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Haegue Yang
Riflettendo il suo continuo interesse per i layering architettonici e sociali, Yang ha creato uno spazio di narrazione in cui i nostri sguardi e riflessioni incontrano un desiderio di viaggio, migrazione e superamento della struttura data.
Comunicato stampa
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mezzaterra11 – flat gallery è un project space concettuale che, attraverso una traduzione metalinguistica, innescata
da un ‘white cube’ compresso alla piattezza, apre a nuove interpretazioni delle immagini di documentazione delle
opere d’arte contemporanea.
Artisti internazionali sono invitati a presentare il proprio lavoro con una sola immagine selezionata, adattata allo
spazio e stampata per lo stesso, come format di mostra personale.
Abbiamo il piacere di introdurre la nostra ottava artista, Haegue Yang (Seul, 1971), che vive e lavora a Seul e Berlino
ed ha esposto nelle principali mostre a livello internazionale. Per mezzaterra11 – flat gallery, Yang presenta
un’immagine raffigurante una veduta della sua complessa installazione alla Biennale di Montréal, Le Grand Balcon,
Canada (2016-2017). Riflettendo il suo continuo interesse per i layering architettonici e sociali, Yang ha creato uno
spazio di narrazione in cui i nostri sguardi e riflessioni incontrano un desiderio di viaggio, migrazione e superamento
della struttura data. Lo scenario presentato alla mezzaterra11 – flat gallery consiste in una situazione in cui varie
sculture sono esposte in un luogo demarcato da una parete sagomata, a sua volta rivestita dal wallpaper di Multiple
Mourning Room (2012), un’altra superficie illusoria.
Le caratteristiche dello spazio di mezzaterra11 – flat gallery entrano in risonanza con la sua installazione originale a
Montréal, in quanto entrambi rivelano la giustapposizione di elementi contraddittori, come, ad esempio, fronte e
retro, rigidità e dinamismo, occultamento e rivelazione. Yang interagisce in egual misura sia con la presenza plastica
delle sculture che con la piattezza rappresentativa della carta da parati, giocando anche con i tagli grafici mediante la
parete sagomata, filtrando e generando livelli tra le sculture e l’immaginario impresso sul wallpaper.
Possiamo così fare esperienza dell’installazione di Yang come di un nuovo ‘petit balcon’, una soglia per la finestra a
molteplici livelli della sua complessa opera.
Il lavoro di Yang esplora la potenza affettiva dei materiali mediante una destabilizzazione della distinzione tra
moderno e pre-moderno, e il suo vocabolario di astrazione visiva, arricchito da esperienze sensoriali, combina
fabbricazione industriale con artigianato locale. La sua incessante ricerca è rafforzata da riferimenti sotterranei alla
storia dell’arte, alla letteratura e alla storia politica, attraverso cui Yang reinterpreta alcuni dei suoi temi ricorrenti: la
migrazione, le diaspore postcoloniali, l’esilio forzato e la mobilità sociale. Le sue recenti mostre personali includono
Lingering Nous, Centre Pompidou, Parigi (2016); An Opaque Wind Park in Six Folds, Serralves Museum of
Contemporary Art, Porto (2016); The Malady of Death: Écrire and Lire (commissioned by M+), Hong Kong (2015);
Shooting the Elephant 象 Thinking the Elephant, Leeum, Samsung Museum of Art, Seul (2015); Come Shower or Shine,
It Is Equally Blissful, Ullens Center for Contemporary Arts UCCA, Pechino (2015); Family of Equivocations, Museum of
Modern and Contemporary Art, Strasburgo (2013); Accommodating the Epic Dispersion, Haus der Kunst, Monaco di
Baviera (2012); Arrivals, Kunsthaus Bregenz (2011); Voice and Wind, New Museum, New York (2010); e Asymmetric
Equality, REDCAT, Los Angeles (2008). Inoltre, il suo lavoro è stato incluso nella 13. Biennale di Lione (2015); nella 12.
Biennale di Sharjah (2015), in dOCUMENTA (13), Kassel, (2012); nell’8. Biennale di Gwangju, Corea del Sud (2010); e
nella 53. Biennale di Venezia (2009).
da un ‘white cube’ compresso alla piattezza, apre a nuove interpretazioni delle immagini di documentazione delle
opere d’arte contemporanea.
Artisti internazionali sono invitati a presentare il proprio lavoro con una sola immagine selezionata, adattata allo
spazio e stampata per lo stesso, come format di mostra personale.
Abbiamo il piacere di introdurre la nostra ottava artista, Haegue Yang (Seul, 1971), che vive e lavora a Seul e Berlino
ed ha esposto nelle principali mostre a livello internazionale. Per mezzaterra11 – flat gallery, Yang presenta
un’immagine raffigurante una veduta della sua complessa installazione alla Biennale di Montréal, Le Grand Balcon,
Canada (2016-2017). Riflettendo il suo continuo interesse per i layering architettonici e sociali, Yang ha creato uno
spazio di narrazione in cui i nostri sguardi e riflessioni incontrano un desiderio di viaggio, migrazione e superamento
della struttura data. Lo scenario presentato alla mezzaterra11 – flat gallery consiste in una situazione in cui varie
sculture sono esposte in un luogo demarcato da una parete sagomata, a sua volta rivestita dal wallpaper di Multiple
Mourning Room (2012), un’altra superficie illusoria.
Le caratteristiche dello spazio di mezzaterra11 – flat gallery entrano in risonanza con la sua installazione originale a
Montréal, in quanto entrambi rivelano la giustapposizione di elementi contraddittori, come, ad esempio, fronte e
retro, rigidità e dinamismo, occultamento e rivelazione. Yang interagisce in egual misura sia con la presenza plastica
delle sculture che con la piattezza rappresentativa della carta da parati, giocando anche con i tagli grafici mediante la
parete sagomata, filtrando e generando livelli tra le sculture e l’immaginario impresso sul wallpaper.
Possiamo così fare esperienza dell’installazione di Yang come di un nuovo ‘petit balcon’, una soglia per la finestra a
molteplici livelli della sua complessa opera.
Il lavoro di Yang esplora la potenza affettiva dei materiali mediante una destabilizzazione della distinzione tra
moderno e pre-moderno, e il suo vocabolario di astrazione visiva, arricchito da esperienze sensoriali, combina
fabbricazione industriale con artigianato locale. La sua incessante ricerca è rafforzata da riferimenti sotterranei alla
storia dell’arte, alla letteratura e alla storia politica, attraverso cui Yang reinterpreta alcuni dei suoi temi ricorrenti: la
migrazione, le diaspore postcoloniali, l’esilio forzato e la mobilità sociale. Le sue recenti mostre personali includono
Lingering Nous, Centre Pompidou, Parigi (2016); An Opaque Wind Park in Six Folds, Serralves Museum of
Contemporary Art, Porto (2016); The Malady of Death: Écrire and Lire (commissioned by M+), Hong Kong (2015);
Shooting the Elephant 象 Thinking the Elephant, Leeum, Samsung Museum of Art, Seul (2015); Come Shower or Shine,
It Is Equally Blissful, Ullens Center for Contemporary Arts UCCA, Pechino (2015); Family of Equivocations, Museum of
Modern and Contemporary Art, Strasburgo (2013); Accommodating the Epic Dispersion, Haus der Kunst, Monaco di
Baviera (2012); Arrivals, Kunsthaus Bregenz (2011); Voice and Wind, New Museum, New York (2010); e Asymmetric
Equality, REDCAT, Los Angeles (2008). Inoltre, il suo lavoro è stato incluso nella 13. Biennale di Lione (2015); nella 12.
Biennale di Sharjah (2015), in dOCUMENTA (13), Kassel, (2012); nell’8. Biennale di Gwangju, Corea del Sud (2010); e
nella 53. Biennale di Venezia (2009).
12
febbraio 2017
Haegue Yang
Dal 12 febbraio al 30 aprile 2017
arte contemporanea
Location
MEZZATERRA11 – FLAT GALLERY
Belluno, Via Mezzaterra, 11, (Belluno)
Belluno, Via Mezzaterra, 11, (Belluno)
Autore