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Habitat. Le forme e i modi della Natura
La natura è la protagonista indiscussa della mostra: una natura indagata nei suoi aspetti estetici e sociali da grandi artisti del XX e dell’inizio del XXI secolo, che ne hanno ritratto la forza e la bellezza e sono stati testimoni dell’evolversi della percezione che la società ha e ha avuto di essa
Comunicato stampa
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“Habitat. Le forme e i modi della Natura” è la nuova mostra di Palazzo Bisaccioni a Jesi in cui la natura è la protagonista indiscussa: una natura indagata nei suoi aspetti estetici e sociali da grandi artisti del XX e dell’inizio del XXI secolo, che ne hanno ritratto la forza e la bellezza e sono stati testimoni dell’evolversi della percezione che la società ha e ha avuto di essa. Da Giacomo Balla e Piero Marussig, passando per Pablo Picasso, per arrivare a Jan Fabre e Darren Almond, nello spazio espositivo si snoda un viaggio attraverso i decenni che interroga i legami tra la natura e l’uomo.
“Habitat. Le forme e i modi della Natura” a cura di Stefano Verri, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi con il coordinamento di Mauro Tarantino, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e patrocinata dal Ministero della Cultura e dalla Regione Marche, affronta il tema sfaccettato dell’ambiente in rapporto con l’uomo, nella creazione e definizione dell’habitat in cui viviamo.
L’esposizione presenta una quarantina di opere, tutte provenienti dalla Collezione Intesa Sanpaolo, di grandi maestri del Novecento e dell’inizio del nuovo secolo, ognuno dei quali ha lavorato sul tema della natura dandone una personale interpretazione, indissolubilmente legata al contesto di appartenenza dell’artista.
Il rapporto tra la natura e l’uomo costituisce da sempre un campo di indagine ricco di suggestioni in ambito artistico, tanto più nell’epoca attuale che ha visto l’ambiente diventare protagonista di dibattiti politici e sociali che coinvolgono la vita di tutti noi. Gli artisti, con il loro saper essere l’occhio della contemporaneità, sono stati testimoni del cambio di rotta che ha portato la trasformazione da un mondo in cui la natura era padrona e l’uomo ne era assoggettato a un mondo dove l’umanità ha raggiunto l’emancipazione tecnica: ma ora è sempre più necessario conservare e proteggere la natura, in un’inversione di ruoli in cui l’uomo, divenuto “carnefice”, può salvarsi solo modificando i propri comportamenti.
La mostra vuole quindi essere un vero e proprio viaggio tematico alla scoperta di questo rapporto che si sviluppa soprattutto nella rappresentazione della natura: elemento figurabile per eccellenza, è il risultato di ciò che della natura colpisce emotivamente l’uomo/artista e l’operare artistico è un’opportunità per filtrare nelle arti figurative le nuove tematiche tecniche, scientifiche e sociologiche che hanno caratterizzato il secolo breve.
Nei paesaggi di inizio Novecento si incontrano ancora le influenze dell’arte ottocentesca, come nella veduta veneziana di Giorgio De Chirico e nelle visioni urbane di Piero Marussig, mentre con il trascorrere dei decenni si intensificano le sperimentazioni pittoriche e si incontrano opere come quelle di Enrico Baj e Mario Schifano dove il paesaggio è sempre protagonista, ma rielaborato alla luce della contemporaneità.
Non mancano in mostra Giuseppe Penone e Mario Merz, artisti che hanno da sempre giocato proprio sul tema uomo e natura, indagandone i rapporti e mostrando una sensibilità che ha precorso i tempi. L’esposizione si chiude con opere che appartengono all’inizio del XXI secolo, di grandi artisti di nuova generazione rappresentata, tra gli altri, da Olafur Eliasson e Darren Almond. I loro “paesaggi” hanno perso l’elemento figurativo e ciò che emerge è lo spazio simbolico che costituisce uno straordinario deposito di memorie collettive, con l’obiettivo di formare una sensibilità comune in cui siamo tutti chiamati a intervenire. Pur essendo cambiate le generazioni, gli artisti sentono ancora il “dovere sociale” di porre al centro del loro lavoro la natura e l’ambiente: il nostro habitat.
Gli artisti presenti in mostra sono: Valerio Adami, Darren Almond, Franco Angeli, Stefano Arienti, Enrico Baj, Giacomo Balla, Marco Boggio Sella, Eugenio Carmi, Roberto Crippa, Sergio Dangelo, Giorgio De Chirico, Olafur Eliasson, Jan Fabre, Luciano Fabro, Lucio Fontana, Stefania Galegati, Peter Halley, Piero Marussig, Andrea Mastrovito, Eliseo Mattiacci, Mario Merz, Eugenio Miccini, Luca Maria Patella, Yan Pei Ming, Giuseppe Penone, Paola Pezzi, Pablo Picasso, Fausto Pirandello, Piero Pizzi Cannella, Arnaldo Pomodoro, Concetto Pozzati, Mario Raciti, Ottone Rosai, Salvo, Mario Schifano, Wolfgang Tillmans, Grazia Toderi, Ernesto Treccani, Vedovamazzei.
“Habitat. Le forme e i modi della Natura” a cura di Stefano Verri, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi con il coordinamento di Mauro Tarantino, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e patrocinata dal Ministero della Cultura e dalla Regione Marche, affronta il tema sfaccettato dell’ambiente in rapporto con l’uomo, nella creazione e definizione dell’habitat in cui viviamo.
L’esposizione presenta una quarantina di opere, tutte provenienti dalla Collezione Intesa Sanpaolo, di grandi maestri del Novecento e dell’inizio del nuovo secolo, ognuno dei quali ha lavorato sul tema della natura dandone una personale interpretazione, indissolubilmente legata al contesto di appartenenza dell’artista.
Il rapporto tra la natura e l’uomo costituisce da sempre un campo di indagine ricco di suggestioni in ambito artistico, tanto più nell’epoca attuale che ha visto l’ambiente diventare protagonista di dibattiti politici e sociali che coinvolgono la vita di tutti noi. Gli artisti, con il loro saper essere l’occhio della contemporaneità, sono stati testimoni del cambio di rotta che ha portato la trasformazione da un mondo in cui la natura era padrona e l’uomo ne era assoggettato a un mondo dove l’umanità ha raggiunto l’emancipazione tecnica: ma ora è sempre più necessario conservare e proteggere la natura, in un’inversione di ruoli in cui l’uomo, divenuto “carnefice”, può salvarsi solo modificando i propri comportamenti.
La mostra vuole quindi essere un vero e proprio viaggio tematico alla scoperta di questo rapporto che si sviluppa soprattutto nella rappresentazione della natura: elemento figurabile per eccellenza, è il risultato di ciò che della natura colpisce emotivamente l’uomo/artista e l’operare artistico è un’opportunità per filtrare nelle arti figurative le nuove tematiche tecniche, scientifiche e sociologiche che hanno caratterizzato il secolo breve.
Nei paesaggi di inizio Novecento si incontrano ancora le influenze dell’arte ottocentesca, come nella veduta veneziana di Giorgio De Chirico e nelle visioni urbane di Piero Marussig, mentre con il trascorrere dei decenni si intensificano le sperimentazioni pittoriche e si incontrano opere come quelle di Enrico Baj e Mario Schifano dove il paesaggio è sempre protagonista, ma rielaborato alla luce della contemporaneità.
Non mancano in mostra Giuseppe Penone e Mario Merz, artisti che hanno da sempre giocato proprio sul tema uomo e natura, indagandone i rapporti e mostrando una sensibilità che ha precorso i tempi. L’esposizione si chiude con opere che appartengono all’inizio del XXI secolo, di grandi artisti di nuova generazione rappresentata, tra gli altri, da Olafur Eliasson e Darren Almond. I loro “paesaggi” hanno perso l’elemento figurativo e ciò che emerge è lo spazio simbolico che costituisce uno straordinario deposito di memorie collettive, con l’obiettivo di formare una sensibilità comune in cui siamo tutti chiamati a intervenire. Pur essendo cambiate le generazioni, gli artisti sentono ancora il “dovere sociale” di porre al centro del loro lavoro la natura e l’ambiente: il nostro habitat.
Gli artisti presenti in mostra sono: Valerio Adami, Darren Almond, Franco Angeli, Stefano Arienti, Enrico Baj, Giacomo Balla, Marco Boggio Sella, Eugenio Carmi, Roberto Crippa, Sergio Dangelo, Giorgio De Chirico, Olafur Eliasson, Jan Fabre, Luciano Fabro, Lucio Fontana, Stefania Galegati, Peter Halley, Piero Marussig, Andrea Mastrovito, Eliseo Mattiacci, Mario Merz, Eugenio Miccini, Luca Maria Patella, Yan Pei Ming, Giuseppe Penone, Paola Pezzi, Pablo Picasso, Fausto Pirandello, Piero Pizzi Cannella, Arnaldo Pomodoro, Concetto Pozzati, Mario Raciti, Ottone Rosai, Salvo, Mario Schifano, Wolfgang Tillmans, Grazia Toderi, Ernesto Treccani, Vedovamazzei.
03
dicembre 2022
Habitat. Le forme e i modi della Natura
Dal 03 dicembre 2022 all'undici aprile 2023
arte contemporanea
fotografia
fotografia
Location
PALAZZO BISACCIONI
Jesi, Piazza Angelo Colocci, 4, (Ancona)
Jesi, Piazza Angelo Colocci, 4, (Ancona)
Orario di apertura
Orari di apertura: lunedì - domenica 9:30-13:00 / 15:30-19:30
Chiuso: 25 dicembre 2022 – 1 gennaio 2023
Ufficio stampa
Maria Chiara Salvanelli Press Office & Communication
Autore
Curatore
Produzione organizzazione
Patrocini