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Guido De Marchi – Ricerca di più ampi orizzonti
Spirali, cerchi, quadrati, piani in sovrapposizione o che si tagliano vicendevolmente, creando una serie di incastri visivi, di ombre e di luci che alludono ad altre dimensioni, ad altri spazi: questi gli elementi costitutivi della pittura di Guido De Marchi
Comunicato stampa
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Spirali, cerchi, quadrati, piani in sovrapposizione o che si tagliano vicendevolmente, creando una serie di incastri visivi, di ombre e di luci che alludono ad altre dimensioni, ad altri spazi: questi gli elementi costitutivi della pittura di Guido De Marchi, elementi che, in un insieme di linee in libero movimento, creano un mondo a tratti chiaro, a tratti più allusivo, metaforico, da interpretare, perché tale movimento nasce dalle impressioni visive che le sensazioni, gli umori psicologici, gli stati d’animo creano.
E sono il bianco e i colori, le linee e i piani a giocare con la luce e il buio alternativamente, non solo nello spazio virtuale, ma anche in quello intimo dell’artista, ora accendendo la materia, ora tendendo a dar corpo maggiormente alle ombre, al peso cioè dell’introspezione che De Marchi conduce, mosso dal segno gestuale, impulso e spia-rivelatrice dei moti dell’inconscio. Sicché ogni opera si propone come immagine pittorico - psicologica e fornisce un elemento della chiave necessaria per aprire e penetrare il mondo intimo dell’artista, anche se i “segni” che utilizza nel comporre le sue opere, consumati dall’usura che il tempo ha imposto a tutti i canoni del far pittura, emergono ora come reperti di un mondo in dissoluzione, ora come frammenti di un mondo che tenta faticosamente di ricomporsi. Forse, proprio per questa duplice valenza - pittorica e psicologica - delle immagini realizzate da Guido De Marchi con tecniche e materiali diversi, il desiderio, da parte di chi osserva, di reiterare l’indagine della sua pittura è indubbio.
Perché è il desiderio di comprendere la funzione e il senso dell’esplosione dei rossi e degli azzurri su sfondi tenebrosi, o dell’insistenza dei piani oscuri punteggiati semplicemente da particelle luminose, quasi ultime spie di una luce che non si deve spegnere e che, anzi, va dischiusa su più ampi orizzonti. I più ampi orizzonti che De Marchi insegue, da anni, perseverando nella sua ricerca.
E sono il bianco e i colori, le linee e i piani a giocare con la luce e il buio alternativamente, non solo nello spazio virtuale, ma anche in quello intimo dell’artista, ora accendendo la materia, ora tendendo a dar corpo maggiormente alle ombre, al peso cioè dell’introspezione che De Marchi conduce, mosso dal segno gestuale, impulso e spia-rivelatrice dei moti dell’inconscio. Sicché ogni opera si propone come immagine pittorico - psicologica e fornisce un elemento della chiave necessaria per aprire e penetrare il mondo intimo dell’artista, anche se i “segni” che utilizza nel comporre le sue opere, consumati dall’usura che il tempo ha imposto a tutti i canoni del far pittura, emergono ora come reperti di un mondo in dissoluzione, ora come frammenti di un mondo che tenta faticosamente di ricomporsi. Forse, proprio per questa duplice valenza - pittorica e psicologica - delle immagini realizzate da Guido De Marchi con tecniche e materiali diversi, il desiderio, da parte di chi osserva, di reiterare l’indagine della sua pittura è indubbio.
Perché è il desiderio di comprendere la funzione e il senso dell’esplosione dei rossi e degli azzurri su sfondi tenebrosi, o dell’insistenza dei piani oscuri punteggiati semplicemente da particelle luminose, quasi ultime spie di una luce che non si deve spegnere e che, anzi, va dischiusa su più ampi orizzonti. I più ampi orizzonti che De Marchi insegue, da anni, perseverando nella sua ricerca.
05
febbraio 2005
Guido De Marchi – Ricerca di più ampi orizzonti
Dal 05 al 23 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16.30-19. Chiuso lunedì e festivi
Vernissage
5 Febbraio 2005, ore 17
Autore
Curatore