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Gudmundsson – Mao e i dittatori
Erró è sicuramente il più grande “pittore di storia” di questi ultimi cinquant’anni, il migliore osservatore delle nostre società contemporanee, secondo l’etnologo Marc Augé
Comunicato stampa
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Erró e i dittatori
Gudmundur Gudmundsson, detto ERRÓ, è nato in Islanda nel 1932. Benchè lavora essenzialmente a Parigi, ha atelier sparsi in tutto il mondo, ed anche in Tailandia dove passa gli inverni.
I più grandi musei del mondo espongono le sue opere e numerose retrospettive gli sono state consacrate.
Erró è sicuramente il più grande “pittore di storia” di questi ultimi cinquant’anni, il migliore osservatore delle nostre società contemporanee, secondo l’etnologo Marc Augé. La pittura di Erró rende conto dei tre eccessi che caratterizzano la “surmodernità” della nostra epoca. Il primo è l’eccesso evenemenziale o accellerazione della storia con la sovrabbondanza di informazioni quotidiane. Il secondo è l’eccesso di immagini che riceviamo dai quattro angoli del mondo. Il terzo eccesso è l’eccesso individuale, quello della solitudine, conseguenza della sovrabbondanza precedente.
Da decenni Erró archivia migliaia di immagini e bagnando, come lui stesso dice, “nel mezzo dei materiali”, ritaglia queste immagini di un mondo tormentato per comporre, in uno stato d’ipnosi, dei collages per serie. Nell’urgenza, con grande sveltezza, denuncia la guerra, le dittature, racconta, con una grande diversità stilistica, i miti dei nostri tempi moderni.
Nella serie del Viaggio di Mao a Venezia, mentre il dittatore cinese ha viaggiato molto poco, Erró ha avuto l’idea di fargli percorrere il mondo senza effusione di sangue (la serie comporta 140 tele di cui 12 sono esposte al Grenoble)
Altri 21 quadri esposti all’Istituto francese fanno scoprire Stalin e Hitler.
Questi collages permettono allo spettatore di comprendere l’essenza stessa dell’arte di Erró, perchè quì, come scrive Lorànd Hegyi, “Erró lavora in modo quasi ossessivo con la manipolazione del simulacro. Il suo materiale di base è formato soprattutto da riferimenti iconografici a diverse ideologie, utopie politiche, avvenimenti politici e dalle loro forme di riproduzione popolare, dai manifesti ed opuscoli propagandistici alle vignette dei fumetti e alle illustrazioni dei libri. Interessante è il fatto che Erró non crea soltanto l’immagine del simulacro, ma che il suo materiale di base è costituito dall’immagine-ready-made, già pronta del simulacro”.
Gudmundur Gudmundsson, detto ERRÓ, è nato in Islanda nel 1932. Benchè lavora essenzialmente a Parigi, ha atelier sparsi in tutto il mondo, ed anche in Tailandia dove passa gli inverni.
I più grandi musei del mondo espongono le sue opere e numerose retrospettive gli sono state consacrate.
Erró è sicuramente il più grande “pittore di storia” di questi ultimi cinquant’anni, il migliore osservatore delle nostre società contemporanee, secondo l’etnologo Marc Augé. La pittura di Erró rende conto dei tre eccessi che caratterizzano la “surmodernità” della nostra epoca. Il primo è l’eccesso evenemenziale o accellerazione della storia con la sovrabbondanza di informazioni quotidiane. Il secondo è l’eccesso di immagini che riceviamo dai quattro angoli del mondo. Il terzo eccesso è l’eccesso individuale, quello della solitudine, conseguenza della sovrabbondanza precedente.
Da decenni Erró archivia migliaia di immagini e bagnando, come lui stesso dice, “nel mezzo dei materiali”, ritaglia queste immagini di un mondo tormentato per comporre, in uno stato d’ipnosi, dei collages per serie. Nell’urgenza, con grande sveltezza, denuncia la guerra, le dittature, racconta, con una grande diversità stilistica, i miti dei nostri tempi moderni.
Nella serie del Viaggio di Mao a Venezia, mentre il dittatore cinese ha viaggiato molto poco, Erró ha avuto l’idea di fargli percorrere il mondo senza effusione di sangue (la serie comporta 140 tele di cui 12 sono esposte al Grenoble)
Altri 21 quadri esposti all’Istituto francese fanno scoprire Stalin e Hitler.
Questi collages permettono allo spettatore di comprendere l’essenza stessa dell’arte di Erró, perchè quì, come scrive Lorànd Hegyi, “Erró lavora in modo quasi ossessivo con la manipolazione del simulacro. Il suo materiale di base è formato soprattutto da riferimenti iconografici a diverse ideologie, utopie politiche, avvenimenti politici e dalle loro forme di riproduzione popolare, dai manifesti ed opuscoli propagandistici alle vignette dei fumetti e alle illustrazioni dei libri. Interessante è il fatto che Erró non crea soltanto l’immagine del simulacro, ma che il suo materiale di base è costituito dall’immagine-ready-made, già pronta del simulacro”.
17
febbraio 2006
Gudmundsson – Mao e i dittatori
Dal 17 febbraio al 31 marzo 2006
arte contemporanea
Location
INSTITUT FRANÇAIS NAPOLI
Napoli, Via Francesco Crispi, 86, (Napoli)
Napoli, Via Francesco Crispi, 86, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10/13 e 16/19
Vernissage
17 Febbraio 2006, ore 19
Autore
Curatore