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Harvest
Theca Gallery presenta “Harvest”, una mostra che “raccoglie” gli sforzi più rilevanti compiuti dalla galleria con le esposizioni organizzate nell’ultimo biennio. In mostra ci saranno le opere degli rappresentativi dell’attuale programmazione insieme ad alcuni lavori di artisti ora in Collezione.
Comunicato stampa
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Theca Gallery presenta “Harvest”, una mostra che come dice il titolo stesso “raccoglie” gli sforzi più rilevanti compiuti dalla galleria con le esposizioni organizzate nell’ultimo biennio. In mostra troveranno posto le opere degli artisti più rappresentativi dell’attuale programmazione unitamente ad alcuni lavori di artisti che hanno lavorato in passato con Theca Gallery e che ora fanno parte della sua Collezione.
Christiane Beer espone due opere inedite in ceramica dal titolo “Istante”, anticipando alcune novità che saranno introdotte nella prossima mostra tri-personale, a gennaio, con l’artista irlandese Robert Dunne e Simone Dulcis. Sonia Costantini espone in continuità con la recente “Aspetti di Superficie” due preziose tele monocrome “Blauschwarz” e “Vermiglione”. Entrambi i lavori avranno dimensioni contenute, tutta la mostra sarà caratterizzata, infatti, dall’essere composta da lavori di piccole dimensioni ma dal forte impatto visivo e spaziale. Domenico D’Oora presenta per l’occasione un dittico inedito bicolore oltre a un’opera pittorica su tavola sagomata, Simone Dulcis torna a esporre con Theca Gallery, dopo l’esperienza luganese, presentando una tecnica mista con bitume su tavola “L’indifferenza della terra”, opera appartenente al ciclo di lavori recentemente esposto al Museo MAN di Nuoro. Marco Mendeni ha realizzato per la mostra una nuova opera con tecnica incisione laser su cemento per la serie “Google: does God exist?”, mentre di Elena Modorati è invece esposta una cera appartenente al ciclo “Temen”, lavoro facente parte della grande installazione presentata all’Università Bocconi un paio di anni fa. Lavoro anch’esso appartenente alla Collezione della Galleria, come il precedente, è il quadrato nero “Aleph” di Fabrizio Parachini. Tavole monocrome, bifacciali e bicolore saranno esposte invece dall’artista Sean Shanahan, originario di Dublino, alla sua prima mostra con Theca Gallery che, per l’occasione presenta dei lavori comparabili a quelli realizzati per la sua personale “Seven Last Words” all’Istituto San Fedele di Milano lo scorso anno. Concludono l’esposizione due pitture volumetriche del giovane belga Stan Van Steendam che anticipa così la sua personale nella primavera dell’anno nuovo.
In occasione dell’opening sarà presentato anche il volume I Vernissage della Galleria, un libro in bianco e nero che raccoglie tutti gli scatti fotografici “antropologici” di Fabrizio Fortini, realizzati appunto in occasione di ciascuna delle sei mostre organizzate in Galleria durante l’anno 2017.
“Harvest” è visitabile dal lunedì al venerdì con orario 14-19, il mattino e il sabato su appuntamento. La mostra resterà aperta dal 13 dicembre al 5 gennaio, con chiusura in occasione delle festività natalizie.
CHRISTIANE BEER
ė nata a Plauen, in Sassonia (Germania), nel 1965. Si è diplomata in scultura alla Staatliche Akademie Der Bildenden Künste di Stoccarda, presso la quale è stata alunna di Giuseppe Spagnulo. Vive e lavora tra Milano e Monaco di Baviera. Tra le sue personali ricordiamo la recente Terrain vague, l’oscillazione a la traccia ospitata da Theca Gallery (2016, con Elena Modorati), alla Galleria del Milione nel 2013 (con Elena Modorati), Fabbri Contemporary Art di Milano e Arte Silvia nel 2009 e Orizzonti Verticali nel 2017, all'Università Bocconi nel 2008, da Grossetti Arte Contemporanea nel 2000 e presso la Gedok-Galerie di Stoccarda nel 1998. Una sua opera, ORT, fa parte della Collezione Panza di Biumo ed è ora esposta permanentemente negli spazi esterni di Villa Panza a Varese.
SONIA COSTANTINI
È nata a Mantova nel 1953, dove viva e lavora. Inizia a esporre nei primi anni ’80. La sua ricerca artistica è indirizzata, sin dagli esordi, alla pratica della pittura. Con la personale del 1999 alla Galleria Il Milione il suo lavoro tenderà definitivamente a privilegiare il colore come valore assoluto nella sua intangibile purezza. Numerose sono le esposizioni personali e collettive in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Tra le principali si segnalano: Grand Palais (Parigi); Museo Etnografico (San Pietroburgo); Galleria Il Milione (Milano); Studio Reggiani (Milano); Museo Arti Grafiche (Ljublijana); Accademia di Brera - Sala Napoleonica (Milano); Cà dei Carraresi (Treviso); Palazzo Sarcinelli (Conegliano); Banca Centrale Europea (Francoforte); Chiostro del Bramante (Roma); Frankfurter Westendgalerie (Francoforte); Galerie Gottied Stracke (Colonia); PAC di Ferrara; Kölnisches Stadtmuseum (Colonia); Galerie Ventana (Münster); Galleria Rubin (Milano); Schwimmhalle Schloss (Plön) e Meklenburgisches Künstlerhaus (Plüschow) nella Germania del Nord; Palazzo Ducale (Gubbio); Galleria Salzano (Torino); Galerie Artopoi (Friburgo); Palazzo Libera (Villa Lagarina, TN); Palazzo Pretorio (Cittadella, PD); Neue Galerie (Landshut); Galerie Florian Trampler (Monaco); Istituto Italiano di Cultura (Monaco); Arena 1 Gallery (Santa Monica, L.A. California); Palazzo Ducale e Palazzo Te (Mantova); Bocconi Art Gallery (Milano); Ikona Gallery (Venezia); Artmark Galerie (Vienna); Galleria San Fedele (Milano); Museo D’Annunzio Segreto – Vittoriale degli Italiani (Gardone Riviera); Diözesanmuseum (Passau); Palazzo del Monferrato (Alessandria); Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, PD); Rocca di Umbertide (PG).
DOMENICO D’OORA
è nato a Londra nel 1953. Si laurea in Pittura all'Accademia di Brera con G. Ballo dove frequenta il corso di Cromatologia di L. Veronesi; al contempo assiste all’Università Statale alle lezioni di Filosofia Teoretica tenute da Enzo Paci e P. A. Rovatti. Dagli inizi degli anni 2000 le sue opere sono connotate dall’offrirsi di un colore senza limiti, in una multidimensionale reale fisicità, dove assoluto e divenire fenomenico appaiono percezione intangibile. Dagli anni ’80 è intensa la sua collaborazione con gallerie in Italia, Germania, Svizzera realizzando circa 50 mostre personali e partecipando a esposizioni in spazi pubblici tra cui: Galerie Appel Francoforte; Galleria Santo Ficara Firenze; Galleria Il Milione Milano; IHK Frankfurt, Francoforte; Lazertis Galerie, Zurigo; Art Karlsruhe; Palazzo Correr, Venezia; Frankfurter Westend Galerie Francoforte; Casa del Mantegna Mantova; Galleria d’Arte Moderna, Gallarate; Folini Arte Contemporanea Chiasso (CH); Kunstverein Bad Nauheim; Bocconi Art Gallery Milano; Museum fur Angewandte Kust Francoforte; Galleria Peccolo Livorno; Casa centrale dell’Arte di Mosca, Tiblisi, Baku; Verifica 8+1 Venezia; Palazzo Pretorio Cittadella; Galleria Olim Bergamo; Tikkun, Milano; La Permanente Milano; Head Quarters Pirelli Bicocca Milano; Deutsches Kulturzentrum Lugano; Arte Struktura Milano; Palazzo Leone da Perego Legnano; Galerie Lidiya Yametti Bachenbulach CH; Museo Casa Bianca Malo; Pio Monti Roma; Trevi Flash Art Museum Trevi; Artesilva Seregno; Cavenaghi Arte Milano; Galleria Sincron Brescia; Fondazione Zappettini Chiavari; Galleria Ai Molini Portogruaro; Artestudio Milano; Palazzo Riso Arte Contemporanea Palermo; Museo D’Annunzio Segreto, Vittoriale degli Italiani Gardone (BS); DeltaZeroArt Lugano; Galleria Spriano Omegna; Villa Contarini Piazzola sul Brenta (PD); Rocca di Umbertide (PG); Theca Gallery Milano; Ferrarin Arte Legnago.
SIMONE DULCIS
Simone Dulcis nasce a Milano nel 1971. Compie studi umanistici. Formazione artistica negli anni '90 tra la Sardegna, l'Umbria e il Lazio.
Il suo lavoro esplora i conflitti della condizione umana e il rapporto spirituale con la natura. Il processo compositivo è basato prevalentemente sull'utilizzo del bitume il quale, assieme alle campiture di colore precedentemente dipinte, è smaterializzato e ricomposto attraverso reazioni chimiche complesse guidate dall'artista. Tra le recenti esposizioni personali si ricordano Orbis - Fondazione per l'arte Bartoli-Felter - Cagliari (2017), Leaving Room_“unpassodalladdìo” – Spazio In)visibile, Cagliari (2016), Temporaneo E Permanente, Dulcis/Gramsdorff - Galleria Schillerstrasse106, Berlin (2014), Cattedrali – Spazio In)visibile, Cagliari (2013), ConNaissance - Rassegna: Caratteri Ereditari e Mutazioni Genetiche (sala personale) – Museo MAN, Nuoro (2012). Con Theca Gallery ha esposto in Co-Naissance, Albetti/ Dulcis (2013) e nello stesso anno anche alla Budapest Art Fair.
ELENA MODORATI
è nata a Milano nel1969. Si è laureata in filosofia con indirizzo estetico all'Università degli Studi di Milano. Vive e lavora a Milano. Ha tenuto le sue più recenti personali Terrain vague, l’oscillazione a la traccia ospitata da Theca Gallery (2016, con Christiane Beer), presso la galleria Progettoarte Elm di Milano nel 2015, la galleria Cardi di Pietrasanta nel 2014, la Galleria del Milione nel 2013, lo Spaziotemporaneo di Milano nel 2011, l'Università Bocconi nel 2008.
MARCO MENDENI
è un artista visivo, nato a Brescia nel 1979, in instabile equilibrio tra Milano e Berlino, città in cui vive e lavora. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) prima in pittura e successivamente in Nuove Tecnologie per l’arte. I lavori che Mendeni sviluppa spaziano così dall’etereo digitale dei machinima come “I am Niko Bellic” o “FOV02”, estratti stranianti di videogiochi modificati attraverso la riscrittura del loro codice-genoma, alla matericità dell’opera su cemento delle serie “SimCity” o “Google”. Tra le principali esposizioni si ricordano Ende Tymes IV (New York U.S.A); Museo Pecci (Milano, Italia); Gamec (Bergamo Italia); Team Titanic (Berlino, Germania); MIA The Armory Center for the Arts (California, U.S.A); FILE (San Paolo, Brasile); Cultural Center of Novi Sad (Serbia); Athens SlingShot (Georgia, U.S.A); DigitalGraffiti ArtTechnology (Florida, U.S.A); Galleria Civica (Campione d’Italia, Italia); MART (Trento, Italia); Games That People Play (Brusselles, Belgio); Museo Civico di Monfalcone (Gorizia, Italia); BNL Media Art Festival (MAXXI, Roma), Theca Gallery (Lugano, Svizzera + Milano, Italia).
FABRIZIO PARACHINI
è attivo nella ricerca pittorica non oggettiva, teorico dell’arte, curatore di mostre e docente di “Teoria della percezione visiva”, “Cromatologia” e “Metodologia e analisi visiva” presso l’Accademia di Novara. Negli ultimi anni la sua ricerca espressiva è diventata particolarmente attenta alle relazioni ambientali e agli sviluppi installativi. Tra le recenti mostre personali organizzate con Theca Gallery si ricordano Fabrizio Parachini: semplici sonorità, in partnership con Azimut Consulenza SIM, Milano (2015), Fabrizio Parachini: l'attesa, sulla soglia, in collaborazione con la Camera di Commercio dell’Uruguay (2014) oltre alla personale Il volume a due dimensioni (2015) e la doppia personale con Carlo Buzzi Memories can’t Wait (2016), entrambe a Milano.
SEAN SHANAHAN
nasce a Dublino nel 1960, studia arte a Londra, prima al Heatherley School di Chelsea, poi al Croydon College of Art & Design e infine a Madrid presso la Olivar Castillejo Foundation, dove consegue un dottorato in pittura e in storia dell'arte. Negli anni Novanta, dopo vari soggiorni in Europa e negli Stati Uniti, si stabilisce in Italia, dove tuttora risiede. Tra le sue più rilevanti mostre collettive si ricorda The Perception of the Future presso la Galleria Nazionale dell'Umbria, a Perugia (2015) e le personali tenute da Hugh Lane Gallery di Dublino: Oasery Tracery (2016) e Seven Last Words, a cura di Stefano Castelli presso la Galleria San Fedele di Milano (2016).
STAN VAN STEENDAM
nato in Belgio nel 1985, si è formato alla St. Lucas di Ghent in Arte Visive. Vive e lavora tra il Belgio e il Portogallo. La sua ricerca è basata sull’uso della resina epossidica come materiale costruttivo in relazione al pigmento. Realizza pitture volumetriche che si presentano sotto forma di oggetti tridimensionali in cui il colore monocromo della superficie si fonde con la parte materica dello spessore in gesso della struttura. Ha vinto tre diverse residenze d’artista, due in Portogallo (Syntax e Prainha) e una in Italia (Torino, 2017). Tra le principali esposizione personali si ricordano quella alla Amsterdam Art Fair e What does it matter da Boeckercontemporary a Heidelberg (Germania) oltre a KOSMOS presso la galleria Kunsthuis LOOF di Jubbega (Olanda), tutte nel 2017 con Theca Gallery ha esposto nella recente Aspetti di superficie.
Christiane Beer espone due opere inedite in ceramica dal titolo “Istante”, anticipando alcune novità che saranno introdotte nella prossima mostra tri-personale, a gennaio, con l’artista irlandese Robert Dunne e Simone Dulcis. Sonia Costantini espone in continuità con la recente “Aspetti di Superficie” due preziose tele monocrome “Blauschwarz” e “Vermiglione”. Entrambi i lavori avranno dimensioni contenute, tutta la mostra sarà caratterizzata, infatti, dall’essere composta da lavori di piccole dimensioni ma dal forte impatto visivo e spaziale. Domenico D’Oora presenta per l’occasione un dittico inedito bicolore oltre a un’opera pittorica su tavola sagomata, Simone Dulcis torna a esporre con Theca Gallery, dopo l’esperienza luganese, presentando una tecnica mista con bitume su tavola “L’indifferenza della terra”, opera appartenente al ciclo di lavori recentemente esposto al Museo MAN di Nuoro. Marco Mendeni ha realizzato per la mostra una nuova opera con tecnica incisione laser su cemento per la serie “Google: does God exist?”, mentre di Elena Modorati è invece esposta una cera appartenente al ciclo “Temen”, lavoro facente parte della grande installazione presentata all’Università Bocconi un paio di anni fa. Lavoro anch’esso appartenente alla Collezione della Galleria, come il precedente, è il quadrato nero “Aleph” di Fabrizio Parachini. Tavole monocrome, bifacciali e bicolore saranno esposte invece dall’artista Sean Shanahan, originario di Dublino, alla sua prima mostra con Theca Gallery che, per l’occasione presenta dei lavori comparabili a quelli realizzati per la sua personale “Seven Last Words” all’Istituto San Fedele di Milano lo scorso anno. Concludono l’esposizione due pitture volumetriche del giovane belga Stan Van Steendam che anticipa così la sua personale nella primavera dell’anno nuovo.
In occasione dell’opening sarà presentato anche il volume I Vernissage della Galleria, un libro in bianco e nero che raccoglie tutti gli scatti fotografici “antropologici” di Fabrizio Fortini, realizzati appunto in occasione di ciascuna delle sei mostre organizzate in Galleria durante l’anno 2017.
“Harvest” è visitabile dal lunedì al venerdì con orario 14-19, il mattino e il sabato su appuntamento. La mostra resterà aperta dal 13 dicembre al 5 gennaio, con chiusura in occasione delle festività natalizie.
CHRISTIANE BEER
ė nata a Plauen, in Sassonia (Germania), nel 1965. Si è diplomata in scultura alla Staatliche Akademie Der Bildenden Künste di Stoccarda, presso la quale è stata alunna di Giuseppe Spagnulo. Vive e lavora tra Milano e Monaco di Baviera. Tra le sue personali ricordiamo la recente Terrain vague, l’oscillazione a la traccia ospitata da Theca Gallery (2016, con Elena Modorati), alla Galleria del Milione nel 2013 (con Elena Modorati), Fabbri Contemporary Art di Milano e Arte Silvia nel 2009 e Orizzonti Verticali nel 2017, all'Università Bocconi nel 2008, da Grossetti Arte Contemporanea nel 2000 e presso la Gedok-Galerie di Stoccarda nel 1998. Una sua opera, ORT, fa parte della Collezione Panza di Biumo ed è ora esposta permanentemente negli spazi esterni di Villa Panza a Varese.
SONIA COSTANTINI
È nata a Mantova nel 1953, dove viva e lavora. Inizia a esporre nei primi anni ’80. La sua ricerca artistica è indirizzata, sin dagli esordi, alla pratica della pittura. Con la personale del 1999 alla Galleria Il Milione il suo lavoro tenderà definitivamente a privilegiare il colore come valore assoluto nella sua intangibile purezza. Numerose sono le esposizioni personali e collettive in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Tra le principali si segnalano: Grand Palais (Parigi); Museo Etnografico (San Pietroburgo); Galleria Il Milione (Milano); Studio Reggiani (Milano); Museo Arti Grafiche (Ljublijana); Accademia di Brera - Sala Napoleonica (Milano); Cà dei Carraresi (Treviso); Palazzo Sarcinelli (Conegliano); Banca Centrale Europea (Francoforte); Chiostro del Bramante (Roma); Frankfurter Westendgalerie (Francoforte); Galerie Gottied Stracke (Colonia); PAC di Ferrara; Kölnisches Stadtmuseum (Colonia); Galerie Ventana (Münster); Galleria Rubin (Milano); Schwimmhalle Schloss (Plön) e Meklenburgisches Künstlerhaus (Plüschow) nella Germania del Nord; Palazzo Ducale (Gubbio); Galleria Salzano (Torino); Galerie Artopoi (Friburgo); Palazzo Libera (Villa Lagarina, TN); Palazzo Pretorio (Cittadella, PD); Neue Galerie (Landshut); Galerie Florian Trampler (Monaco); Istituto Italiano di Cultura (Monaco); Arena 1 Gallery (Santa Monica, L.A. California); Palazzo Ducale e Palazzo Te (Mantova); Bocconi Art Gallery (Milano); Ikona Gallery (Venezia); Artmark Galerie (Vienna); Galleria San Fedele (Milano); Museo D’Annunzio Segreto – Vittoriale degli Italiani (Gardone Riviera); Diözesanmuseum (Passau); Palazzo del Monferrato (Alessandria); Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, PD); Rocca di Umbertide (PG).
DOMENICO D’OORA
è nato a Londra nel 1953. Si laurea in Pittura all'Accademia di Brera con G. Ballo dove frequenta il corso di Cromatologia di L. Veronesi; al contempo assiste all’Università Statale alle lezioni di Filosofia Teoretica tenute da Enzo Paci e P. A. Rovatti. Dagli inizi degli anni 2000 le sue opere sono connotate dall’offrirsi di un colore senza limiti, in una multidimensionale reale fisicità, dove assoluto e divenire fenomenico appaiono percezione intangibile. Dagli anni ’80 è intensa la sua collaborazione con gallerie in Italia, Germania, Svizzera realizzando circa 50 mostre personali e partecipando a esposizioni in spazi pubblici tra cui: Galerie Appel Francoforte; Galleria Santo Ficara Firenze; Galleria Il Milione Milano; IHK Frankfurt, Francoforte; Lazertis Galerie, Zurigo; Art Karlsruhe; Palazzo Correr, Venezia; Frankfurter Westend Galerie Francoforte; Casa del Mantegna Mantova; Galleria d’Arte Moderna, Gallarate; Folini Arte Contemporanea Chiasso (CH); Kunstverein Bad Nauheim; Bocconi Art Gallery Milano; Museum fur Angewandte Kust Francoforte; Galleria Peccolo Livorno; Casa centrale dell’Arte di Mosca, Tiblisi, Baku; Verifica 8+1 Venezia; Palazzo Pretorio Cittadella; Galleria Olim Bergamo; Tikkun, Milano; La Permanente Milano; Head Quarters Pirelli Bicocca Milano; Deutsches Kulturzentrum Lugano; Arte Struktura Milano; Palazzo Leone da Perego Legnano; Galerie Lidiya Yametti Bachenbulach CH; Museo Casa Bianca Malo; Pio Monti Roma; Trevi Flash Art Museum Trevi; Artesilva Seregno; Cavenaghi Arte Milano; Galleria Sincron Brescia; Fondazione Zappettini Chiavari; Galleria Ai Molini Portogruaro; Artestudio Milano; Palazzo Riso Arte Contemporanea Palermo; Museo D’Annunzio Segreto, Vittoriale degli Italiani Gardone (BS); DeltaZeroArt Lugano; Galleria Spriano Omegna; Villa Contarini Piazzola sul Brenta (PD); Rocca di Umbertide (PG); Theca Gallery Milano; Ferrarin Arte Legnago.
SIMONE DULCIS
Simone Dulcis nasce a Milano nel 1971. Compie studi umanistici. Formazione artistica negli anni '90 tra la Sardegna, l'Umbria e il Lazio.
Il suo lavoro esplora i conflitti della condizione umana e il rapporto spirituale con la natura. Il processo compositivo è basato prevalentemente sull'utilizzo del bitume il quale, assieme alle campiture di colore precedentemente dipinte, è smaterializzato e ricomposto attraverso reazioni chimiche complesse guidate dall'artista. Tra le recenti esposizioni personali si ricordano Orbis - Fondazione per l'arte Bartoli-Felter - Cagliari (2017), Leaving Room_“unpassodalladdìo” – Spazio In)visibile, Cagliari (2016), Temporaneo E Permanente, Dulcis/Gramsdorff - Galleria Schillerstrasse106, Berlin (2014), Cattedrali – Spazio In)visibile, Cagliari (2013), ConNaissance - Rassegna: Caratteri Ereditari e Mutazioni Genetiche (sala personale) – Museo MAN, Nuoro (2012). Con Theca Gallery ha esposto in Co-Naissance, Albetti/ Dulcis (2013) e nello stesso anno anche alla Budapest Art Fair.
ELENA MODORATI
è nata a Milano nel1969. Si è laureata in filosofia con indirizzo estetico all'Università degli Studi di Milano. Vive e lavora a Milano. Ha tenuto le sue più recenti personali Terrain vague, l’oscillazione a la traccia ospitata da Theca Gallery (2016, con Christiane Beer), presso la galleria Progettoarte Elm di Milano nel 2015, la galleria Cardi di Pietrasanta nel 2014, la Galleria del Milione nel 2013, lo Spaziotemporaneo di Milano nel 2011, l'Università Bocconi nel 2008.
MARCO MENDENI
è un artista visivo, nato a Brescia nel 1979, in instabile equilibrio tra Milano e Berlino, città in cui vive e lavora. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) prima in pittura e successivamente in Nuove Tecnologie per l’arte. I lavori che Mendeni sviluppa spaziano così dall’etereo digitale dei machinima come “I am Niko Bellic” o “FOV02”, estratti stranianti di videogiochi modificati attraverso la riscrittura del loro codice-genoma, alla matericità dell’opera su cemento delle serie “SimCity” o “Google”. Tra le principali esposizioni si ricordano Ende Tymes IV (New York U.S.A); Museo Pecci (Milano, Italia); Gamec (Bergamo Italia); Team Titanic (Berlino, Germania); MIA The Armory Center for the Arts (California, U.S.A); FILE (San Paolo, Brasile); Cultural Center of Novi Sad (Serbia); Athens SlingShot (Georgia, U.S.A); DigitalGraffiti ArtTechnology (Florida, U.S.A); Galleria Civica (Campione d’Italia, Italia); MART (Trento, Italia); Games That People Play (Brusselles, Belgio); Museo Civico di Monfalcone (Gorizia, Italia); BNL Media Art Festival (MAXXI, Roma), Theca Gallery (Lugano, Svizzera + Milano, Italia).
FABRIZIO PARACHINI
è attivo nella ricerca pittorica non oggettiva, teorico dell’arte, curatore di mostre e docente di “Teoria della percezione visiva”, “Cromatologia” e “Metodologia e analisi visiva” presso l’Accademia di Novara. Negli ultimi anni la sua ricerca espressiva è diventata particolarmente attenta alle relazioni ambientali e agli sviluppi installativi. Tra le recenti mostre personali organizzate con Theca Gallery si ricordano Fabrizio Parachini: semplici sonorità, in partnership con Azimut Consulenza SIM, Milano (2015), Fabrizio Parachini: l'attesa, sulla soglia, in collaborazione con la Camera di Commercio dell’Uruguay (2014) oltre alla personale Il volume a due dimensioni (2015) e la doppia personale con Carlo Buzzi Memories can’t Wait (2016), entrambe a Milano.
SEAN SHANAHAN
nasce a Dublino nel 1960, studia arte a Londra, prima al Heatherley School di Chelsea, poi al Croydon College of Art & Design e infine a Madrid presso la Olivar Castillejo Foundation, dove consegue un dottorato in pittura e in storia dell'arte. Negli anni Novanta, dopo vari soggiorni in Europa e negli Stati Uniti, si stabilisce in Italia, dove tuttora risiede. Tra le sue più rilevanti mostre collettive si ricorda The Perception of the Future presso la Galleria Nazionale dell'Umbria, a Perugia (2015) e le personali tenute da Hugh Lane Gallery di Dublino: Oasery Tracery (2016) e Seven Last Words, a cura di Stefano Castelli presso la Galleria San Fedele di Milano (2016).
STAN VAN STEENDAM
nato in Belgio nel 1985, si è formato alla St. Lucas di Ghent in Arte Visive. Vive e lavora tra il Belgio e il Portogallo. La sua ricerca è basata sull’uso della resina epossidica come materiale costruttivo in relazione al pigmento. Realizza pitture volumetriche che si presentano sotto forma di oggetti tridimensionali in cui il colore monocromo della superficie si fonde con la parte materica dello spessore in gesso della struttura. Ha vinto tre diverse residenze d’artista, due in Portogallo (Syntax e Prainha) e una in Italia (Torino, 2017). Tra le principali esposizione personali si ricordano quella alla Amsterdam Art Fair e What does it matter da Boeckercontemporary a Heidelberg (Germania) oltre a KOSMOS presso la galleria Kunsthuis LOOF di Jubbega (Olanda), tutte nel 2017 con Theca Gallery ha esposto nella recente Aspetti di superficie.
12
dicembre 2017
Harvest
Dal 12 dicembre 2017 al 05 gennaio 2018
arte contemporanea
Location
THECA GALLERY
Milano, Via Alessandro Tadino, 22, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 22, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 14-19
Vernissage
12 Dicembre 2017, h 18-21
Autore
Curatore