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Guido Avignone – Oltre l’evidenza
I banchi di un mercato, le arcate dei portici, i particolari della pavimentazione stradale, fissati da un obiettivo fotografico al di fuori del contesto d’uso, diventano non solo affascinanti giochi geometrici e cromatici, ma una nuova realtà che l’occhio umano non è in grado di cogliere.
Comunicato stampa
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Per Guido Avignone, la singola fotografia non è la cristallizzazione di un'immagine, ma un passaggio dell'ininterrotta ricerca che continua, anche dopo la definizione del prodotto, nella combinazione di sequenze fotografiche attuata in laboratorio.
Questa ricomposizione non obbedisce a leggi prefissate, ma risponde, di volta in volta, ad una nuova esigenza: le singole fotografie si continuano o si oppongono, sono disposte in linea orizzontale o verticale, enfatizzano i toni caldi o freddi....
I banchi di un mercato, le arcate dei portici, i particolari della pavimentazione stradale, fissati da un obiettivo fotografico al di fuori del contesto d'uso, diventano non solo affascinanti giochi geometrici e cromatici, ma una nuova realtà che l'occhio umano non è in grado di cogliere.
Questo percorso trova la sua esaltazione nella parte più alta ed originale della produzione di Guido Avignone, quella dedicata al suolo di Torino, con i suoi asfalti, i suoi acciottolati, le sue lastre di pietra, le sue rotaie, il suo traffico.
Siamo di fronte ad un'esperienza che smentisce definitivamente se ancora ce ne fosse bisogno, il pregiudizio umanistico contro la fotografia: non già meccanica e impersonale riproduzione della realtà, da contrapporre alla funzione interpretativa della pittura, bensì occhio speciale, capace -come già scriveva Alfredo Oriani- di fissare 'nella fuga di un attimo la fisionomia degli uomini e delle cose rilevando i segreti delle ombre' .
L'occhio del fotografo può scrutare, oltre l'evidenza, ciò che nello spazio è invisibile o nel tempo è inafferrabile. A volte lo aiuta il caso; ma l'esperienza rende volontaria l'operazione: e allora l'attività diventa a pieno titolo artistica.
Manfredi Di Nardo
Questa ricomposizione non obbedisce a leggi prefissate, ma risponde, di volta in volta, ad una nuova esigenza: le singole fotografie si continuano o si oppongono, sono disposte in linea orizzontale o verticale, enfatizzano i toni caldi o freddi....
I banchi di un mercato, le arcate dei portici, i particolari della pavimentazione stradale, fissati da un obiettivo fotografico al di fuori del contesto d'uso, diventano non solo affascinanti giochi geometrici e cromatici, ma una nuova realtà che l'occhio umano non è in grado di cogliere.
Questo percorso trova la sua esaltazione nella parte più alta ed originale della produzione di Guido Avignone, quella dedicata al suolo di Torino, con i suoi asfalti, i suoi acciottolati, le sue lastre di pietra, le sue rotaie, il suo traffico.
Siamo di fronte ad un'esperienza che smentisce definitivamente se ancora ce ne fosse bisogno, il pregiudizio umanistico contro la fotografia: non già meccanica e impersonale riproduzione della realtà, da contrapporre alla funzione interpretativa della pittura, bensì occhio speciale, capace -come già scriveva Alfredo Oriani- di fissare 'nella fuga di un attimo la fisionomia degli uomini e delle cose rilevando i segreti delle ombre' .
L'occhio del fotografo può scrutare, oltre l'evidenza, ciò che nello spazio è invisibile o nel tempo è inafferrabile. A volte lo aiuta il caso; ma l'esperienza rende volontaria l'operazione: e allora l'attività diventa a pieno titolo artistica.
Manfredi Di Nardo
16
ottobre 2003
Guido Avignone – Oltre l’evidenza
Dal 16 ottobre al 06 dicembre 2003
Location
AV ART GALLERIE DI FONDAZIONE ARTEVISION 1
Torino, Via Santa Giulia, 14, (Torino)
Torino, Via Santa Giulia, 14, (Torino)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 10 alle 19,30
Vernissage
16 Ottobre 2003, dalle ore 19