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Guido Marchesi – C’è un’isola sulla luna
Marchesi ritorna in galleria con questa raccolta dove ogni opera sembra la tavola di un racconto fantastico. Qui la poesia non è solo promessa, al contrario, è palpabile sia sul piano della sintesi espressiva che del significato. Per questa mostra ogni interpretazione critica risulterebbe mediata ad un livello più basso della sua reale portata estetica
Comunicato stampa
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La storia di questo viaggio poetico la racconta direttamente Guido Marchesi, il pittore che di recente ha presentato la sua mostra “Automobili” in Canada, riscuotendo un meritato successo.
Oggi ritorna in galleria con questa raccolta dove ogni opera sembra la tavola di un racconto fantastico. Qui la poesia non è solo promessa, al contrario, è palpabile sia sul piano della sintesi espressiva che del significato. Per questa mostra ogni interpretazione critica risulterebbe mediata ad un livello più basso della sua reale portata estetica. Allora lasciamo parlare l’artista:
“Ricordo il racconto di un esploratore in Papua-Nuova Guinea nel quale descriveva di aver ascoltato in un dialogo fra donne una disputa piuttosto originale: se fosse più utile il sole o la luna. La sentenza fu che era di gran lunga più utile la luna, dato che fa luce di notte quando c’è buio.
Anche da noi la luna rappresenta la luce in mezzo al buio notturno, a lei si delega la custodia dei sogni, dei sentimenti belli, l’amore: ”ti regalerei la luna” si sente dire tra innamorati, il senno di Astolfo è ritrovato sulla luna, e così via. Ecco che anche per me quello è il posto dove vengono portati i sogni di coloro che rubano o si appropriano indegnamente dei sogni degli altri. Il discorso si farebbe complesso, ma voglio dire che tu del mio tempo e dei miei sogni non te ne fai niente perché in ogni modo sono sempre e solo miei”.
Ricorre la luna anche in questa storia: il ladro è andato sulla luna, lì ha trovato un’isola, poi ha scoperto che sull’isola c’è un albero, in certi c’è l’uccellino, in certi no. L’uccellino può avere il becco aperto e le ali spiegate, a volte impreca. L’albero è senza foglie; le foglie cadono, quello che resta è l’albero, è l’albero delle nostre parti, ma c’è anche un mare dove navigano delle barche che non hanno l’albero.
Come in tutti i lavori di Marchesi i soggetti sono solidi, materiali, a tutto tondo. Nel fondo c’è la luna col suo bagliore e il buio dell’universo. Può apparire un contrasto netto di colore, in verità sono due campiture differenti, però gli elementi cromatici non sono bianco e nero o blu, ma sono arricchiti da tantissime sfumature e toni divergenti. Ogni tanto c’è una gradazione colorata intensissima che dà più corpo al fondo. I soggetti sono sculture raffigurate. Si ripresenta la percezione della statuaria anche sulle Barche: i guidatori-marinai non ci sono e la vela è bella, piena di sostanza che ricorda il corno dei rinoceronti (altro tema prediletto dell’autore).
Fa bene trovare momenti carichi di una tale intensità di sentimenti, tanto spaesanti da castigare il più assoluto realismo.
Nel guardare le opere è bene lasciarsi andare e sentire quanto è dolce naufragare in quello mare.
Sergio Altafini
Oggi ritorna in galleria con questa raccolta dove ogni opera sembra la tavola di un racconto fantastico. Qui la poesia non è solo promessa, al contrario, è palpabile sia sul piano della sintesi espressiva che del significato. Per questa mostra ogni interpretazione critica risulterebbe mediata ad un livello più basso della sua reale portata estetica. Allora lasciamo parlare l’artista:
“Ricordo il racconto di un esploratore in Papua-Nuova Guinea nel quale descriveva di aver ascoltato in un dialogo fra donne una disputa piuttosto originale: se fosse più utile il sole o la luna. La sentenza fu che era di gran lunga più utile la luna, dato che fa luce di notte quando c’è buio.
Anche da noi la luna rappresenta la luce in mezzo al buio notturno, a lei si delega la custodia dei sogni, dei sentimenti belli, l’amore: ”ti regalerei la luna” si sente dire tra innamorati, il senno di Astolfo è ritrovato sulla luna, e così via. Ecco che anche per me quello è il posto dove vengono portati i sogni di coloro che rubano o si appropriano indegnamente dei sogni degli altri. Il discorso si farebbe complesso, ma voglio dire che tu del mio tempo e dei miei sogni non te ne fai niente perché in ogni modo sono sempre e solo miei”.
Ricorre la luna anche in questa storia: il ladro è andato sulla luna, lì ha trovato un’isola, poi ha scoperto che sull’isola c’è un albero, in certi c’è l’uccellino, in certi no. L’uccellino può avere il becco aperto e le ali spiegate, a volte impreca. L’albero è senza foglie; le foglie cadono, quello che resta è l’albero, è l’albero delle nostre parti, ma c’è anche un mare dove navigano delle barche che non hanno l’albero.
Come in tutti i lavori di Marchesi i soggetti sono solidi, materiali, a tutto tondo. Nel fondo c’è la luna col suo bagliore e il buio dell’universo. Può apparire un contrasto netto di colore, in verità sono due campiture differenti, però gli elementi cromatici non sono bianco e nero o blu, ma sono arricchiti da tantissime sfumature e toni divergenti. Ogni tanto c’è una gradazione colorata intensissima che dà più corpo al fondo. I soggetti sono sculture raffigurate. Si ripresenta la percezione della statuaria anche sulle Barche: i guidatori-marinai non ci sono e la vela è bella, piena di sostanza che ricorda il corno dei rinoceronti (altro tema prediletto dell’autore).
Fa bene trovare momenti carichi di una tale intensità di sentimenti, tanto spaesanti da castigare il più assoluto realismo.
Nel guardare le opere è bene lasciarsi andare e sentire quanto è dolce naufragare in quello mare.
Sergio Altafini
10
agosto 2008
Guido Marchesi – C’è un’isola sulla luna
Dal 10 agosto al 14 settembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MARCHESI
Ferrara, Via Vignatagliata, 41, (Ferrara)
Ferrara, Via Vignatagliata, 41, (Ferrara)
Orario di apertura
11.00-13.00/18.00-22.00 tutti i giorni (giovedì chiuso) o su prenotazione
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