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Guido Gambone: un’introduzione alla ceramica e alla pittura dal 1950 al 1960
Comunicato stampa
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L’importanza del lavoro di Guido Gambone
è innegabile perché considerato come uno dei maestri più famosi della ceramica moderna del XX secolo. Al pari degli antichi maiolicari rinascimentali, che hanno fatto grande L’Italia (Cafaggiolo, Della Robbia, Mastro Giorgio ed altri), e nello specifico delle arti decorative moderne, dimostra oltre alle indubbie capacità artistiche e tecniche anche quelle imprenditoriali, contribuendo ampiamente con i suoi oggetti alla nascita del marchio Made in Italy. Marchio che oggi è considerato innegabilmente oggetto di vanto, immagine e profitto per l’industria Italiana. Illustre testimone, agli inizi degli anni 50, è Giò Ponti che, pubblicando a più riprese le sue ceramiche su Domus, lo celebra citando: “ come da Vietri sia nato un maestro indiscusso e orgoglio delle produzioni italiane”. Il suo lavoro è vasto e lascia in eredità fonti di ispirazione e ricerca per coloro i quali oggi si cimentano nel comparto della ceramica, ma purtroppo ingiustamente ancora poco indagata.
Poche mostre e cataloghi hanno cercato di analizzare il lavoro e la storia di Guido Gambone che invece merita un’attenzione più ampia e necessita di ulteriori approfondimenti. Ciò a riprova affinché la memoria di ciò che le attività artistiche italiane hanno saputo creare e diffondere nel mondo attraverso i loro protagonisti sia vivificata e resa fertile per le nuove generazioni creando ulteriori sviluppi.
Perché una mostra:
Un’esposizione monografica di Guido Gambone è fondamentale per illustrare e illuminare l’operato di uno dei più importanti protagonisti del mondo della ceramica che hanno dato lustro e sincero significato alla parola eccellenze nel settore dell’artigianato artistico italiano. Questo progetto di mostra, che non pretende di essere completo, rappresenta solo un indizio di ciò che Gambone ha espresso in ceramica e nel campo pittorico. Indaga alcuni aspetti peculiari e fondamentali legati ad un periodo (1950/1969) in cui Gambone conduce una ricerca su forma, decori e gestione del colore, impasti e smalti con cui sperimenta nuove formule dei materiali per produrre oggetti e sculture. Il suo procedere non è mai banale ma è frutto di un maturato senso interpretativo delle correnti artistiche delle moderne avanguardie che oscillano in quegli anni tra astrattismo e informale. L’artista è un attento e sensibile investigatore che non tradirà mai né materia e né forma nel suo operato, anche in quella che oggi definiremmo come produzione seriale di design. Ad un occhio attento anche quest’ultima non riproduce passivamente la forma poiché lo smalto e il decoro che la rivestono le danno le connotazioni del pezzo unico. Dalla fine del 1956 Gambone sarà sempre più coinvolto nella sperimentazione degli impasti dei gres e da nuovi decori che rivestiranno i suoi oggetti. Questi nascono come forme essenziali solcati da graffi e linee che incidono la materia che già basta a stessa nella sua forma calibrata e misurata e unicamente arricchita da colori tonali che sono completati dai manganesi o da tinte oscure. Ripercorre un senso arcaico di cui Gambone è stato maestro come se il suo lavoro tendesse ad aprire varchi in cui spazio e tempo si annullano.
Parallelamente alla ceramica la sua ricerca pittorica abbandona l’astrattismo per cimentarsi con l’azione gestuale del segno e della materia che rivestono le superfici nella assoluta padronanza del colore. Azioni che manifestano il profondo legame tra il cuore e la mano che opera e la libertà espressiva derivata da profonde riflessioni sull’arte e delle sue necessità.
Le opere di Gambone sono collezionate internazionalmente da un nutrito pubblico e da importanti ed illustri personaggi del circuito artistico e imprenditoriale, sono anche contese nelle principali case d’aste internazionali. Le sue ceramiche sono inoltre presenti nei principali Musei e Fondazioni sia in Italia che all’estero, citandone solo alcuni: Villa Guariglia, Vietri - Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza – Victoria and Albert Museum di Londra - Museo D’arte Decorativa di Parigi - Museo D’arte Decorativa di Sidney e Melbourne - Museo D’arte Decorativa di Tokio – Brooklyn Museum di New York - Fondazione Olnick/Spanu di New York.
è innegabile perché considerato come uno dei maestri più famosi della ceramica moderna del XX secolo. Al pari degli antichi maiolicari rinascimentali, che hanno fatto grande L’Italia (Cafaggiolo, Della Robbia, Mastro Giorgio ed altri), e nello specifico delle arti decorative moderne, dimostra oltre alle indubbie capacità artistiche e tecniche anche quelle imprenditoriali, contribuendo ampiamente con i suoi oggetti alla nascita del marchio Made in Italy. Marchio che oggi è considerato innegabilmente oggetto di vanto, immagine e profitto per l’industria Italiana. Illustre testimone, agli inizi degli anni 50, è Giò Ponti che, pubblicando a più riprese le sue ceramiche su Domus, lo celebra citando: “ come da Vietri sia nato un maestro indiscusso e orgoglio delle produzioni italiane”. Il suo lavoro è vasto e lascia in eredità fonti di ispirazione e ricerca per coloro i quali oggi si cimentano nel comparto della ceramica, ma purtroppo ingiustamente ancora poco indagata.
Poche mostre e cataloghi hanno cercato di analizzare il lavoro e la storia di Guido Gambone che invece merita un’attenzione più ampia e necessita di ulteriori approfondimenti. Ciò a riprova affinché la memoria di ciò che le attività artistiche italiane hanno saputo creare e diffondere nel mondo attraverso i loro protagonisti sia vivificata e resa fertile per le nuove generazioni creando ulteriori sviluppi.
Perché una mostra:
Un’esposizione monografica di Guido Gambone è fondamentale per illustrare e illuminare l’operato di uno dei più importanti protagonisti del mondo della ceramica che hanno dato lustro e sincero significato alla parola eccellenze nel settore dell’artigianato artistico italiano. Questo progetto di mostra, che non pretende di essere completo, rappresenta solo un indizio di ciò che Gambone ha espresso in ceramica e nel campo pittorico. Indaga alcuni aspetti peculiari e fondamentali legati ad un periodo (1950/1969) in cui Gambone conduce una ricerca su forma, decori e gestione del colore, impasti e smalti con cui sperimenta nuove formule dei materiali per produrre oggetti e sculture. Il suo procedere non è mai banale ma è frutto di un maturato senso interpretativo delle correnti artistiche delle moderne avanguardie che oscillano in quegli anni tra astrattismo e informale. L’artista è un attento e sensibile investigatore che non tradirà mai né materia e né forma nel suo operato, anche in quella che oggi definiremmo come produzione seriale di design. Ad un occhio attento anche quest’ultima non riproduce passivamente la forma poiché lo smalto e il decoro che la rivestono le danno le connotazioni del pezzo unico. Dalla fine del 1956 Gambone sarà sempre più coinvolto nella sperimentazione degli impasti dei gres e da nuovi decori che rivestiranno i suoi oggetti. Questi nascono come forme essenziali solcati da graffi e linee che incidono la materia che già basta a stessa nella sua forma calibrata e misurata e unicamente arricchita da colori tonali che sono completati dai manganesi o da tinte oscure. Ripercorre un senso arcaico di cui Gambone è stato maestro come se il suo lavoro tendesse ad aprire varchi in cui spazio e tempo si annullano.
Parallelamente alla ceramica la sua ricerca pittorica abbandona l’astrattismo per cimentarsi con l’azione gestuale del segno e della materia che rivestono le superfici nella assoluta padronanza del colore. Azioni che manifestano il profondo legame tra il cuore e la mano che opera e la libertà espressiva derivata da profonde riflessioni sull’arte e delle sue necessità.
Le opere di Gambone sono collezionate internazionalmente da un nutrito pubblico e da importanti ed illustri personaggi del circuito artistico e imprenditoriale, sono anche contese nelle principali case d’aste internazionali. Le sue ceramiche sono inoltre presenti nei principali Musei e Fondazioni sia in Italia che all’estero, citandone solo alcuni: Villa Guariglia, Vietri - Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza – Victoria and Albert Museum di Londra - Museo D’arte Decorativa di Parigi - Museo D’arte Decorativa di Sidney e Melbourne - Museo D’arte Decorativa di Tokio – Brooklyn Museum di New York - Fondazione Olnick/Spanu di New York.
18
dicembre 2021
Guido Gambone: un’introduzione alla ceramica e alla pittura dal 1950 al 1960
Dal 18 dicembre 2021 al 18 febbraio 2022
arte moderna
Location
RAUCCI/SANTAMARIA STUDIO PROJECT
Milano, Via Francesco Redi, 23, (Milano)
Milano, Via Francesco Redi, 23, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 15/19
Autore