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Guy Yanai – Battle, Therapy, Living Room
Giovedì 11 aprile 2013, alle ore 18.30, il Velan Center è lieto di presentare Battle, Therapy, Living Room, la prima mostra personale in Italia di Guy Yanai (Haifa, Israele, 1977) realizzata in collaborazione con lo spazio espositivo non profit Rothschild 69 di Tel Aviv.
Comunicato stampa
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Giovedì 11 aprile 2013, alle ore 18.30, il Velan Center è lieto di presentare Battle, Therapy, Living Room, la prima mostra personale di Guy Yanai in Italia, curata da Noam Segal e realizzata in collaborazione con lo spazio espositivo non profit Rothschild 69 di Tel Aviv, Israele. Al centro della mostra di Yanai, dedicata alla lotta quotidiana dell’ateismo nella società contemporanea, c’è la Battaglia di San Romano, il trittico di Paolo Uccello che ritrae tre momenti del giorno dei combattimenti tra Firenze e Siena nel 1432.
Le opere esposte si concentrano sull’esperienza spaziale. Yanai osserva con sguardo esterno e misterioso i suoi spazi più intimi, eppure si comporta con loro da estraneo. L’estraneità è sempre “diversità”: l’estraneo è in contraddizione con quanto è per noi naturale.
Nelle opere l’artista è al di fuori dei suoi spazi domestici e crea per lo spettatore uno spazio odologico , cioè uno spazio a più vie con varie ramificazioni intrecciate, percorsi e itinerari associativi, contesti e accessi, sia a livello concettuale sia ai livelli fisico e geografico.
Le superfici dipinte delle opere non sono applicate in modo gerarchico e riempiono la tela come una mappa, senza alcuna differenza di profondità. Più che costruire una genealogia, intendono creare i percorsi e il conflitto, lo stato emotivo e le circostanze etiche. Il conflitto e le sue varie ramificazioni hanno dunque origine dall’immagine astratta tramite l’uso estremo dei colori. Le lotte di potere si combattono sulla tela, sul territorio, sullo stesso terreno, in una maniera che precede i confini fisici e i contorni precisi producendo significanti territoriali alternativi, piatti eppure emotivi, di quelle stesse lotte di potere.
Nelle sue mostre precedenti Yanai ha esposto principalmente dipinti di oggetti, merci e prodotti di marca rappresentandoli tramite l’astrazione indifferente e un’abissale banalità, senza meraviglia né esaltazione. Gli oggetti sono diventati una sequenza simile a un indice, sintetica, meccanica e riprodotta, che rientra nella gamma delle merci.
L’astrazione delle immagini, dei vari oggetti e degli spazi interni funge da lotta contro di essi nonché da protesta. La privazione di concretezza e di una precisa identità dà vita a un sistema di resistenza. L’astrazione visiva dei diversi prodotti può fungere da lotta con lo scopo di svelare la moltitudine, le peculiarità della nostra comune esistenza e della vita collettiva.
Nell’attuale mostra l’astrazione di Yanai occupa l’intero spazio che circonda questi oggetti, trasformando lo spazio domestico in un campo di battaglia per uno spazio vitale. I limiti dello spazio fisico mutano la battaglia in un gioco a somma zero, una lotta per lo spazio assegnato a uno a spese dell’altro. Pertanto nelle sue ultime mostre Yanai, armato dell’astrazione come metodo di resistenza, passa dal conflitto privato per uno stile di vita a una lotta personale per lo spazio vitale e a una battaglia più grande per lo spazio umano.
Guy Yanai è nato nel 1977 a Haifa, Israele. Cresciuto a Boston, New York e Amherst, dove ha studiato, vive e lavora a Tel Aviv. Tra le mostre personali recenti sono da citare: Battle Therapy Living Room presso lo spazio espositivo Rothschild 69, First We Feel Then We Fall presso la Alon Segev Gallery, Four Guys Sitting in a Subaru Drinking Grapejuice presso lo Spaceship in HaYarkon 70, Tel Aviv. Fra le ultime mostre collettive: Domesticated Souls all’A.L.I.C.E di Bruxelles e Senses of the Mediterranean (I sensi del Mediterraneo) presso l’HangarBicocca di Milano e l’Ashdod Museum of Art. Fra i progetti per il 2013 una collaborazione con Band of Outsiders ed una personale alla La Montagne Gallery di Boston, oltre che mostre collettive negli Stati Uniti e in Europa.
Si ringraziano l’Ambasciata d’Israele di Roma, lo spazio espositivo non profit Rothschild 69 e la Alon Segev Gallery di Tel Aviv.
Le opere esposte si concentrano sull’esperienza spaziale. Yanai osserva con sguardo esterno e misterioso i suoi spazi più intimi, eppure si comporta con loro da estraneo. L’estraneità è sempre “diversità”: l’estraneo è in contraddizione con quanto è per noi naturale.
Nelle opere l’artista è al di fuori dei suoi spazi domestici e crea per lo spettatore uno spazio odologico , cioè uno spazio a più vie con varie ramificazioni intrecciate, percorsi e itinerari associativi, contesti e accessi, sia a livello concettuale sia ai livelli fisico e geografico.
Le superfici dipinte delle opere non sono applicate in modo gerarchico e riempiono la tela come una mappa, senza alcuna differenza di profondità. Più che costruire una genealogia, intendono creare i percorsi e il conflitto, lo stato emotivo e le circostanze etiche. Il conflitto e le sue varie ramificazioni hanno dunque origine dall’immagine astratta tramite l’uso estremo dei colori. Le lotte di potere si combattono sulla tela, sul territorio, sullo stesso terreno, in una maniera che precede i confini fisici e i contorni precisi producendo significanti territoriali alternativi, piatti eppure emotivi, di quelle stesse lotte di potere.
Nelle sue mostre precedenti Yanai ha esposto principalmente dipinti di oggetti, merci e prodotti di marca rappresentandoli tramite l’astrazione indifferente e un’abissale banalità, senza meraviglia né esaltazione. Gli oggetti sono diventati una sequenza simile a un indice, sintetica, meccanica e riprodotta, che rientra nella gamma delle merci.
L’astrazione delle immagini, dei vari oggetti e degli spazi interni funge da lotta contro di essi nonché da protesta. La privazione di concretezza e di una precisa identità dà vita a un sistema di resistenza. L’astrazione visiva dei diversi prodotti può fungere da lotta con lo scopo di svelare la moltitudine, le peculiarità della nostra comune esistenza e della vita collettiva.
Nell’attuale mostra l’astrazione di Yanai occupa l’intero spazio che circonda questi oggetti, trasformando lo spazio domestico in un campo di battaglia per uno spazio vitale. I limiti dello spazio fisico mutano la battaglia in un gioco a somma zero, una lotta per lo spazio assegnato a uno a spese dell’altro. Pertanto nelle sue ultime mostre Yanai, armato dell’astrazione come metodo di resistenza, passa dal conflitto privato per uno stile di vita a una lotta personale per lo spazio vitale e a una battaglia più grande per lo spazio umano.
Guy Yanai è nato nel 1977 a Haifa, Israele. Cresciuto a Boston, New York e Amherst, dove ha studiato, vive e lavora a Tel Aviv. Tra le mostre personali recenti sono da citare: Battle Therapy Living Room presso lo spazio espositivo Rothschild 69, First We Feel Then We Fall presso la Alon Segev Gallery, Four Guys Sitting in a Subaru Drinking Grapejuice presso lo Spaceship in HaYarkon 70, Tel Aviv. Fra le ultime mostre collettive: Domesticated Souls all’A.L.I.C.E di Bruxelles e Senses of the Mediterranean (I sensi del Mediterraneo) presso l’HangarBicocca di Milano e l’Ashdod Museum of Art. Fra i progetti per il 2013 una collaborazione con Band of Outsiders ed una personale alla La Montagne Gallery di Boston, oltre che mostre collettive negli Stati Uniti e in Europa.
Si ringraziano l’Ambasciata d’Israele di Roma, lo spazio espositivo non profit Rothschild 69 e la Alon Segev Gallery di Tel Aviv.
11
aprile 2013
Guy Yanai – Battle, Therapy, Living Room
Dall'undici aprile al primo giugno 2013
arte contemporanea
Location
VELAN
Torino, Via Saluzzo, 64, (Torino)
Torino, Via Saluzzo, 64, (Torino)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato ore 15.30-19.30
Vernissage
11 Aprile 2013, ore 18.30
Autore
Curatore