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Heidi – Un mito della montagna
Nella sera del 14 febbraio 2004, al Museo Nazionale della Montagna di Torino, si inaugura la mostra dedicata a HEIDI, UN MITO DELLA MONTAGNA, un simbolo planetario della cultura e delle genti di montagna. L’inaugurazione sarà concomitante con il GRAN BALLO D’INVERNO che, dopo il grande successo degli scorsi anni, riporterà Sergio Berardo con i Lou Dalfin a suonare fino a notte inoltrata sul piazzale del Monte dei Cappuccini, nell’area antistante il Museo.
Comunicato stampa
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Una mostra dedicata a Heidi, il piccolo personaggio uscito dalla fantasia e dalla penna di Johanna Spyri, che incarna bontà, innocenza, disponibilità, tenacia e forza dei sentimenti. La storia della bimba, pubblicata per la prima volta nel 1880, in poco più di un secolo ha conquistato l’affetto e l’ammirazione del pubblico adulto e infantile di tutto il mondo, anche grazie al potere comunicativo universale del cinema e della televisione.
HEIDI, UN MITO DELLA MONTAGNA è la prima proposta espositiva del 2004 del MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA e della REGIONE PIEMONTE, con il COMITATO PER L’ORGANIZZAZIONE DEI XX GIOCHI OLIMPICI INVERNALI TORINO 2006, con la collaborazione di CITTÀ DI TORINO, CLUB ALPINO ITALIANO e SCHWEIZERISCHES INSTITUT FÜR KINDER- UND JUGENDMEDIEN di Zurigo, presentata nelle sale del Museomontagna al Monte dei Cappuccini.
Heidi è svizzera, è nata e vissuta nell’immaginario villaggio di Dörfli, si tratta probabilmente del personaggio elvetico più conosciuto al mondo, superando persino la storica fama dell’eroico Guglielmo Tell.
Illustri studiosi, accademici e appassionati, prestigiose fondazioni e istituzioni culturali, si sono occupati e si occupano di Heidi, perché, oltre a essere una straordinaria interprete della letteratura infantile, è un fenomeno complesso, infatti Heidi racchiude in sé e nelle sue semplici avventure, ormai senza tempo, un insieme di significati e stimoli di riflessione importanti, che suggeriscono argomenti seri e rigorosi.
Heidi è ingenua ma non sprovveduta, spontanea, pronta a socializzare senza pregiudizi, ospitale e generosa, proprio come certi viaggiatori di un tempo descrivevano il “buon selvaggio” delle Alpi, ma incarna soprattutto lo spirito della purezza dell’ambiente montano, luogo di libertà in cui l’uomo può vivere in armonia con la natura, rispettandola, traendone di che vivere, anche con duro lavoro e sacrificio. L’Alpe è salubre e serena, addirittura taumaturgica e vince, in ciò, il confronto con la città e la società, comunque preminente, dell’industria e degli affari, altro fondamentale tema che la storia scritta da Johanna Spyri affronta.
Quindi Heidi è una figura limpida che, al contempo, si presta a molte chiavi di lettura, un esempio positivo degli splendori delle Alpi e di tutte le montagne, portatrice di valori arcaici che sfidano i millenni, rifuggendo da conflitti sociali, principi coerenti con la cultura tradizionale montana.
«Heidi - come scrive Giampiero Leo, assessore alla Cultura della Regione Piemonte nella presentazione al catalogo - è anche un simbolo del mondo e della cultura delle Alpi, un personaggio che rappresenta la purezza della montagna, il messaggio della vita semplice in equilibrio con la natura e il creato».
Per queste ragioni – e molte altre ancora, che sono rigorosamente analizzate e sviluppate – il Museomontagna dedica una mostra a Heidi, alla sua realtà, ai personaggi che la circondano – dal Nonno a Peter, a Klara, alla signorina Rottenmeier – a tutte le montagne, le città, i luoghi in cui Heidi è presente, vivissima, celebrata da innumerevoli fan.
HEIDI, UN MITO DELLA MONTAGNA, le sue storie sono state tradotte in cinquanta lingue, è simbolo, più reale del reale, di una cosmogonia alpina, con origini, storia, usi e costumi.
La mostra, curata da Aldo Audisio e Giuseppe Valperga, che sarà inaugurata il 14 febbraio 2004 e resterà aperta fino al 2 maggio, è articolata e multimediale, e riprone al pubblico la visione del mondo feconda e ottimista di una bimba saggia che sa superare ogni difficoltà. Il pubblico potrà apprezzare un’iconografia vastissima, composta da libri stampati in tutti i Paesi del mondo, illustrazioni e immagini di ogni tipo, insieme a rari manifesti e a materiali promozionali degli innumerevoli film prodotti dall’Europa agli Stati Uniti a partire dal 1920 sino agli anni Duemila. Sequenze di alcuni di questi film si potranno vedere in apposite aree video, tra questi Heidi of the Alps, la già citata pellicola del 1920, di cui si conservano pochi quadri con le relative didascalie; sono immagini che vengono proiettate per la prima volta in Italia. Naturalmente sarà trattato anche il personaggio tornato alla ribalta grazie ai film di animazione giapponesi che, in anni più recenti, hanno determinato un’afferma-zione definitiva e mondiale di Heidi.
Tutti gli oggetti esposti, testimonianza di un merchandising che non ha conosciuto soste, i cartelloni pubblicitari e i prodotti ispirati a Heidi, le foto, i libri, i documenti, i film con i relativi manifesti, appartengono alle collezioni del Museo Nazionale della Montagna. È significativo ricordare che si tratta di raccolte che, da pochi mesi, hanno trovato definitiva collocazione, completamente a disposizione del pubblico, nella nuova Area Documentazione Museomontagna, realizzata grazie al determinante apporto della Città di Torino con la Regione Piemonte, il CAI e molti altri sostenitori.
Integrate nel percorso espositivo, si potranno ammirare le opere di dodici artisti contemporanei, italiani e stranieri, create appositamente per la mostra, si tratta di G. Antonelli, D. Bulfaro, T. Brunone, M. Carrano, S. Cascavilla, M Di Giovanni, U. Giletta, A. Gredler, V. Kastelic, Makrida, P. Mhaus, S. Spaggiari. Una sezione particolare, organizzata da Maria Rosa Pividori, che offre la possibilità di conoscere interpretazioni diverse – e talvolta dissacranti – del mito della pastorella svizzera.
L’operazione espositiva, che si avvale di un’articolata collaborazione internazionale, è corredata da un catalogo preparato dai curatori della mostra Aldo Audisio e Giuseppe Valperga, nei testi Enrico Camanni presenta Heidi come sterotipo alpino; Giuseppe Valperga ripercorre le tappe che hanno creato questo mito della montagna; Charlotte Tschumi analizza l’iconografia; Peter Dollinger racconta la “rinascita” in Giappone; infine Mirtha Paula Mazzocchi ci introduce nel progetto Heidi nell’arte contemporanea, da lei curato. Una sezione, con schede di Aldo Audisio, Gabriella Casalone Rinaldi e Hans Kohl, riunisce tutti i film dedicati alla bimba svizzera.
Il volume, 144 pagine, edito nella collana dei “Cahiers Museomontagna”, in vendita a 18,00 Euro, è arricchito da un’importante ed unico corredo iconografico; un vero testo di riferimento per lo studio e la documentazione di HEIDI, UN MITO DELLA MONTAGNA.
IL GRAN BALLO D’INVERNO
Il 14 febbraio, dopo l’inaugurazione della mostra, sul piazzale del Monte dei Cappuccini, per il terzo anno consecutivo, si svolgerà il GRAN BALLO D’INVERNO. Visto il successo ottenuto con le precedenti edizioni, l’iniziativa, unica nel suo genere nel panorama metropolitano, si ripete ed aspira ad affermarsi come riferimento fisso nel cartellone degli spettacoli invernali cittadini.
La musica sarà ancora quella occitana di Sergio Berardo con i suoi Lou Dalfin, ad ingresso libero, con inizio alle ore 21,00, dopo l’inaugurazione della mostra, e conclusione alle 24,00.
GRAN BALLO D’INVERNO
con SERGIO BERARDO e LOU DALFIN
A cura del
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA “DUCA DEGLI ABRUZZI” – CAI-TORINO
e della
REGIONE PIEMONTE
con
COMITATO PER L’ORGANIZZAZIONE DEI XX GIOCHI OLIMPICI INVERNALI TORINO 2006
con la collaborazione di
CITTÀ DI TORINO, CLUB ALPINO ITALIANO
TORINO, PIAZZALE DEL MONTE DEI CAPPUCCINI
14 FEBBRAIO 2004, DALLE ORE 21,00 ALLE ORE 24,00
Ingresso libero e abito invernale
HEIDI, UN MITO DELLA MONTAGNA è la prima proposta espositiva del 2004 del MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA e della REGIONE PIEMONTE, con il COMITATO PER L’ORGANIZZAZIONE DEI XX GIOCHI OLIMPICI INVERNALI TORINO 2006, con la collaborazione di CITTÀ DI TORINO, CLUB ALPINO ITALIANO e SCHWEIZERISCHES INSTITUT FÜR KINDER- UND JUGENDMEDIEN di Zurigo, presentata nelle sale del Museomontagna al Monte dei Cappuccini.
Heidi è svizzera, è nata e vissuta nell’immaginario villaggio di Dörfli, si tratta probabilmente del personaggio elvetico più conosciuto al mondo, superando persino la storica fama dell’eroico Guglielmo Tell.
Illustri studiosi, accademici e appassionati, prestigiose fondazioni e istituzioni culturali, si sono occupati e si occupano di Heidi, perché, oltre a essere una straordinaria interprete della letteratura infantile, è un fenomeno complesso, infatti Heidi racchiude in sé e nelle sue semplici avventure, ormai senza tempo, un insieme di significati e stimoli di riflessione importanti, che suggeriscono argomenti seri e rigorosi.
Heidi è ingenua ma non sprovveduta, spontanea, pronta a socializzare senza pregiudizi, ospitale e generosa, proprio come certi viaggiatori di un tempo descrivevano il “buon selvaggio” delle Alpi, ma incarna soprattutto lo spirito della purezza dell’ambiente montano, luogo di libertà in cui l’uomo può vivere in armonia con la natura, rispettandola, traendone di che vivere, anche con duro lavoro e sacrificio. L’Alpe è salubre e serena, addirittura taumaturgica e vince, in ciò, il confronto con la città e la società, comunque preminente, dell’industria e degli affari, altro fondamentale tema che la storia scritta da Johanna Spyri affronta.
Quindi Heidi è una figura limpida che, al contempo, si presta a molte chiavi di lettura, un esempio positivo degli splendori delle Alpi e di tutte le montagne, portatrice di valori arcaici che sfidano i millenni, rifuggendo da conflitti sociali, principi coerenti con la cultura tradizionale montana.
«Heidi - come scrive Giampiero Leo, assessore alla Cultura della Regione Piemonte nella presentazione al catalogo - è anche un simbolo del mondo e della cultura delle Alpi, un personaggio che rappresenta la purezza della montagna, il messaggio della vita semplice in equilibrio con la natura e il creato».
Per queste ragioni – e molte altre ancora, che sono rigorosamente analizzate e sviluppate – il Museomontagna dedica una mostra a Heidi, alla sua realtà, ai personaggi che la circondano – dal Nonno a Peter, a Klara, alla signorina Rottenmeier – a tutte le montagne, le città, i luoghi in cui Heidi è presente, vivissima, celebrata da innumerevoli fan.
HEIDI, UN MITO DELLA MONTAGNA, le sue storie sono state tradotte in cinquanta lingue, è simbolo, più reale del reale, di una cosmogonia alpina, con origini, storia, usi e costumi.
La mostra, curata da Aldo Audisio e Giuseppe Valperga, che sarà inaugurata il 14 febbraio 2004 e resterà aperta fino al 2 maggio, è articolata e multimediale, e riprone al pubblico la visione del mondo feconda e ottimista di una bimba saggia che sa superare ogni difficoltà. Il pubblico potrà apprezzare un’iconografia vastissima, composta da libri stampati in tutti i Paesi del mondo, illustrazioni e immagini di ogni tipo, insieme a rari manifesti e a materiali promozionali degli innumerevoli film prodotti dall’Europa agli Stati Uniti a partire dal 1920 sino agli anni Duemila. Sequenze di alcuni di questi film si potranno vedere in apposite aree video, tra questi Heidi of the Alps, la già citata pellicola del 1920, di cui si conservano pochi quadri con le relative didascalie; sono immagini che vengono proiettate per la prima volta in Italia. Naturalmente sarà trattato anche il personaggio tornato alla ribalta grazie ai film di animazione giapponesi che, in anni più recenti, hanno determinato un’afferma-zione definitiva e mondiale di Heidi.
Tutti gli oggetti esposti, testimonianza di un merchandising che non ha conosciuto soste, i cartelloni pubblicitari e i prodotti ispirati a Heidi, le foto, i libri, i documenti, i film con i relativi manifesti, appartengono alle collezioni del Museo Nazionale della Montagna. È significativo ricordare che si tratta di raccolte che, da pochi mesi, hanno trovato definitiva collocazione, completamente a disposizione del pubblico, nella nuova Area Documentazione Museomontagna, realizzata grazie al determinante apporto della Città di Torino con la Regione Piemonte, il CAI e molti altri sostenitori.
Integrate nel percorso espositivo, si potranno ammirare le opere di dodici artisti contemporanei, italiani e stranieri, create appositamente per la mostra, si tratta di G. Antonelli, D. Bulfaro, T. Brunone, M. Carrano, S. Cascavilla, M Di Giovanni, U. Giletta, A. Gredler, V. Kastelic, Makrida, P. Mhaus, S. Spaggiari. Una sezione particolare, organizzata da Maria Rosa Pividori, che offre la possibilità di conoscere interpretazioni diverse – e talvolta dissacranti – del mito della pastorella svizzera.
L’operazione espositiva, che si avvale di un’articolata collaborazione internazionale, è corredata da un catalogo preparato dai curatori della mostra Aldo Audisio e Giuseppe Valperga, nei testi Enrico Camanni presenta Heidi come sterotipo alpino; Giuseppe Valperga ripercorre le tappe che hanno creato questo mito della montagna; Charlotte Tschumi analizza l’iconografia; Peter Dollinger racconta la “rinascita” in Giappone; infine Mirtha Paula Mazzocchi ci introduce nel progetto Heidi nell’arte contemporanea, da lei curato. Una sezione, con schede di Aldo Audisio, Gabriella Casalone Rinaldi e Hans Kohl, riunisce tutti i film dedicati alla bimba svizzera.
Il volume, 144 pagine, edito nella collana dei “Cahiers Museomontagna”, in vendita a 18,00 Euro, è arricchito da un’importante ed unico corredo iconografico; un vero testo di riferimento per lo studio e la documentazione di HEIDI, UN MITO DELLA MONTAGNA.
IL GRAN BALLO D’INVERNO
Il 14 febbraio, dopo l’inaugurazione della mostra, sul piazzale del Monte dei Cappuccini, per il terzo anno consecutivo, si svolgerà il GRAN BALLO D’INVERNO. Visto il successo ottenuto con le precedenti edizioni, l’iniziativa, unica nel suo genere nel panorama metropolitano, si ripete ed aspira ad affermarsi come riferimento fisso nel cartellone degli spettacoli invernali cittadini.
La musica sarà ancora quella occitana di Sergio Berardo con i suoi Lou Dalfin, ad ingresso libero, con inizio alle ore 21,00, dopo l’inaugurazione della mostra, e conclusione alle 24,00.
GRAN BALLO D’INVERNO
con SERGIO BERARDO e LOU DALFIN
A cura del
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA “DUCA DEGLI ABRUZZI” – CAI-TORINO
e della
REGIONE PIEMONTE
con
COMITATO PER L’ORGANIZZAZIONE DEI XX GIOCHI OLIMPICI INVERNALI TORINO 2006
con la collaborazione di
CITTÀ DI TORINO, CLUB ALPINO ITALIANO
TORINO, PIAZZALE DEL MONTE DEI CAPPUCCINI
14 FEBBRAIO 2004, DALLE ORE 21,00 ALLE ORE 24,00
Ingresso libero e abito invernale
14
febbraio 2004
Heidi – Un mito della montagna
Dal 14 febbraio al 02 maggio 2004
Location
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA DUCA DEGLI ABRUZZI
Torino, Piazzale Monte Dei Cappuccini, 7, (Torino)
Torino, Piazzale Monte Dei Cappuccini, 7, (Torino)
Biglietti
INTERO EURO 5,00 / RIDOTTO EURO 3,50 / SOCI CAI 2,50
Orario di apertura
TUTTI I GIORNI 9.00-19.00
Vernissage
14 Febbraio 2004, ORE 20.30