Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Guido Guidi
48 fotografie di Guido Guidi con un reading di Vitaliano Trevisan
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Jarach Gallery di Venezia inaugura la propria attività espositiva sulla fotografia contemporanea con una mostra di lavori inediti di Guido Guidi e un reading dello scrittore Vitaliano Trevisan. La mostra e il volume che l'accompagna sono l'esito di un dialogo tra il fotografo e lo scrittore, che da prospettive differenti hanno riflettuto sul rapporto tra esterno e interno, sulla "superficialità" del nostro paesaggio quotidiano e sulle possibilità di una riappropriazione attraverso il lavoro parallelo della memoria visiva e verbale.
La serie di 48 fotografie di Guidi (realizzate in varie località dal 1997 ad oggi) riprende una ricerca avviata negli anni settanta sugli spazi domestici come luoghi di luce e di ombre, sulla casa come camera oscura dell'esistenza. Guidi rinnova questo suo "viaggio intorno alla mia stanza" portando la meditazione anche verso l'esterno, e anzi interiorizzando le superfici del paesaggio attraverso una meditazione geografica, biografica e metaforica. In questo lavoro è il mondo stesso ad essere visto come fotografia, materia sensibile animata dalla luce che la percorre. Guidi ricerca le diverse qualità della luce che trascolora su una parete o sulla pelle di una persona; interroga i palinsesti di segni e di scritte in un sottopassaggio, su un palo, in un'aula scolastica; ritrova nella cella di un carcere il bisogno di animare i luoghi con i desideri e con la presenza del corpo. Si tratta di immagini di luoghi comuni, che si inscrivono in una tradizione del vedere come tentativo di "chiarificazione": dalla trasparenza di Mies van der Rohe evocata in un'immagine dello IIT di Chicago alla luce netta di Walker Evans, dai "primitivi" del quattrocento italiano lla la pittura di Morandi.
Il racconto scritto per l'occasione da Vitaliano Trevisan anima la scena chiara di Guidi con la presenza di un personaggio che allo stesso tempo osserva, ricorda e agisce - e agisce precisamente modificando ciò che vede e ricorda. Anche per Trevisan si tratta di una meditazione avviata in lavori passati: spunti di questo racconto si trovano già in Standards vol. I e ne I quindicimila passi. Ma forse l'aspetto più interessante di questo esperimento tra fotografia e scrittura è la capacità della narrazione di sbalzare lo sguardo dalla sua pace contemplativa e di riattivare storie possibili a partire dalle tracce fotografiche. Trevisan ci indica come le fotografie di Guidi (e forse tutte le fotografie) siano fatte per essere riguardate e abitate, allo stesso tempo finestre sul mondo e specchi sensibili che attendono di essere animati dalle nostre proiezioni individuali.
Gli autori
Guido Guidi (1940) ha esposto nei maggiori musei internazionali e ha pubblicato numerose monografie, tra cui Lo spazio della quiete (1983), Varianti (1995), In Between Cities. Un itinerario attraverso l'Europa 1993/1996 (2003) e Bunker (2006). Insegna alla Facoltà di design e arti dell'Università Iuav di Venezia.
Vitaliano Trevisan (1960) è scrittore, musicista, sceneggiatore e attore. Tra i suoi ultimi libri si segnalano I quindicimila passi (2002), Standards. Vol. I (2002), Un mondo meraviglioso (2003), Wordstar(s). Trilogia della memoria (2004) e Shorts (2004). È stato co-sceneggiatore e protagonista del film Primo amore (2003) di Matteo Garrone.
La serie di 48 fotografie di Guidi (realizzate in varie località dal 1997 ad oggi) riprende una ricerca avviata negli anni settanta sugli spazi domestici come luoghi di luce e di ombre, sulla casa come camera oscura dell'esistenza. Guidi rinnova questo suo "viaggio intorno alla mia stanza" portando la meditazione anche verso l'esterno, e anzi interiorizzando le superfici del paesaggio attraverso una meditazione geografica, biografica e metaforica. In questo lavoro è il mondo stesso ad essere visto come fotografia, materia sensibile animata dalla luce che la percorre. Guidi ricerca le diverse qualità della luce che trascolora su una parete o sulla pelle di una persona; interroga i palinsesti di segni e di scritte in un sottopassaggio, su un palo, in un'aula scolastica; ritrova nella cella di un carcere il bisogno di animare i luoghi con i desideri e con la presenza del corpo. Si tratta di immagini di luoghi comuni, che si inscrivono in una tradizione del vedere come tentativo di "chiarificazione": dalla trasparenza di Mies van der Rohe evocata in un'immagine dello IIT di Chicago alla luce netta di Walker Evans, dai "primitivi" del quattrocento italiano lla la pittura di Morandi.
Il racconto scritto per l'occasione da Vitaliano Trevisan anima la scena chiara di Guidi con la presenza di un personaggio che allo stesso tempo osserva, ricorda e agisce - e agisce precisamente modificando ciò che vede e ricorda. Anche per Trevisan si tratta di una meditazione avviata in lavori passati: spunti di questo racconto si trovano già in Standards vol. I e ne I quindicimila passi. Ma forse l'aspetto più interessante di questo esperimento tra fotografia e scrittura è la capacità della narrazione di sbalzare lo sguardo dalla sua pace contemplativa e di riattivare storie possibili a partire dalle tracce fotografiche. Trevisan ci indica come le fotografie di Guidi (e forse tutte le fotografie) siano fatte per essere riguardate e abitate, allo stesso tempo finestre sul mondo e specchi sensibili che attendono di essere animati dalle nostre proiezioni individuali.
Gli autori
Guido Guidi (1940) ha esposto nei maggiori musei internazionali e ha pubblicato numerose monografie, tra cui Lo spazio della quiete (1983), Varianti (1995), In Between Cities. Un itinerario attraverso l'Europa 1993/1996 (2003) e Bunker (2006). Insegna alla Facoltà di design e arti dell'Università Iuav di Venezia.
Vitaliano Trevisan (1960) è scrittore, musicista, sceneggiatore e attore. Tra i suoi ultimi libri si segnalano I quindicimila passi (2002), Standards. Vol. I (2002), Un mondo meraviglioso (2003), Wordstar(s). Trilogia della memoria (2004) e Shorts (2004). È stato co-sceneggiatore e protagonista del film Primo amore (2003) di Matteo Garrone.
28
luglio 2006
Guido Guidi
Dal 28 luglio al 15 ottobre 2006
fotografia
Location
JARACH GALLERY
Venezia, Campo San Fantin (San Marco), 1997, (Venezia)
Venezia, Campo San Fantin (San Marco), 1997, (Venezia)
Orario di apertura
Dal martedì alla domenica 15,00 - 20,00
Vernissage
28 Luglio 2006, ore 18-22
Editore
ELECTA
Autore
Curatore