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Guido Aurisicchio – I colori del Cosmo
Fluidi dipinti di luce-colore di Guido Aurisicchio in connessione con l’universo infinito.
L’artista vive e lavora nella zona Appio Latino-Alberone, dove appunto risiede Studio.ra, a soli 15 minuti dal centro storico di Roma, quasi immersa nel verde della Caffarella (Parco dell’Appia Antica).
Comunicato stampa
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La tela, l’acqua, i gesti, si potrebbe dire che è tutto qui il lavoro di Guido Aurisicchio.
Un meccanismo semplice e lineare, se non fosse che la semplicità alberga nella complessità e che per raggiungerla, bisogna possedere almeno una “ispirazione” o un progetto.
Guido Aurisicchio non ha un progetto, né una particolare “ispirazione” a guidarlo. Lui ha sviluppato una terza via.
Attraverso una tecnica che prevede un abbandono del sé, cosa non facile per un artista, sempre alle prese con l’ego, cerca “senza sapere”. E’ quasi una forma di autoanalisi su cui l’artista lavora per trovare un’espressione.
Aurisicchio si affida al suo inconscio per trovare “qualcosa” che per quanto sconosciuto, è profondamente suo. D’altra parte, che altro può fare un artista se non donare al mondo il proprio mondo? Parlo di quella parte di umano che giace nel sedimento e nella memoria di ogni vissuto, quel breve tratto che ci rende connessi gli uni agli altri e alla natura tutta. Nel fare questo, Aurisicchio si muove come se fosse in una stanza buia alla ricerca di un interruttore. Poi una volta che la luce ha illuminato la stanza, comincia la seconda parte del suo lavoro; quella dell’artista.
Trovare, mentre l’acqua scorre ripetutamente sulla tela con un ritmo da mantra, un’armonia tra i colori, controllare le suggestioni che ne risultano, valutare gli spessori e le velature. Mettere a fuoco il soggetto. Nascono così le opere di Guido Aurisicchio, spesso sorprendenti a lui stesso. Soprattutto, la produzione di questi ultimi anni, la segnalo come particolarmente forte e significativa. Lì, dove primeggiano i rossi energetici e abbaglianti o le velature dei blu e dei verdi che lasciano intravedere immaginari paesaggi magmatici, anche con lievi accenni ad una nascente figurazione, regalano tutta una gamma di stupori e di forti tensioni emotive.
Conosco Guido da molti anni e ho seguito, da collega, le varie fasi del suo lavoro sempre con curiosità e interesse. Questa piccola nota al suo lavoro, vuol essere un contributo di stima e di testimonianza di quanto sia utile e proficuo, il rapporto critico tra artisti. Buona fortuna Guido.
Giancarlo Savino
Un meccanismo semplice e lineare, se non fosse che la semplicità alberga nella complessità e che per raggiungerla, bisogna possedere almeno una “ispirazione” o un progetto.
Guido Aurisicchio non ha un progetto, né una particolare “ispirazione” a guidarlo. Lui ha sviluppato una terza via.
Attraverso una tecnica che prevede un abbandono del sé, cosa non facile per un artista, sempre alle prese con l’ego, cerca “senza sapere”. E’ quasi una forma di autoanalisi su cui l’artista lavora per trovare un’espressione.
Aurisicchio si affida al suo inconscio per trovare “qualcosa” che per quanto sconosciuto, è profondamente suo. D’altra parte, che altro può fare un artista se non donare al mondo il proprio mondo? Parlo di quella parte di umano che giace nel sedimento e nella memoria di ogni vissuto, quel breve tratto che ci rende connessi gli uni agli altri e alla natura tutta. Nel fare questo, Aurisicchio si muove come se fosse in una stanza buia alla ricerca di un interruttore. Poi una volta che la luce ha illuminato la stanza, comincia la seconda parte del suo lavoro; quella dell’artista.
Trovare, mentre l’acqua scorre ripetutamente sulla tela con un ritmo da mantra, un’armonia tra i colori, controllare le suggestioni che ne risultano, valutare gli spessori e le velature. Mettere a fuoco il soggetto. Nascono così le opere di Guido Aurisicchio, spesso sorprendenti a lui stesso. Soprattutto, la produzione di questi ultimi anni, la segnalo come particolarmente forte e significativa. Lì, dove primeggiano i rossi energetici e abbaglianti o le velature dei blu e dei verdi che lasciano intravedere immaginari paesaggi magmatici, anche con lievi accenni ad una nascente figurazione, regalano tutta una gamma di stupori e di forti tensioni emotive.
Conosco Guido da molti anni e ho seguito, da collega, le varie fasi del suo lavoro sempre con curiosità e interesse. Questa piccola nota al suo lavoro, vuol essere un contributo di stima e di testimonianza di quanto sia utile e proficuo, il rapporto critico tra artisti. Buona fortuna Guido.
Giancarlo Savino
14
novembre 2019
Guido Aurisicchio – I colori del Cosmo
Dal 14 novembre al 12 dicembre 2019
arte contemporanea
Location
STUDIO.RA/1FMEDIAPROJECT
Roma, Via Bartolomeo Platina, 1f, (Roma)
Roma, Via Bartolomeo Platina, 1f, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 16-21
Vernissage
14 Novembre 2019, ore 18 alle 2i
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Domani inaugura questa mostra dove l’arte esprime un ponte tra realtà e l’immaginario, dove la nostra anima viaggia liberamente per trovare nuove energie positive. Questa iniziativa coinvolge anche abitanti, artisti, associazioni, attività culturali ricreative nella rigenerazione e animazione del territorio del quartiere Appio Latino-Alberone, Caffarella e si estende in tutta la capitale.