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Gusto e Bellezza dal giardino alla tavola: La valigia delle Indie. Immagini di natura in fiore nella grafica tra il XVI e il XXI secolo
Sabato 5 settembre l’associazione culturale Marcovaldo inaugura il secondo gruppo di mostre che completa il grande progetto espositivo “Gusto e Bellezza dal giardino alla tavola” (www.gustoebellezza.it), avviatosi lo scorso 25 luglio con l’apertura delle tre esposizioni in corso a Villa Belvedere (Saluzzo), Castello del Roccolo (Busca) e Forte Albertino (Vinadio). I quattro nuovi itinerari culturali incentrati sull’orto ed il giardino e ispirati al tema centrale dell’Expo “Nutrire il pianeta”, hanno la loro punta di diamante nella grande mostra sulle più affascinanti vedute paesaggistiche italiane degli ultimi cinque secoli allestita al Filatoio di Caraglio. Le restanti tre esposizioni verranno inaugurate a Palazzo Sarriod de La Tour (Costigliole Saluzzo), al Museo civico Luigi Mallé (Dronero) e al Museo della Ceramica (Mondovì). All’uscita della mostra al Filatoio, inoltre, i visitatori si troveranno immersi nei “Mercatini del gusto ritrovato”, veri e propri spazi di promozione e valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio nei quali sarà possibile comprare dagli agricoltori della Cooperativa Val Grana i prodotti di stagione tipici del territorio, che verranno presentati singolarmente ogni domenica di apertura. Il ricco programma del secondo “inauguration day” organizzato da Marcovaldo prevede due inaugurazioni al mattino e due al pomeriggio.
Un percorso attraverso le tappe significative della storia dell’arte e del gusto, una raccolta intesa ad offrire al pubblico la visione di un “mondo fiorito” trasposto su carta, dove la natura si manifesta in alcuni casi nella sua forma più classica, in altri più liberamente interpretata.
Il percorso cronologico delle opere introduce alle xilografie originali acquerellate tratte dal volume Mesuae Graecorum ac Arabum, stampato a Venezia nel 1561. Sono deliziose raffigurazioni di piante officinali studiate dalla farmacopea araba del tempo. Fini e delicati appaiono, invece, i fiori incisi dal più noto acquafortista seicentesco di Troyes, Nicolas Cochin, le cui tavole originali provengono da una edizione stampata a Parigi nel 1645. Le due opere realizzate a colori da John Raphael Smith nel 1788, sono rappresentative del clima tardo rococò con eleganti damigelle impegnate in “rustiche” attività di giardinaggio. Per il secolo della grande rivoluzione industriale europea diviene esemplare The Golden Calendar, una serie di dodici litografie a colori incise a Londra da Walter Severn nel 1880. Una tavola per illustrare ogni mese dell’anno, nella quale s’integrano magistralmente le svariate ornamentazioni naturalistiche in un impaginato a colori e in bianco e nero. Al principio del XX secolo i pochoir Art Deco di Maurice Jacques Yvan Camus e di Ettore Tito si confrontano con le acqueforti dell’incisore contemporaneo Gianfranco Schialvino.
Sul versante sperimentale, la calcografia si arricchisce dell’apporto di due importanti personalità dell’arte di fine secolo. Si tratta della grande opera di Mario Merz, ottenuta dall’insieme di tre lastre di zinco incise ad acquaforte, acquatinta, vernice molle e puntasecca e la speciale serie dedicata alle Seduzioni fiorite eseguita da Carol Rama nel 2004. Completa l’esposizione una selezione di xilografie compiuta dalla storica dell’arte cinese Alexandra Wetzel. Sono in prevalenza soggetti floreali della prima metà del XX secolo, alcuni dei quali portano la firma e il sigillo di uno dei più famosi pittori della modernità cinese, Qi Baishi.
Gusto e Bellezza dal giardino alla tavola: La valigia delle Indie. Immagini di natura in fiore nella grafica tra il XVI e il XXI secolo
Dronero, Via Iv Novembre, 54, (Cuneo)