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Gwenornothing – The deployment
Il duo Gwenornothing, composto da Germano Wolf e Elena Negriolli Ugel, propone in questa mostra una scelta di alcuni lavori fotografici e video, tra cui alcune video installazioni inedite.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Esiliarsi dalla realtà, da quella che ci sta attorno e in cui ci
misuriamo ogni giorno. Un esilio fatto di interiorità, di ricerca in sé
stessi, partendo dai propri impulsi, in cui la speranza e tutte le false
idolatrie che ci vengono propinate nella quotidianità, vengono a cadere.
Esilio come rifugio nel mondo onirico, in quel lembo di vita che è
impalpabile, ma che altresì racchiude un vissuto fatto di energie
incontrollabili in cui pulsioni, emozioni e ricordi affiorano impetuosamente. I
video di Germano Wolf ed Elena N. Ugel gettano il fruitore in un
ambiente sospeso, onirico, fantastico, disgiunto dal tempo. Un’atmosfera
decadente, in cui inquietudini e un sottile e fuggevole erotismo si
risolvono in un’eleganza estetica che travolge il concetto di bello classico ‐
basato su regole razionali ‐ a favore del concetto di sublime ‐
dominato dall’irrazionale ‐ che nasce quando l’oggetto della nostra
contemplazione trascende i limiti della nostra sensibilità rendendoci coscienti
della nostra finitezza. L’occhio dell’osservatore non ha scampo: gli
elementi del video, umani e non, si muovono, agiscono, come racchiusi in
un’ampolla di cristallo: uno spazio angusto e spoglio allo stesso tempo,
ovattato, in cui tutto pare strutturato secondo regole precise. Regole
estetiche che badano al bilanciamento della composizione, a una luce
radente, quella fredda di un proiettore annullatrice di colori e a una
quasi staticità di base, tutti elementi che comportano una modalità
percettiva vicina a quella della fotografia. La peculiarità del video, cioè
quella di registrare il movimento e quindi il tempo, viene in tal modo
annullata. Lo svolgimento cronologico, seppur presente allo stato
embrionale, lascia il campo a una giostra di azioni-simbolo dettate da una
ritualità che fa della ripetizione la sua forza. I gesti della donna si
ripetono, come si ripetono le scene proiettate di film in bianco e
nero e lo stesso accade per le intime melodie che avvolgono questi piccoli
teatri di vita. E come a teatro, è quindi di scena la donna, il cui
ruolo sembra rimesso in gioco; una donna sola, desiderosa di fare i conti
con la propria interiorità, con i propri fantasmi e tutto
quell’universo inconscio che si porta dietro come un bagaglio. Un percorso a
ritroso dentro sé stessa durante il quale gli istinti vengono messi a nudo e
con essi affiorano ansia, inquietudini, dubbi, errori commessi, sensi
di colpa, paura di mettersi in gioco. Sono questi, tra gli altri, i
frutti della crisi della nostra epoca postmoderna, crisi che
quotidianamente tende a far vacillare la pace interiore del soggetto singolo e, nello
specifico, di questa donna, figura solitaria nella quale non possiamo
non identificarci. E il suo “where are we going?” ripetuto come un
mantra, ne è chiosa esistenziale.
Marco Tomasini
misuriamo ogni giorno. Un esilio fatto di interiorità, di ricerca in sé
stessi, partendo dai propri impulsi, in cui la speranza e tutte le false
idolatrie che ci vengono propinate nella quotidianità, vengono a cadere.
Esilio come rifugio nel mondo onirico, in quel lembo di vita che è
impalpabile, ma che altresì racchiude un vissuto fatto di energie
incontrollabili in cui pulsioni, emozioni e ricordi affiorano impetuosamente. I
video di Germano Wolf ed Elena N. Ugel gettano il fruitore in un
ambiente sospeso, onirico, fantastico, disgiunto dal tempo. Un’atmosfera
decadente, in cui inquietudini e un sottile e fuggevole erotismo si
risolvono in un’eleganza estetica che travolge il concetto di bello classico ‐
basato su regole razionali ‐ a favore del concetto di sublime ‐
dominato dall’irrazionale ‐ che nasce quando l’oggetto della nostra
contemplazione trascende i limiti della nostra sensibilità rendendoci coscienti
della nostra finitezza. L’occhio dell’osservatore non ha scampo: gli
elementi del video, umani e non, si muovono, agiscono, come racchiusi in
un’ampolla di cristallo: uno spazio angusto e spoglio allo stesso tempo,
ovattato, in cui tutto pare strutturato secondo regole precise. Regole
estetiche che badano al bilanciamento della composizione, a una luce
radente, quella fredda di un proiettore annullatrice di colori e a una
quasi staticità di base, tutti elementi che comportano una modalità
percettiva vicina a quella della fotografia. La peculiarità del video, cioè
quella di registrare il movimento e quindi il tempo, viene in tal modo
annullata. Lo svolgimento cronologico, seppur presente allo stato
embrionale, lascia il campo a una giostra di azioni-simbolo dettate da una
ritualità che fa della ripetizione la sua forza. I gesti della donna si
ripetono, come si ripetono le scene proiettate di film in bianco e
nero e lo stesso accade per le intime melodie che avvolgono questi piccoli
teatri di vita. E come a teatro, è quindi di scena la donna, il cui
ruolo sembra rimesso in gioco; una donna sola, desiderosa di fare i conti
con la propria interiorità, con i propri fantasmi e tutto
quell’universo inconscio che si porta dietro come un bagaglio. Un percorso a
ritroso dentro sé stessa durante il quale gli istinti vengono messi a nudo e
con essi affiorano ansia, inquietudini, dubbi, errori commessi, sensi
di colpa, paura di mettersi in gioco. Sono questi, tra gli altri, i
frutti della crisi della nostra epoca postmoderna, crisi che
quotidianamente tende a far vacillare la pace interiore del soggetto singolo e, nello
specifico, di questa donna, figura solitaria nella quale non possiamo
non identificarci. E il suo “where are we going?” ripetuto come un
mantra, ne è chiosa esistenziale.
Marco Tomasini
18
dicembre 2007
Gwenornothing – The deployment
Dal 18 dicembre 2007 all'undici gennaio 2008
arte contemporanea
Location
CONCESSIONARIA MERCEDES-BENZ NORDAUTO
Trento, Via Stella, 13, (Trento)
Trento, Via Stella, 13, (Trento)
Orario di apertura
dal Lunedì al Venerdì, dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 19.00. Sabato dalle ore 8.00 alle 12.00
Vernissage
18 Dicembre 2007, ore 19
Autore