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harte Fugung / costrutto aspro – Cesare Baracca
Il secondo appuntamento del ciclo presenta il lavoro pittorico La Via Lattea di Cesare Baracca, artista di Masiera di Bagnacavallo (Ra), una serie di tele nate “da un’insieme di suggestioni accumulatesi nel tempo e originatesi dal vissuto personale e dalla contemplazione di immagini filmiche, pittoriche, fotografiche
Comunicato stampa
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“ La Romagna è un antico feudo celtico e questa follia lucida e quest’asprezza non possono che nascere da questo passato” con queste parole a commento di un feroce dipinto di Sergio Monari il poeta Gian Ruggero Manzoni a suo modo suggeriva questo nuovo ciclo di mostre personali dal titolo harte Fugung costrutto aspro che si arrischia nella topografia dell’area tra le provincie di Forlì Cesena e Ravenna attraverso i linguaggi visivi, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’istallazione, all’azione, di più giovani artisti, che lì operano e sono attivi.
Il secondo appuntamento del ciclo presenta il lavoro pittorico La Via Lattea di Cesare Baracca, artista di Masiera di Bagnacavallo (Ra), una serie di tele nate “da un’insieme di suggestioni accumulatesi nel tempo e originatesi dal vissuto personale e dalla contemplazione di immagini filmiche, pittoriche, fotografiche: La Via Lattea di Bunuel (in particolar modo le sequenze di automezzi che aprono il film); La Via Lattea di Anselm Kiefer; la condizione umana di Duane Michals; una scena di Paris Texas di Wenders dove un monologo viene urlato dall’alto di un cavalcavia sull’autostrada sottostante”.
A rendere più complesso il dialogo tra questi rimandi d’immagini Baracca riproporrà la performance In Urbe, accompagnato dal suono di Simone Pelliconi, nella quale viene abbattuto un muro in mattoni e dai resti recuperati nascono nuovi agglomerati quasi poi forgiati nei fuochi accesi dai ruderi “ è un’azione calata nella ciclicità della Storia, un costruire e distruggere senza soluzione di continuità al cui interno arde il fuoco di Eraclito. Diversi miei dipinti s’immergono con essa in una dimensione ontologica”.
Forme espressive di un linguaggio aspro “perché concreto, affonda nella terra e ne condivide il vuoto. Dipingere sognando di scolpire. Una tavolozza di fango e pietra verso una pittura prometeica.”
Il secondo appuntamento del ciclo presenta il lavoro pittorico La Via Lattea di Cesare Baracca, artista di Masiera di Bagnacavallo (Ra), una serie di tele nate “da un’insieme di suggestioni accumulatesi nel tempo e originatesi dal vissuto personale e dalla contemplazione di immagini filmiche, pittoriche, fotografiche: La Via Lattea di Bunuel (in particolar modo le sequenze di automezzi che aprono il film); La Via Lattea di Anselm Kiefer; la condizione umana di Duane Michals; una scena di Paris Texas di Wenders dove un monologo viene urlato dall’alto di un cavalcavia sull’autostrada sottostante”.
A rendere più complesso il dialogo tra questi rimandi d’immagini Baracca riproporrà la performance In Urbe, accompagnato dal suono di Simone Pelliconi, nella quale viene abbattuto un muro in mattoni e dai resti recuperati nascono nuovi agglomerati quasi poi forgiati nei fuochi accesi dai ruderi “ è un’azione calata nella ciclicità della Storia, un costruire e distruggere senza soluzione di continuità al cui interno arde il fuoco di Eraclito. Diversi miei dipinti s’immergono con essa in una dimensione ontologica”.
Forme espressive di un linguaggio aspro “perché concreto, affonda nella terra e ne condivide il vuoto. Dipingere sognando di scolpire. Una tavolozza di fango e pietra verso una pittura prometeica.”
02
luglio 2006
harte Fugung / costrutto aspro – Cesare Baracca
Dal 02 al 30 luglio 2006
arte contemporanea
Location
GASPARELLI ARTE CONTEMPORANEA
Fano, Via Arco D'augusto, 74, (Pesaro E Urbino)
Fano, Via Arco D'augusto, 74, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
10-12.30 e 18-23
Vernissage
2 Luglio 2006, ore 19-23 alla Rocca Malatestiana
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