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Guarda(r)mi
Il titolo della mostra “Guarda(r)mi” vuole invitare lo spettatore a guardare l’opera, frutto dell’osservazione e introspezione delle artiste sul proprio corpo, e compiere così un’azione di riflessione sulla sessualità attraverso opere tessili, disegni su carta e pittura di otto artiste italiane.
Comunicato stampa
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Lo sguardo non è neutro, la visione è culturale. Verso cosa si indirizza il nostro sguardo?
Ognuno di noi non è mai neutro nel guardare o nell’essere guardato, non è mai slegato dalle strutture e sovrastrutture sociali, religiose e culturali.
Il titolo della mostra “Guarda(r)mi” vuole invitare lo spettatore a guardare l’opera, frutto dell’osservazione e introspezione delle artiste sul proprio corpo, e compiere così un’azione di riflessione sulla sessualità. Corpo a corpo la comunicazione tra artista e spettatore si fa più efficace, diretta e traumatica.
In questa mostra otto artiste italiane rendono collettivo ciò che è intimo e privato. Il corpo femminile, in tutta la sua bellezza, rivendica un suo spazio chiedendo di essere ascoltato, di essere visto, di essere guardato. Il proprio corpo diventa un luogo dove le artiste proiettano la loro visione della sessualità e attraverso cui aprono un dialogo con se stesse, fatto di auto-seduzione e auto-erotismo, rivendicazione e auto-definizione di sé. Narrarsi e farsi conoscere attraverso le proprie parti intime, la pelle, gli organi (da sempre legati culturalmente alle relazioni più intime, affettive e sociali) attraverso opere tessili, disegni su carta e pittura. L’arte e l’espressività creativa riescono in questo caso a parlarci di ciò che viene taciuto perché tabù. È proprio attraverso lo svelamento di questo corpo che si apre un dialogo fatto di sguardi inediti e provocatori che porta alla comprensione di sé. E ancora, è questo corpo a non essere più oggetto silenzioso da osservare, ma soggetto che si rivela.
Ognuno di noi non è mai neutro nel guardare o nell’essere guardato, non è mai slegato dalle strutture e sovrastrutture sociali, religiose e culturali.
Il titolo della mostra “Guarda(r)mi” vuole invitare lo spettatore a guardare l’opera, frutto dell’osservazione e introspezione delle artiste sul proprio corpo, e compiere così un’azione di riflessione sulla sessualità. Corpo a corpo la comunicazione tra artista e spettatore si fa più efficace, diretta e traumatica.
In questa mostra otto artiste italiane rendono collettivo ciò che è intimo e privato. Il corpo femminile, in tutta la sua bellezza, rivendica un suo spazio chiedendo di essere ascoltato, di essere visto, di essere guardato. Il proprio corpo diventa un luogo dove le artiste proiettano la loro visione della sessualità e attraverso cui aprono un dialogo con se stesse, fatto di auto-seduzione e auto-erotismo, rivendicazione e auto-definizione di sé. Narrarsi e farsi conoscere attraverso le proprie parti intime, la pelle, gli organi (da sempre legati culturalmente alle relazioni più intime, affettive e sociali) attraverso opere tessili, disegni su carta e pittura. L’arte e l’espressività creativa riescono in questo caso a parlarci di ciò che viene taciuto perché tabù. È proprio attraverso lo svelamento di questo corpo che si apre un dialogo fatto di sguardi inediti e provocatori che porta alla comprensione di sé. E ancora, è questo corpo a non essere più oggetto silenzioso da osservare, ma soggetto che si rivela.
23
gennaio 2015
Guarda(r)mi
Dal 23 gennaio al primo marzo 2015
arte contemporanea
Location
PARIONE9 – STUDIO BANDAZZI
Roma, Via Di Parione, 9, (Roma)
Roma, Via Di Parione, 9, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 11-19
Vernissage
23 Gennaio 2015, ore 19.00
Autore
Curatore