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Guido Guidi – Photographic Visions of Modernist Architecture
Nelle sue fotografie raccoglie tracce del passato e del presente, le sue opere raccontano la mutevolezza della nostra realtà nel tempo, come la trasformazione di città e paesaggi attraverso l’intervento umano
Comunicato stampa
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Guido Guidi (* 1941 a Cesena) è noto come pioniere della fotografia paesaggistica e architettonica italiana. Influenzato dal Neo-realismo e dall’Arte Concettuale, fin dagli anni Settanta il suo lavoro si concentra principalmente sulle zone marginali, sui paesaggi e l’architettura della periferia, luoghi che non sono al centro della nostra attenzione.
Nelle sue fotografie raccoglie tracce del passato e del presente, le sue opere raccontano la mutevolezza della nostra realtà nel tempo, come la trasformazione di città e paesaggi attraverso l’intervento umano. In questo contesto ha sviluppato un linguaggio visivo che riflette il nostro processo di cognizione visiva attraverso il mezzo della fotografia, mettendo in discussione la mutevolezza e la sensibilità della nostra stessa percezione.
Dal 1960 in poi, Guido Guidi produce numerose serie fotografiche in cui documenta l’architettura modernista brutalista. La galleria foto-forum riunisce in un’unica mostra la presentazione di tre serie fotografiche selezionate, ovvero fotografie tratte da “The Atlantic Wall” (2005), un ampio progetto di ricerca fotografica e storico-architettonica intorno a una delle ultime grandi linee di difesa del XX secolo, i bunker lungo la costa atlantica del nord Europa, costruita dalle forze di occupazione tedesche negli anni 1941-1944. La mostra presenta anche le fotografie dell’edificio industriale Usine Claude-et-Duval in Francia (2003), costruito dal maestro dell’architettura moderna Le Corbusier nel 1951, l’unico edificio industriale progettato da Le Corbusier. Infine, una selezione di fotografie tratte dal progetto “La Tomba Brion” (1997-2007), la tomba dell’industriale Giuseppe Brion, importante opera architettonica dell’architetto Carlo Scarpa, realizzata tra il 1970 e il 1978 nel cimitero di San Vito di Altivole (Treviso), che Guido Guidi ha fotografato per un periodo di 10 anni.
Le serie fotografiche presentate sono testimonianza di una visione rigorosa e chiara, ma allo stesso tempo spensierata e altamente poetica dell’architettura moderna. Sono immagini della memoria che si concentrano sul tema del tempo che passa, in cui la luce, il cambiamento di colore e il corso delle ombre segnano la progressione del giorno e delle stagioni. Allo stesso tempo, l’oggetto raffigurato acquisisce una monumentalità e immortalità uniche. Le opere possono essere lette come esempi della profonda comprensione di Guido Guidi per quanto riguarda l’interazione tra architettura e paesaggio, tra passato e presente, tra fragile transitorietà e monumentale eternità.
Nelle sue fotografie raccoglie tracce del passato e del presente, le sue opere raccontano la mutevolezza della nostra realtà nel tempo, come la trasformazione di città e paesaggi attraverso l’intervento umano. In questo contesto ha sviluppato un linguaggio visivo che riflette il nostro processo di cognizione visiva attraverso il mezzo della fotografia, mettendo in discussione la mutevolezza e la sensibilità della nostra stessa percezione.
Dal 1960 in poi, Guido Guidi produce numerose serie fotografiche in cui documenta l’architettura modernista brutalista. La galleria foto-forum riunisce in un’unica mostra la presentazione di tre serie fotografiche selezionate, ovvero fotografie tratte da “The Atlantic Wall” (2005), un ampio progetto di ricerca fotografica e storico-architettonica intorno a una delle ultime grandi linee di difesa del XX secolo, i bunker lungo la costa atlantica del nord Europa, costruita dalle forze di occupazione tedesche negli anni 1941-1944. La mostra presenta anche le fotografie dell’edificio industriale Usine Claude-et-Duval in Francia (2003), costruito dal maestro dell’architettura moderna Le Corbusier nel 1951, l’unico edificio industriale progettato da Le Corbusier. Infine, una selezione di fotografie tratte dal progetto “La Tomba Brion” (1997-2007), la tomba dell’industriale Giuseppe Brion, importante opera architettonica dell’architetto Carlo Scarpa, realizzata tra il 1970 e il 1978 nel cimitero di San Vito di Altivole (Treviso), che Guido Guidi ha fotografato per un periodo di 10 anni.
Le serie fotografiche presentate sono testimonianza di una visione rigorosa e chiara, ma allo stesso tempo spensierata e altamente poetica dell’architettura moderna. Sono immagini della memoria che si concentrano sul tema del tempo che passa, in cui la luce, il cambiamento di colore e il corso delle ombre segnano la progressione del giorno e delle stagioni. Allo stesso tempo, l’oggetto raffigurato acquisisce una monumentalità e immortalità uniche. Le opere possono essere lette come esempi della profonda comprensione di Guido Guidi per quanto riguarda l’interazione tra architettura e paesaggio, tra passato e presente, tra fragile transitorietà e monumentale eternità.
27
marzo 2019
Guido Guidi – Photographic Visions of Modernist Architecture
Dal 27 marzo al 04 maggio 2019
fotografia
Location
GALLERIA FOTO-FORUM
Bolzano, Via Weggenstein, 3f, (Bolzano)
Bolzano, Via Weggenstein, 3f, (Bolzano)
Vernissage
27 Marzo 2019, ore 19
Autore
Curatore