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Günther Förg – Le coppie si passano la palla
Celebre figura della scena artistica degli anni Ottanta, Günther Förg è stato un componente chiave dell’influente generazione di artisti tedeschi che include Martin Kippenberger, Albert Oehlen e Georg Herold
Comunicato stampa
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Giò Marconi ha il piacere di annunciare “Le coppie si passano la palla” – seconda mostra personale di Günther Förg in galleria.
Celebre figura della scena artistica degli anni Ottanta, Günther Förg è stato un componente chiave dell’influente generazione di artisti tedeschi che include Martin Kippenberger, Albert Oehlen e Georg Herold. La pratica multidisciplinare di Förg enfatizza il dialogo tra diversi media: pittura, fotografia, architettura, scultura. Sempre interessato all’indagine critica del Modernismo e alla sua eredità, Förg ha sfidato le convenzioni artistiche, attribuendo lo stesso valore alla cornice, alla superficie dipinta e allo spazio aldilà di questa.
L’idea guida di questa mostra – “Le coppie si passano la palla”- è la giustapposizione di grandi dipinti ad acrilico alle loro identiche controparti su legno di dimensioni più piccole.
In mostra in galleria una selezione di questi grandi – e piccoli – lavori in parte derivanti dalle serie iconiche di Günther Förg come quelle dei dipinti-finestra, delle griglie colorate e dei dipinti a punti.
Un cospicuo gruppo di piccoli lavori su legno è esposto autonomamente, senza l’accostamento ai doppi più grandi. Questo corpo di lavori va da opere puramente astratte a dipinti semi astratti che suggeriscono paesaggi e montagne in lontananza, fino alle rare inequivocabili rappresentazioni figurative di una mano o di un albero verdeggiante.
Tra il 2003 e il 2007 Günther Förg ha realizzato diverse centinaia di piccoli dipinti su legno.
Queste opere non nascono come lavori autonomi, sono piuttosto riproduzioni di acrilici su tela di maggiori dimensioni, precedentemente realizzati dall’artista. Si dà sempre per scontato che l’artista inizi il proprio lavoro dal piccolo sketch – un acquerello o un disegno – per poi arrivare al grande dipinto. Förg invece fa esattamente l’opposto. Per prima è sempre l’opera di dimensioni maggiori.
I piccoli formati sono ulteriori riflessioni e conseguenze delle opere più grandi: ciò che era appena stato completato su larga scala viene poco dopo riprodotto in un formato più piccolo.
Nel 1996 lo storico dell’arte Max Wechsler ha riassunto esaustivamente questo approccio in un saggio sull’artista: “ Tutto sembra più o meno chiaramente derivare da altro, tutto sembra affermare che il lavoro artistico dovrebbe essere fondamentalmente inteso come una continua reazione e commento ai lavori esistenti – incluso naturalmente se stesso”.*
Attraverso la riproduzione di più di 400 dei suoi lavori di diversi periodi Günther Förg stava realizzando dipinti sui dipinti stessi, preparando così una retrospettiva su una scala mini.
* Max Wechsler, ‘Ein komplexes Schau-spiel, inszeniert auch im Detail: Zur Kunst von Günther Förg’ (A Complex Spactacle, Staged with Careful Attention to Detail: An Essay on the Art of Günther Förg), in Günther Förg, exh. cat, (Hannover: Kunstverein Hannover, 1996).
Günther Förg nasce nel 1952 a Füssen e muore nel 2013 a Friburgo. È stato professore all’Università di Arte e Design di Karlsruhe e in seguito all’Accademia di Belle Arti di Monaco.
Mostre personali selezionate: Deichtorhallen, Amburgo (2015); Museum Brandhorst, Monaco (2014); Fondation Beyeler, Basilea (2009); Langen Foundation, Neuss (2007); Kunstmuseum Basilea (2006); Gemeentemuseum, The Hague (2003, 2006); Tel Aviv Museum of Art (2002); Kunsthaus Bregenz (2001); Stedelijk Museum, Amsterdam (1995); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía / Palacio de Velázquez, Madrid (1998); Touko Museum of Contemporary Art, Tokyo; Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi (1991); Museum Fridericianum, Kassel; Secession, Vienna (1990); Newport Harbour Art Museum, Newport Beach (1989); The Renaissance Society, Chicago (1988). Il lavoro di Günther Förg è stato presentato nell’ambito di diverse mostre collettive inclusi musei e gallerie di arte contemporanea, tra cui: 1980–Now, Museum of Modern Art, New York (2011); Flashback – eine Revision der Kunst der 80er Jahre, Kunstmuseum Basel, Basilea (2005); Sammlung Speck, Museum Ludwig, Colonia (1996); documenta IX, Kassel (1992); and Carnegie International, Carnegie Museum of Art, Pittsburgh (1988).
Le opere di Günther Förg sono presenti nelle maggiori collezioni, tra cui Neue Nationalgalerie, Berlino; Museum of Modern Art (MoMA), New York; Stedelijk Museum, Amsterdam; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; Städel Museum, Francoforte; Musée national d’art moderne – Centre Pompidou, Parigi; Tate Britain, Londra.
Celebre figura della scena artistica degli anni Ottanta, Günther Förg è stato un componente chiave dell’influente generazione di artisti tedeschi che include Martin Kippenberger, Albert Oehlen e Georg Herold. La pratica multidisciplinare di Förg enfatizza il dialogo tra diversi media: pittura, fotografia, architettura, scultura. Sempre interessato all’indagine critica del Modernismo e alla sua eredità, Förg ha sfidato le convenzioni artistiche, attribuendo lo stesso valore alla cornice, alla superficie dipinta e allo spazio aldilà di questa.
L’idea guida di questa mostra – “Le coppie si passano la palla”- è la giustapposizione di grandi dipinti ad acrilico alle loro identiche controparti su legno di dimensioni più piccole.
In mostra in galleria una selezione di questi grandi – e piccoli – lavori in parte derivanti dalle serie iconiche di Günther Förg come quelle dei dipinti-finestra, delle griglie colorate e dei dipinti a punti.
Un cospicuo gruppo di piccoli lavori su legno è esposto autonomamente, senza l’accostamento ai doppi più grandi. Questo corpo di lavori va da opere puramente astratte a dipinti semi astratti che suggeriscono paesaggi e montagne in lontananza, fino alle rare inequivocabili rappresentazioni figurative di una mano o di un albero verdeggiante.
Tra il 2003 e il 2007 Günther Förg ha realizzato diverse centinaia di piccoli dipinti su legno.
Queste opere non nascono come lavori autonomi, sono piuttosto riproduzioni di acrilici su tela di maggiori dimensioni, precedentemente realizzati dall’artista. Si dà sempre per scontato che l’artista inizi il proprio lavoro dal piccolo sketch – un acquerello o un disegno – per poi arrivare al grande dipinto. Förg invece fa esattamente l’opposto. Per prima è sempre l’opera di dimensioni maggiori.
I piccoli formati sono ulteriori riflessioni e conseguenze delle opere più grandi: ciò che era appena stato completato su larga scala viene poco dopo riprodotto in un formato più piccolo.
Nel 1996 lo storico dell’arte Max Wechsler ha riassunto esaustivamente questo approccio in un saggio sull’artista: “ Tutto sembra più o meno chiaramente derivare da altro, tutto sembra affermare che il lavoro artistico dovrebbe essere fondamentalmente inteso come una continua reazione e commento ai lavori esistenti – incluso naturalmente se stesso”.*
Attraverso la riproduzione di più di 400 dei suoi lavori di diversi periodi Günther Förg stava realizzando dipinti sui dipinti stessi, preparando così una retrospettiva su una scala mini.
* Max Wechsler, ‘Ein komplexes Schau-spiel, inszeniert auch im Detail: Zur Kunst von Günther Förg’ (A Complex Spactacle, Staged with Careful Attention to Detail: An Essay on the Art of Günther Förg), in Günther Förg, exh. cat, (Hannover: Kunstverein Hannover, 1996).
Günther Förg nasce nel 1952 a Füssen e muore nel 2013 a Friburgo. È stato professore all’Università di Arte e Design di Karlsruhe e in seguito all’Accademia di Belle Arti di Monaco.
Mostre personali selezionate: Deichtorhallen, Amburgo (2015); Museum Brandhorst, Monaco (2014); Fondation Beyeler, Basilea (2009); Langen Foundation, Neuss (2007); Kunstmuseum Basilea (2006); Gemeentemuseum, The Hague (2003, 2006); Tel Aviv Museum of Art (2002); Kunsthaus Bregenz (2001); Stedelijk Museum, Amsterdam (1995); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía / Palacio de Velázquez, Madrid (1998); Touko Museum of Contemporary Art, Tokyo; Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi (1991); Museum Fridericianum, Kassel; Secession, Vienna (1990); Newport Harbour Art Museum, Newport Beach (1989); The Renaissance Society, Chicago (1988). Il lavoro di Günther Förg è stato presentato nell’ambito di diverse mostre collettive inclusi musei e gallerie di arte contemporanea, tra cui: 1980–Now, Museum of Modern Art, New York (2011); Flashback – eine Revision der Kunst der 80er Jahre, Kunstmuseum Basel, Basilea (2005); Sammlung Speck, Museum Ludwig, Colonia (1996); documenta IX, Kassel (1992); and Carnegie International, Carnegie Museum of Art, Pittsburgh (1988).
Le opere di Günther Förg sono presenti nelle maggiori collezioni, tra cui Neue Nationalgalerie, Berlino; Museum of Modern Art (MoMA), New York; Stedelijk Museum, Amsterdam; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; Städel Museum, Francoforte; Musée national d’art moderne – Centre Pompidou, Parigi; Tate Britain, Londra.
07
aprile 2016
Günther Förg – Le coppie si passano la palla
Dal 07 aprile al 21 maggio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA GIO’ MARCONI
Milano, Via Alessandro Tadino, 20, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 20, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 11 – 19
Vernissage
7 Aprile 2016, ore 18-21
Autore