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Guglielmo Manenti – Frammenti tedeschi
Le tavole di questa serie si collegano al mito della montagna tanto presente in gran parte della cultura mitteleuropea
Comunicato stampa
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Le tavole di questa serie si collegano al mito della montagna tanto presente in gran parte della cultura mitteleuropea. La montagna viene percepita come un luogo in cui isolarsi, come un luogo mistico. In questo paesaggio si snodano i diversi percorsi letterari che l’artista ci propone nelle sue illustrazioni, veri e propri percorsi letterari-esistenziali. Cosi troviamo sia il Zarathustra di Nietsche, sia il Lenz di Büchner e alcune visioni tratte dalle Elegie Duinesi di Rainer Maria Rilke. Questi frammenti e percorsi si incrociano in queste tavole come a volerci suggerire un legame forte tra storie diverse tra loro per il periodo in cui sono state create.
Ma è pur vero che la montagna è un luogo atemporale. Questi personaggi infatti vivono di visioni e di cambiamenti radicali, uomini questi che vivono una crisi e il loro superamento. Uomini che si sono allontanati dalla società ma riflettono su di essa. Cosi assistiamo a forme di ascesi diverse, accomunate da un’apertura forzata verso l’esterno. Paesaggi fatti di vette si alternano a visioni interne, la purezza di paesaggi nasconde sempre un’inquietudine profonda.
In una tavola vediamo uno dei personaggi contemplare un vulcano dall’alto, immagine che ci riporta a visioni romantiche di Caspar David Friedrich , a un orizzonte algido si contrappone la consapevolezza che sotto terra, sotto pelle scorre della lava, il fuoco.
Questo è un vero e proprio viaggio che ci accompagna, inizialmente in una scalata verso l’alto, dove una crisi paralizza il poeta Lenz che vive momenti di autentico terrore. A questa crisi viene collegata la disperazione delle Elegie, la solitudine più profonda: visioni angeliche si contrappongono a visioni oscure. Poi il risveglio di Zaratustra nella sua grotta, come se tutto fosse stata una sua visione. Abbiamo cosi personaggi fuori dal tempo, immersi in territori secchi che accentuano ancor di più la solitudine. Le foreste sono posti oscuri in cui perdersi, la ricerca della solitudine nella natura, ma anche il doversi proteggere da forze nascoste. La discesa e il ritorno di Zaratustra lo riporterà tra gli uomini in una città Luna Park, fatta di luci eccessive, in cui le persone vagano senza sguardo.
Un viaggio fatto di inquadrature in cui il fumetto rimanda a certi film di Werner Herzog. D’altro canto l’autore non è nuovo a questi accostamenti in quanto avevamo potuto già vedere una sua versione di Woyzeck.
Ma è pur vero che la montagna è un luogo atemporale. Questi personaggi infatti vivono di visioni e di cambiamenti radicali, uomini questi che vivono una crisi e il loro superamento. Uomini che si sono allontanati dalla società ma riflettono su di essa. Cosi assistiamo a forme di ascesi diverse, accomunate da un’apertura forzata verso l’esterno. Paesaggi fatti di vette si alternano a visioni interne, la purezza di paesaggi nasconde sempre un’inquietudine profonda.
In una tavola vediamo uno dei personaggi contemplare un vulcano dall’alto, immagine che ci riporta a visioni romantiche di Caspar David Friedrich , a un orizzonte algido si contrappone la consapevolezza che sotto terra, sotto pelle scorre della lava, il fuoco.
Questo è un vero e proprio viaggio che ci accompagna, inizialmente in una scalata verso l’alto, dove una crisi paralizza il poeta Lenz che vive momenti di autentico terrore. A questa crisi viene collegata la disperazione delle Elegie, la solitudine più profonda: visioni angeliche si contrappongono a visioni oscure. Poi il risveglio di Zaratustra nella sua grotta, come se tutto fosse stata una sua visione. Abbiamo cosi personaggi fuori dal tempo, immersi in territori secchi che accentuano ancor di più la solitudine. Le foreste sono posti oscuri in cui perdersi, la ricerca della solitudine nella natura, ma anche il doversi proteggere da forze nascoste. La discesa e il ritorno di Zaratustra lo riporterà tra gli uomini in una città Luna Park, fatta di luci eccessive, in cui le persone vagano senza sguardo.
Un viaggio fatto di inquadrature in cui il fumetto rimanda a certi film di Werner Herzog. D’altro canto l’autore non è nuovo a questi accostamenti in quanto avevamo potuto già vedere una sua versione di Woyzeck.
20
maggio 2011
Guglielmo Manenti – Frammenti tedeschi
Dal 20 maggio al 21 giugno 2011
disegno e grafica
Location
KNULP
Trieste, Via Della Madonna Del Mare, 7/a, (Trieste)
Trieste, Via Della Madonna Del Mare, 7/a, (Trieste)
Vernissage
20 Maggio 2011, ore 21
Autore
Curatore