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Guido Strazza – Il segno della pittura
la Galleria Antonio Battaglia, proseguendo il proprio programma di riscoperta degli artisti italiani operanti negli anni Sessanta e Settanta, dedica una mostra personale all’artista Guido Strazza (Santa Fiora – Grosseto, 1922), grande protagonista dell’astrazione segnica, oggi novantaquattrenne.
Comunicato stampa
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La Galleria Antonio Battaglia, proseguendo il proprio programma di riscoperta degli artisti italiani operanti negli anni Sessanta e Settanta, dedica una mostra personale all'artista Guido Strazza (Santa Fiora - Grosseto, 1922), grande protagonista dell'astrazione segnica, oggi novantaquattrenne. Un'occasione per il pubblico milanese dopo l'ultima mostra a Milano, nel 2011 alla Galleria Morone, per poter conoscere l'importante contributo poetico dell'artista al mondo artistico contemporaneo.
Nello stesso periodo la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma dedica all'artista un'importante mostra, aperta fino al 26 marzo 2017, dove è esposto oltre mezzo secolo di attività di Guido Strazza tra dipinti, sculture, disegni e incisioni, a cura di Giuseppe Appella. Le opere provenienti dalla collezione dell'artista saranno donate alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea.
In galleria saranno esposte una selezione di opere recenti del periodo 2005/2010 dove il segno è protagonista assoluto e, come in Un centro rosso, la sua forza ferisce e attraversa la tela con una pittura densa e incisiva. Nette pennellate blu o rosse, Diagonale 2010 o Pochi segni 2010, e segni leggerissimi di colore rosso emergono dal fondo bianco e materico come ferite sulla pelle di una pittura di grande sintesi.
Saranno esposte anche una serie di carte del ciclo Segnare-disegnare. Qui l'immediatezza del gesto e la freschezza pittorica si combinano con il piacere grafico del segno, sua costante e personalissima ricerca linguistica che ha inizio da una didattica dell'incisione che Strazza dirige in Calcografia Nazionale su invito del direttore Carlo Bertelli dal 1974 al '76; una ricerca di gruppo sul segno a partire dalla quale pubblica Il gesto e il segno (Ed. Scheiwiller, Milano 1979).
Guido Strazza si laurea in ingegneria nel 1946, dal 1948 si dedica esclusivamente alla pittura e nello stesso anno parte per il Sud America dove dipinge ed espone alla Biennale di San Paolo del 1951 e '53.
Nel 1954 torna in Italia e si stabilisce a Venezia dove frequenta Tancredi, Vedova, Bacci. Nel 1956 si sposta a Milano, entrando in contatto con Capogrossi e Fontana; lavora ai cicli delle Metamorfosi delle forme ed espone alla Galleria del Naviglio e alla Galleria dell'Ariete nel 1958. Nel 1964 si trasferisce a Roma, frequenta la Calcografia Nazionale diretta da Maurizio Calvesi e inizia ad esplorare il linguaggio calcografico e il rapporto tra segno e colore. Nel 1968 presenta alla Biennale di Venezia (sala personale) le prime opere sul rapporto cangiante segno-luce (immagini su schermi mobili trasparenti).
Nello stesso periodo la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma dedica all'artista un'importante mostra, aperta fino al 26 marzo 2017, dove è esposto oltre mezzo secolo di attività di Guido Strazza tra dipinti, sculture, disegni e incisioni, a cura di Giuseppe Appella. Le opere provenienti dalla collezione dell'artista saranno donate alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea.
In galleria saranno esposte una selezione di opere recenti del periodo 2005/2010 dove il segno è protagonista assoluto e, come in Un centro rosso, la sua forza ferisce e attraversa la tela con una pittura densa e incisiva. Nette pennellate blu o rosse, Diagonale 2010 o Pochi segni 2010, e segni leggerissimi di colore rosso emergono dal fondo bianco e materico come ferite sulla pelle di una pittura di grande sintesi.
Saranno esposte anche una serie di carte del ciclo Segnare-disegnare. Qui l'immediatezza del gesto e la freschezza pittorica si combinano con il piacere grafico del segno, sua costante e personalissima ricerca linguistica che ha inizio da una didattica dell'incisione che Strazza dirige in Calcografia Nazionale su invito del direttore Carlo Bertelli dal 1974 al '76; una ricerca di gruppo sul segno a partire dalla quale pubblica Il gesto e il segno (Ed. Scheiwiller, Milano 1979).
Guido Strazza si laurea in ingegneria nel 1946, dal 1948 si dedica esclusivamente alla pittura e nello stesso anno parte per il Sud America dove dipinge ed espone alla Biennale di San Paolo del 1951 e '53.
Nel 1954 torna in Italia e si stabilisce a Venezia dove frequenta Tancredi, Vedova, Bacci. Nel 1956 si sposta a Milano, entrando in contatto con Capogrossi e Fontana; lavora ai cicli delle Metamorfosi delle forme ed espone alla Galleria del Naviglio e alla Galleria dell'Ariete nel 1958. Nel 1964 si trasferisce a Roma, frequenta la Calcografia Nazionale diretta da Maurizio Calvesi e inizia ad esplorare il linguaggio calcografico e il rapporto tra segno e colore. Nel 1968 presenta alla Biennale di Venezia (sala personale) le prime opere sul rapporto cangiante segno-luce (immagini su schermi mobili trasparenti).
09
marzo 2017
Guido Strazza – Il segno della pittura
Dal 09 marzo al 22 aprile 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANTONIO BATTAGLIA
Milano, Via Ciovasso, 5, (Milano)
Milano, Via Ciovasso, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16 - 19,30
Vernissage
9 Marzo 2017, ore 19
Autore
Curatore