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Hard Rock Walzer. Scultura Contemporanea Austriaca
La mostra accoglie quattordici artisti le cui opere abitano la villa con le loro metafore che, in alcuni casi incontrano il passato e instaurano un dialogo con esso, in altri lasciano che sia l’antitesi a stimolare una riflessione
Comunicato stampa
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Hard Rock Walzer – Scultura Contemporanea Austriaca è una mostra che mette lo spettatore di fronte ad un gioco di contrasti: la scultura, spesso definita in quanto volume e peso, appare a Villa Manin nelle vesti di tanti interventi dinamici e inaspettati. Le opere non rappresentano solo lo spazio ma lo raccontano, e così facendo danno vita a situazioni, formano paradossi, richiamano ricordi ed emozioni. Il titolo scherza con uno dei simboli più conosciuti dell'Austria, il Walzer, creando un improbabile nuovo genere musicale, ma il paradosso è anche nel gioco di parole che lega la leggerezza di questa danza alla solida e concreta presenza della pietra, elemento primario della scultura, protagonista di questo evento.
La mostra, aperta al pubblico dal 4 novembre 2007 al 25 marzo 2008, accoglie quattordici artisti - Thomas Baumann, Christian Eisenberger, Werner Feiersinger, Nikolaus Gansterer, Gelitin, Christine e Irene Hohenbüchler, Leopold Kessler, Elke Krystufek, Werner Reiterer, Hans Schabus, Markus Schinwald, Fabian Seiz, Erwin Wurm, Heimo Zobernig - le cui opere abitano la Villa con le loro metafore che, in alcuni casi incontrano il passato e instaurano un dialogo con esso, in altri lasciano che sia l'antitesi a stimolare una riflessione.
Attraverso scenografiche finzioni e inversioni prospettiche le installazioni di Fabian Seiz, giocano con l'architettura e con la percezione dello spazio. Christian Eisenberger accumula materiali di scarto e realizza installazioni critiche e destabilizzanti. Per questa mostra l'artista costruisce una "chiesa" di legno e cartone esaminando il rapporto tra realtà fisica e spiritualità . Anche Elke Krystufek mette in discussione religione, tradizione e stereotipo attraverso un approccio fortemente autobiografico. Qui un grande cervello diviso a metà parla di principio, dubbio, fede e comunicazione mancata.
Come uno scienziato Nikolaus Gansterer crea veri e propri laboratori per analizzare il mondo lasciando aperte più conclusioni. In mostra sottopone alcune piante a musiche diverse per vedere come queste influenzino la loro crescita, mentre è ispirato dalla tradizione minimalista Werner Feiersinger, che crea sculture che ribaltano la funzione degli oggetti evidenziandone i paradossi delle forme.
Heimo Zobernig si chiede quale sia il ruolo dell'opera d'arte giocando con l'illusione e incorporando un approccio minimale a una profonda analisi dello spazio . Le gemelle Christine e Irene Hohenbüchler intervengono sulla villa creando sottili cortocircuiti visivi tra architettura e la loro opera e sempre sullo stesso soggetto Thomas Baumann propone un'idea di scultura dinamica e flessibile, che assume forme diverse adattandosi allo spazio circostante.
Leopold Kessler analizza le dinamiche dell'autorità e i suoi meccanismi pubblici presentando una curiosa interpretazione delle barriere della polizia austriaca e Hans Schabus capovolge le aspettative e l'ordine delle cose ridiscutendo al tempo stesso il ruolo dell'artista.
Con spiazzante ironia Erwin Wurm crea opere che sfidano la definizione statica di scultura, trasformando oggetti del quotidiano in immagini antropomorfe e personificazioni di stati d'animo. Anche i lavori di Werner Reiterer giocano con il concetto di precarietà, in un'improbabile sovversione del reale che alterna uno spiccato humour nero con un ambiguo ottimismo. Tragedia o fortuna, fatalità o fuga, la sua opera condensa in modo imprevedibile diverse risposte e interpretazioni.
Le contraddizioni del contemporaneo si rivelano anche nell'universo bizzarro di Markus Schinwald che a un sarto cinese ha fatto confezionare un particolare guardaroba. Nel suo lavoro corpi e oggetti subiscono strane metamorfosi e la logica delle cose viene messa in discussione, proprio come avviene nelle paradossali opere dei Gelitin, che con spettacolari provocazioni come il gigante coniglio rosa disteso su una montagna, fanno scontrare quotidiano e storia dell'arte.
Hard Rock Walzer – Scultura Contemporanea Austriaca continua l'indagine del Centro d'Arte Contemporanea di Villa Manin nei confronti dei paesi confinanti, di nazioni vicine di cui si vuole conoscere più approfonditamente identità e visioni.
Dopo Instant Europe che guardava all'Europa dell'Est e EurHope 1153 che si focalizzava sull'arte turca, Hard Rock Walzer parla del cuore della Mitteleuropa nella speranza di coinvolgere lo spettatore in un giro di danza energico e veloce sulle note della scultura austriaca contemporanea.
Questa mostra vuole presentare il lavoro un gruppo di artisti austriaci con le loro diverse visioni e approcci. Nel farlo può rivelare la realtà e la specificità di un paese come l'Austria, o riflettere anche un mondo contemporaneo allargato, globale e condiviso.
Catalogo in mostra.
La mostra è stata resa possibile grazie anche al sostegno del Ministero Austriaco della Pubblica Istruzione, Arte e Cultura e del Forum Austriaco di Cultura di Milano.
03
novembre 2007
Hard Rock Walzer. Scultura Contemporanea Austriaca
Dal 03 novembre 2007 al 25 marzo 2008
arte contemporanea
Location
VILLA MANIN DI PASSARIANO
Codroipo, Piazza Manin, 10, (Udine)
Codroipo, Piazza Manin, 10, (Udine)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10 alle 18, escluso il lunedì
Vernissage
3 Novembre 2007, ore 18
Ufficio stampa
ILARIA GIANOLI
Autore
Curatore