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Guido Armeni – Le Carte di ARMENI
La vita è l’elemento che contraddistingue più di altri gli alberi resi celebri dalla pittura e dalla cifra stilistica di Guido Armeni; come una linfa che li nutre dal profondo della loro essenza, essi esprimono tutta la vitalità e la forza espressiva dell’autore.
Comunicato stampa
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La mostra che si inaugura alla Galleria Papini è del Maestro Guido Armeni. L'artista nasce a Cremeno di Lecco. Già nella sua adolescenza vince il premio più importante per uno studente delle scuole artistiche che viene esposto a Roma nel Palazzo delle Esposizioni. Si dedica alla pittura e alla scultura traendo ispirazione dalla natura interpretandola in atmosfere da sogno e in cui compare fin da subito l’albero, simbolo della vita. Premiato da Arte Mondadori in cui scrive di lui il noto critico Enzo Fabiani, ha realizzato finora più di 50 mostre personali e altrettante collettive. Le sue opere trovano collocazione nelle più importanti città occidentali, in collezioni sia pubbliche che private.
Come scrive lo storico dell'arte Michele Servadio: "Fin dalle sue origini più remote, la vita dell’uomo è stata associata al culto degli alberi; in quasi tutte le più antiche religioni troviamo infatti riferimenti ad antichi alberi mitologici che venivano considerati sacri e inviolabili, manifestazioni tangibili della presenza divina: si pensi su tutti all’albero dell’Eden citato nella Bibbia o ancora al mitico frassino Yggdrasill dell’Edda. Questi non erano altro che declinazioni del più antico Albero cosmico, vero pilastro centrale del mondo e asse attorno al quale ruotava l’intero universo, sia nella sua dimensione fisica che in quella metafisica. Esso portava in sé la vita; era l’origine di ogni cosa, ciò che si frapponeva fra il cielo e la terra, fra il mondo visibile e quello invisibile.
In un certo senso è proprio la vita l’elemento che contraddistingue più di altri gli alberi resi celebri dalla pittura e dalla cifra stilistica di Guido Armeni; come una linfa che li nutre dal profondo della loro essenza, essi esprimono tutta la vitalità e la forza espressiva dell’autore.Le opere che egli ha deciso di esporre nel corso di questo suo ultimo progetto rappresentano a loro modo un inno alla vita e alla libertà che nasce dal disegno o, come direbbe l’artista, da uno scarabocchio.
Le “carte di Armeni” sono però molto più di questo; le opere sono infatti tutte realizzate su carta, ma non su una carta qualsiasi. Essa è infatti pastosa, densa, materica, nata direttamente dalle sue mani perché anch’essa è frutto di un processo creativo nel quale quasi nulla è casuale e tutto nasce da un profondo lavoro di riflessione e meditazione. È proprio per questo che la carta diviene materia viva nelle sue mani; essa reclama a gran voce il proprio spazio e diviene parte essenziale e determinante delle sue opere.
Queste “carte” hanno poi un grande pregio, ed è quello di saper condurre lo spettatore in una dimensione personale ed emotiva; l’iconografia dell’albero diviene quindi il portale d’accesso più mistico ma anche più naturale verso un “altrove” che altro non è se non l’interiorità più intima e nascosta dell’artista.
Osservando da vicino queste opere si ha la sensazione di essere trasportati in un universo parallelo e onirico, in cui egli modula le proprie emozioni attraverso immagini che solo apparentemente sembrano sovrapponibili; l’albero di Guido Armeni è infatti sempre uguale ma diverso da se stesso, le sue gradazioni cromatiche variano così come mutano i suoi meravigliosi fondali, elemento determinante che permette all’albero di sopravvivere e di alimentarsi. Gli alberi di Armeni non hanno infatti radici, non traggono la propria linfa vitale dalla tradizione o dal naturalismo, ma dal fondale del quale si nutrono; nati dalla sua emotività e dal suo istinto, essi vivono liberi come un vento del sud che soffia sprezzante in mezzo al mare e, proprio per questo, acquistano una connotazione quasi cosmica, vero elemento di confine fra ciò che vive fuori e dentro l’anima dell’artista. Proprio come l’albero cosmico delle antiche religioni, quello di Armeni diviene l’asse attorno al quale ruota la sua spiritualità e la sua estetica. Così come l’altezza di un albero permette ad un marinaio in mezzo al mare di riconoscere la terra in lontananza, il cromatismo e l’estetica di Armeni permettono all’osservatore di riconoscere la natura vera di un’emozione. Osservando da vicino le sue “carte”, alcuni proveranno tranquillità e serenità, altri avvertiranno inquietudine, altri ancora il senso di libertà di un mondo senza costrizioni e privo di ingiustizie e soprusi. In questa capacità di generare emozioni così forti consiste la dimensione dell’arte e dell’estetica di Armeni; egli riesce a infondere nelle sue opere un pezzo della propria umanità e della sua enorme energia, detto in altre parole un po' della sua vita. Così come solo i grandi artisti sanno fare. (Michele Servadio)
Come scrive lo storico dell'arte Michele Servadio: "Fin dalle sue origini più remote, la vita dell’uomo è stata associata al culto degli alberi; in quasi tutte le più antiche religioni troviamo infatti riferimenti ad antichi alberi mitologici che venivano considerati sacri e inviolabili, manifestazioni tangibili della presenza divina: si pensi su tutti all’albero dell’Eden citato nella Bibbia o ancora al mitico frassino Yggdrasill dell’Edda. Questi non erano altro che declinazioni del più antico Albero cosmico, vero pilastro centrale del mondo e asse attorno al quale ruotava l’intero universo, sia nella sua dimensione fisica che in quella metafisica. Esso portava in sé la vita; era l’origine di ogni cosa, ciò che si frapponeva fra il cielo e la terra, fra il mondo visibile e quello invisibile.
In un certo senso è proprio la vita l’elemento che contraddistingue più di altri gli alberi resi celebri dalla pittura e dalla cifra stilistica di Guido Armeni; come una linfa che li nutre dal profondo della loro essenza, essi esprimono tutta la vitalità e la forza espressiva dell’autore.Le opere che egli ha deciso di esporre nel corso di questo suo ultimo progetto rappresentano a loro modo un inno alla vita e alla libertà che nasce dal disegno o, come direbbe l’artista, da uno scarabocchio.
Le “carte di Armeni” sono però molto più di questo; le opere sono infatti tutte realizzate su carta, ma non su una carta qualsiasi. Essa è infatti pastosa, densa, materica, nata direttamente dalle sue mani perché anch’essa è frutto di un processo creativo nel quale quasi nulla è casuale e tutto nasce da un profondo lavoro di riflessione e meditazione. È proprio per questo che la carta diviene materia viva nelle sue mani; essa reclama a gran voce il proprio spazio e diviene parte essenziale e determinante delle sue opere.
Queste “carte” hanno poi un grande pregio, ed è quello di saper condurre lo spettatore in una dimensione personale ed emotiva; l’iconografia dell’albero diviene quindi il portale d’accesso più mistico ma anche più naturale verso un “altrove” che altro non è se non l’interiorità più intima e nascosta dell’artista.
Osservando da vicino queste opere si ha la sensazione di essere trasportati in un universo parallelo e onirico, in cui egli modula le proprie emozioni attraverso immagini che solo apparentemente sembrano sovrapponibili; l’albero di Guido Armeni è infatti sempre uguale ma diverso da se stesso, le sue gradazioni cromatiche variano così come mutano i suoi meravigliosi fondali, elemento determinante che permette all’albero di sopravvivere e di alimentarsi. Gli alberi di Armeni non hanno infatti radici, non traggono la propria linfa vitale dalla tradizione o dal naturalismo, ma dal fondale del quale si nutrono; nati dalla sua emotività e dal suo istinto, essi vivono liberi come un vento del sud che soffia sprezzante in mezzo al mare e, proprio per questo, acquistano una connotazione quasi cosmica, vero elemento di confine fra ciò che vive fuori e dentro l’anima dell’artista. Proprio come l’albero cosmico delle antiche religioni, quello di Armeni diviene l’asse attorno al quale ruota la sua spiritualità e la sua estetica. Così come l’altezza di un albero permette ad un marinaio in mezzo al mare di riconoscere la terra in lontananza, il cromatismo e l’estetica di Armeni permettono all’osservatore di riconoscere la natura vera di un’emozione. Osservando da vicino le sue “carte”, alcuni proveranno tranquillità e serenità, altri avvertiranno inquietudine, altri ancora il senso di libertà di un mondo senza costrizioni e privo di ingiustizie e soprusi. In questa capacità di generare emozioni così forti consiste la dimensione dell’arte e dell’estetica di Armeni; egli riesce a infondere nelle sue opere un pezzo della propria umanità e della sua enorme energia, detto in altre parole un po' della sua vita. Così come solo i grandi artisti sanno fare. (Michele Servadio)
14
settembre 2024
Guido Armeni – Le Carte di ARMENI
Dal 14 al 29 settembre 2024
arte contemporanea
Location
Associazione Culturale Galleria Papini
Ancona, Via Lazzaro Bernabei, 39, (AN)
Ancona, Via Lazzaro Bernabei, 39, (AN)
Orario di apertura
dal giovedì alla domenica ore 17,30-19,30
Vernissage
14 Settembre 2024, ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini