Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Guglielmo Mazzia – Dinosauri
Guglielmo Mazzia espone un recente ciclo di opere su carta dedicato ai dinosauri, in cui l’afflato fantastico, collegandosi all’estinzione delle specie ritratte, allude ad una condizione di pericolo che direttamente concerne la condizione precaria del nostro habitat.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Guglielmo Mazzia espone a Genova dal 26 maggio al 15 giugno, nello spazio di Entr'acte, un recente ciclo di opere su carta incentrato su immagini fantastiche di dinosauri.
Scrive Sandro Ricaldone nell'introdurre la mostra:
L’animale che l’uomo paleolitico ex-prime è un animale che egli, certamente, ha visto, e che, in apparenza celebra mimando, con l’ausilio delle memoria visiva: ma nell’atto di esprimerlo, l’uomo eseguisce se medesimo traendo fuori di sé l’animale, dopo averlo inghiottito. Così scriveva Emilio Villa nel volume “L’arte dell’uomo primordiale”, evidenziando come, nella creazione artistica, il rapporto fra l’uomo e le altre specie animali si ponga non solo (e forse non tanto) sul piano della rappresentazione quanto su quello di una vera e propria introiezione. In questo processo il dato mimetico viene ad integrarsi con l’interiorità umana, riversando nell’opera un tratto simbolico e una dimensione immaginaria, quale si riscontra negli ibridi della mitologia greca (chimere, centauri, sirene, satiri, arpie, minotauro) come nella bestia “con dieci corna e sette teste” dell’Apocalisse cristiana, per giungere – attraverso i secoli – alle metamorfosi surrealiste o saviniane.
È un simile aspetto che, rivisitato in forme del tutto contemporanee, ritroviamo nel lavoro di Guglielmo Mazzia, nei vorticosi viluppi di rettili e dinosauri, trasfigurati da accensioni di colore talvolta smorzate da lunghe scie d’ombra. Nelle sue carte prende vita una sorta di mostruosità esuberante, che trae energia dalla concentrazione delle masse, mantenendo un tratto di leggerezza nella mobilità e nello slancio del segno che contorna le singole figure. L’afflato fantastico che ne promana non è però semplice gioco visivo: mentre da un lato si fa espressione di una tensione arcaica naturale, sotto altro profilo, collegandosi all’estinzione delle specie ritratte, allude ad una condizione di pericolo che direttamente concerne la condizione precaria del nostro habitat. Viene alla mente allora una riflessione di José Gil: “Probabilmente l’uomo produce mostri per una sola ragione, poter pensare la sua stessa umanità”.
Guglielmo Mazzia è nato a Imperia, dove vive e lavora. Introdotto alla pittura da Bernardo Asplanato. Partecipa con entusiasmo alle iniziative del Gruppo Artisti Città di Imperia sodalizio artistico che ha la sua base alle “Grotte di Nerone” storico locale gestito dallo scultore Rino Rossi
“Nerone”.
La militanza politica nella sinistra rivoluzionaria lo porta ad affrontare l’esperienza carceraria, durante la quale intraprende una vorticosa attività artistica.
In seguito l’incontro con Giovanni Berio, che è punto di riferimento per molti artisti, sarà un passaggio importante. Il maestro Ligustro, oltre alla sua intensa attività d’artista, gestisce una piccola, ardente galleria
e gli organizza una mostra personale del lavoro di quegli anni.
Matura nel tempo crescente interesse per la scenografia con allestimenti, mostre e collaborazioni a Torino e provincia dove s’è trasferito, partecipa al gruppo scultori “Spazio Libertà” con esposizioni itineranti sull’asse Torino-Milano e la scultura trova definitivamente spazio nella
sua produzione.
Contemporaneamente al ritorno a Imperia da vita al “Laboratorio Reart” dove sarà il mosaico ad avere l’attenzione prevalente oltreché l’uso di materiali abbandonati da riciclare. La pittura rimane comunque e sempre il filo rosso che lega tutta la sua produzione artistica.
Scrive Sandro Ricaldone nell'introdurre la mostra:
L’animale che l’uomo paleolitico ex-prime è un animale che egli, certamente, ha visto, e che, in apparenza celebra mimando, con l’ausilio delle memoria visiva: ma nell’atto di esprimerlo, l’uomo eseguisce se medesimo traendo fuori di sé l’animale, dopo averlo inghiottito. Così scriveva Emilio Villa nel volume “L’arte dell’uomo primordiale”, evidenziando come, nella creazione artistica, il rapporto fra l’uomo e le altre specie animali si ponga non solo (e forse non tanto) sul piano della rappresentazione quanto su quello di una vera e propria introiezione. In questo processo il dato mimetico viene ad integrarsi con l’interiorità umana, riversando nell’opera un tratto simbolico e una dimensione immaginaria, quale si riscontra negli ibridi della mitologia greca (chimere, centauri, sirene, satiri, arpie, minotauro) come nella bestia “con dieci corna e sette teste” dell’Apocalisse cristiana, per giungere – attraverso i secoli – alle metamorfosi surrealiste o saviniane.
È un simile aspetto che, rivisitato in forme del tutto contemporanee, ritroviamo nel lavoro di Guglielmo Mazzia, nei vorticosi viluppi di rettili e dinosauri, trasfigurati da accensioni di colore talvolta smorzate da lunghe scie d’ombra. Nelle sue carte prende vita una sorta di mostruosità esuberante, che trae energia dalla concentrazione delle masse, mantenendo un tratto di leggerezza nella mobilità e nello slancio del segno che contorna le singole figure. L’afflato fantastico che ne promana non è però semplice gioco visivo: mentre da un lato si fa espressione di una tensione arcaica naturale, sotto altro profilo, collegandosi all’estinzione delle specie ritratte, allude ad una condizione di pericolo che direttamente concerne la condizione precaria del nostro habitat. Viene alla mente allora una riflessione di José Gil: “Probabilmente l’uomo produce mostri per una sola ragione, poter pensare la sua stessa umanità”.
Guglielmo Mazzia è nato a Imperia, dove vive e lavora. Introdotto alla pittura da Bernardo Asplanato. Partecipa con entusiasmo alle iniziative del Gruppo Artisti Città di Imperia sodalizio artistico che ha la sua base alle “Grotte di Nerone” storico locale gestito dallo scultore Rino Rossi
“Nerone”.
La militanza politica nella sinistra rivoluzionaria lo porta ad affrontare l’esperienza carceraria, durante la quale intraprende una vorticosa attività artistica.
In seguito l’incontro con Giovanni Berio, che è punto di riferimento per molti artisti, sarà un passaggio importante. Il maestro Ligustro, oltre alla sua intensa attività d’artista, gestisce una piccola, ardente galleria
e gli organizza una mostra personale del lavoro di quegli anni.
Matura nel tempo crescente interesse per la scenografia con allestimenti, mostre e collaborazioni a Torino e provincia dove s’è trasferito, partecipa al gruppo scultori “Spazio Libertà” con esposizioni itineranti sull’asse Torino-Milano e la scultura trova definitivamente spazio nella
sua produzione.
Contemporaneamente al ritorno a Imperia da vita al “Laboratorio Reart” dove sarà il mosaico ad avere l’attenzione prevalente oltreché l’uso di materiali abbandonati da riciclare. La pittura rimane comunque e sempre il filo rosso che lega tutta la sua produzione artistica.
26
maggio 2017
Guglielmo Mazzia – Dinosauri
Dal 26 maggio al 15 giugno 2017
arte contemporanea
Location
ENTR’ACTE
Genova, Via Di Sant'agnese, 19r, (Genova)
Genova, Via Di Sant'agnese, 19r, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a venerdì 16-19
Vernissage
26 Maggio 2017, 17,30
Autore
Curatore