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Günter Hoffmann – U-Bahn
Si inaugura mercoledì 8 aprile 2009 alle ore 19.00, e resta allestita fino a giovedì 30 aprile, una mostra di opere del fotografo Günter Hoffmann, a cura di Birgit Biechele e Cédric Janowicz, intitolata U-Bahn.
Comunicato stampa
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Si inaugura mercoledì 8 aprile 2009 alle ore 19.00, e resta allestita fino a giovedì 30 aprile, una mostra di opere del fotografo Günter Hoffmann, a cura di Birgit Biechele e Cédric Janowicz, intitolata U-Bahn.
“Günter Hoffmann, fotografo da sempre, costruisce la propria identità di artista grazie a una riflessione costante e metodica sul tema dell’urbanismo. Oggetto privilegiato della sua attenzione sono da alcuni anni le stazioni delle metropolitane, con le loro forme ogni volta studiate alla ricerca del connubio perfetto tra vincoli strutturali e esigenze estetiche. La ferrovia sotterranea – che nella lingua madre dell’autore è la tedesca U-Bahn – si pone come allettante alternativa non solo al quotidiano fluire degli spostamenti urbani di superficie, ma anche al naturale modo umano di concepire, percepire e infine contemplare lo spazio e il tempo. Il pregevole montaggio in plexiglass Diasec delle dodici stampe Lambda presentate in mostra arricchisce le immagini di un’energia luminosa e cromatica di effetto estremamente suggestivo.” (Carlo Gallerati)
“Il fascino della metropolitana, mondo chiuso del movimento sotterraneo, dell’andare e del venire, secondi di pausa nell’anonimato della grande città. Günter Hoffmann fotografa stazioni di metropolitane di tutta l’Europa. […] Nelle sue fotografie, egli riesce a esprimere questo dualismo: per un verso ci mostra la bellezza architettonica della stazione nel suo stato immutabile di estrema freddezza, per l’altro ci rappresenta l’estetica di un momento irripetibile. Quello che affascina è l’immediatezza del movimento, la fugace istantanea di un fatto. Tra questi scatti ci si può perfettamente immaginare la febbrile agitazione della grande città e poi il subitaneo ritorno alla calma. Nella metropolitana l’uomo resta anonimo. Appare quasi come sperduto sulla banchina. Non v’è comunicazione. Günter Hoffmann ama osservare, prende tempo prima di fotografare, aspetta pazientemente il momento decisivo. Preferisce inquadrare la scena in prospettiva centrale, per conferire alle immagini una suadente simmetria. […] Il suo sguardo penetratnte genera ammirazione. Che sia in Germania, Italia, Spagna o Portogallo, in ogni stazione egli trova spunti attraenti in grado di risolvere il dilemma tra la freddezza dell’architettura e il dolce fluire del movimento. La presenza umana, in un simile contesto, è rappresentata fotograficamente in vari modi. A volte è una sola persona a offrire all’immagine quel tocco di indefinibile. Con maestria Günter Hoffmann soddisfa al meglio la nobile aspirazione tecnica del fotografo di concertare nelle sue composizioni non solo vivace nitidezza e equilibrati rapporti di luce, ma anche intenzionali sfumature di mosso.” (Birgit Biechele)
“Le fotografie di Günter Hoffmann ritraggono in modo chiaro scene urbane che sembrano familiari a chiunque abiti in una grande città. La città, come forma di concentrazione di edifici, di materiali, di movimenti e di esseri umani, è dal punto di vista storico un fenomeno relativamente recente. Se è giusto ritenere che le prime città siano sorte in Medio Oriente circa settemila anni fa, è vero anche che la città come tipo di insediamento dominante si è affermata soltanto intorno al 2006: anno che ha segnato il superamento di un limite invisibile quanto importante, poiché per la prima volta nella storia dell’umanità il numero di persone stanziate nei centri urbani ha superato quello degli abitanti delle campagne. La storia dell’urbanizzazione, di conseguenza, sembrerebbe concludersi così. […] L’architettura contemporanea delle stazioni della metropolitana è probabilmente una delle testimonianze più rilevanti della «mitologia» latente delle moderne società occidentali – l’idea che non vi siano limiti alle potenzialità della tecnica e della scienza, e che in futuro essi potranno estendersi all’infinito, senza temere che un giorno, in un modo o nell’altro, si verifichi un rallentamento del progresso – in tal senso, le immagini fotografiche di queste notevoli stazioni delle metropolitane colgono il «substrato materiale» di questo credo nelle moderne potenzialià.” (Cédric Janowicz)
Günter Hoffmann è nato a Krefeld (D) nel 1949, vive e lavora a Monaco di Baviera (D) e a Sète (F). Sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive, in Germania, in Francia e in Italia.
“Günter Hoffmann, fotografo da sempre, costruisce la propria identità di artista grazie a una riflessione costante e metodica sul tema dell’urbanismo. Oggetto privilegiato della sua attenzione sono da alcuni anni le stazioni delle metropolitane, con le loro forme ogni volta studiate alla ricerca del connubio perfetto tra vincoli strutturali e esigenze estetiche. La ferrovia sotterranea – che nella lingua madre dell’autore è la tedesca U-Bahn – si pone come allettante alternativa non solo al quotidiano fluire degli spostamenti urbani di superficie, ma anche al naturale modo umano di concepire, percepire e infine contemplare lo spazio e il tempo. Il pregevole montaggio in plexiglass Diasec delle dodici stampe Lambda presentate in mostra arricchisce le immagini di un’energia luminosa e cromatica di effetto estremamente suggestivo.” (Carlo Gallerati)
“Il fascino della metropolitana, mondo chiuso del movimento sotterraneo, dell’andare e del venire, secondi di pausa nell’anonimato della grande città. Günter Hoffmann fotografa stazioni di metropolitane di tutta l’Europa. […] Nelle sue fotografie, egli riesce a esprimere questo dualismo: per un verso ci mostra la bellezza architettonica della stazione nel suo stato immutabile di estrema freddezza, per l’altro ci rappresenta l’estetica di un momento irripetibile. Quello che affascina è l’immediatezza del movimento, la fugace istantanea di un fatto. Tra questi scatti ci si può perfettamente immaginare la febbrile agitazione della grande città e poi il subitaneo ritorno alla calma. Nella metropolitana l’uomo resta anonimo. Appare quasi come sperduto sulla banchina. Non v’è comunicazione. Günter Hoffmann ama osservare, prende tempo prima di fotografare, aspetta pazientemente il momento decisivo. Preferisce inquadrare la scena in prospettiva centrale, per conferire alle immagini una suadente simmetria. […] Il suo sguardo penetratnte genera ammirazione. Che sia in Germania, Italia, Spagna o Portogallo, in ogni stazione egli trova spunti attraenti in grado di risolvere il dilemma tra la freddezza dell’architettura e il dolce fluire del movimento. La presenza umana, in un simile contesto, è rappresentata fotograficamente in vari modi. A volte è una sola persona a offrire all’immagine quel tocco di indefinibile. Con maestria Günter Hoffmann soddisfa al meglio la nobile aspirazione tecnica del fotografo di concertare nelle sue composizioni non solo vivace nitidezza e equilibrati rapporti di luce, ma anche intenzionali sfumature di mosso.” (Birgit Biechele)
“Le fotografie di Günter Hoffmann ritraggono in modo chiaro scene urbane che sembrano familiari a chiunque abiti in una grande città. La città, come forma di concentrazione di edifici, di materiali, di movimenti e di esseri umani, è dal punto di vista storico un fenomeno relativamente recente. Se è giusto ritenere che le prime città siano sorte in Medio Oriente circa settemila anni fa, è vero anche che la città come tipo di insediamento dominante si è affermata soltanto intorno al 2006: anno che ha segnato il superamento di un limite invisibile quanto importante, poiché per la prima volta nella storia dell’umanità il numero di persone stanziate nei centri urbani ha superato quello degli abitanti delle campagne. La storia dell’urbanizzazione, di conseguenza, sembrerebbe concludersi così. […] L’architettura contemporanea delle stazioni della metropolitana è probabilmente una delle testimonianze più rilevanti della «mitologia» latente delle moderne società occidentali – l’idea che non vi siano limiti alle potenzialità della tecnica e della scienza, e che in futuro essi potranno estendersi all’infinito, senza temere che un giorno, in un modo o nell’altro, si verifichi un rallentamento del progresso – in tal senso, le immagini fotografiche di queste notevoli stazioni delle metropolitane colgono il «substrato materiale» di questo credo nelle moderne potenzialià.” (Cédric Janowicz)
Günter Hoffmann è nato a Krefeld (D) nel 1949, vive e lavora a Monaco di Baviera (D) e a Sète (F). Sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive, in Germania, in Francia e in Italia.
08
aprile 2009
Günter Hoffmann – U-Bahn
Dall'otto al 30 aprile 2009
fotografia
Location
GALLERIA GALLERATI
Roma, Via Apuania, 55, (Roma)
Roma, Via Apuania, 55, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
(venerdì 10 aprile 2009: chiusura festiva)
Vernissage
8 Aprile 2009, ore 19.00-22.00
Autore
Curatore