento è stato difatti quello avvenuto a Praga nei mesi scorsi. Si tratta di quaranta ristampe digitali, selezionate tra le fotografie della Fototeca del Centro Documentazione Museomontagna, oltre centoventimila pezzi di grande interesse documentale. Sono scatti evocativi che parlano da soli, che raccontano storie, situazioni e cambiamenti.
Questa mostra vuole far conoscere un po’ di questa magia del passato e allo stesso tempo invitare a scoprire quei luoghi oggi.
Il Museo Nazionale della Montagna ha una lunga frequentazione con il mondo della fotografia, ricorda nel catalogo il direttore Aldo Audisio. Sin dai primi anni di vita, alla fine dell’Ottocento, ha mantenuto un rapporto saldo di collaborazione con la documentazione raccolta dai soci del CAI. Di fatto i primi alpinisti-fotografi facevano anche parte del sodalizio: ma anche in seguito , quando la fotografia di montagna passò attraverso i vari stadi della sua evoluzione, la specializzazione fu spesso appannaggio di quanti erano iscritti alle associazioni alpinistiche
europee, condividendone lo spirito e gli ideali.
Negli anni di fine Ottocento gli alpinisti scalavano le principali vette delle Alpi e, di pari passo, documentavano i loro exploit; poi vennero le montagne più lontane, quelle extraeuropee. Tutte salite effettuate con la fotocamera al seguito.
Dalle lastre su vetro alla pellicola, alle diapositive, al digitale… un lungo percorso che trova puntuale svolgimento nella Fototeca del Centro Documentazione del Museo. Si passa dalle stampe originali dei grandi fotografi degli anni Cinquanta dell’Ottocento a quelle degli “artisti” contemporanei, cercando di documentare, attraverso i fondi conservati, la storia della fotografia di settore.
Nella mostra, allestita nelle sale per le esposizioni temporanee del Museomontagna troviamo i luoghi più interessanti delle Alpi piemontesi; ma anche i più bei nomi della fotografia di settore, da Vittorio Besso a Francesco Ravelli, da Cesare Giulio a Riccardo Moncalvo, da Alberto Vialardi a Giovanni Brogi, da Francesco Negri a Alberto Maria De Agostini… solo per citarne alcuni.
Come d’abitudine l’esposizione è corredata da un catalogo, edito nella collana dei Cahier Museomontagna (pagg. 60, Euro, 800), con testo introduttivo, in italiano e inglese, dello storico della fotografia Pierangelo Cavanna.
Nello stesso periodo nelle sale dell’Area Espositiva del Museo Nazionale della Montagna sono visitabili le mostre:
VIAGGI. CARLO MORIONDO: GIORNALISMO E ALTRE STORIE, fino al 7 giugno.
CRESCERE A USSEGLIO, fino al 17 maggio 2009.
Nella sala video è in corso la rassegna di film a soggetto, con proiezione a ciclo continuo, con programma disponibile a richiesta:
CINEMA AL MONTE, fino al 5 luglio 2009.
07
aprile 2009
Guardare alle Alpi. Montagne del Piemonte in fotografia
Dal 07 aprile al 07 giugno 2009
fotografia
Location
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA DUCA DEGLI ABRUZZI
Torino, Piazzale Monte Dei Cappuccini, 7, (Torino)
Torino, Piazzale Monte Dei Cappuccini, 7, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, 9,00-19,00
Vernissage
7 Aprile 2009, h 18,30
Autore