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Helena Hladilova / Namsal Siedlecki
La Agri-Art Gallery è uno spazio aperto all’aperto per l’arte eco-sostenibile e sociale, realizzato dalla GiuseppeFrau Gallery nell’ambito di un progetto più vasto, che prevede la costruzione, (insieme a Progetto B.a.r.e.g.a, Baccanale e Neuroni Attivi) di una Agri-Factory.
Comunicato stampa
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Dopo gli interventi di Riccardo Oi, Davide Porcedda, Monica Lugas e Marta Fontana la Agri-Art Gallery prosegue la sua programmazione con gli interventi di Helena Hladilova e Namsal Siedlecki.
"Potremmo arrivare e preparare il terreno, una specie di aiuola che col tempo e il contributo di chi vorrà si possa creare una specie di database vivente di piante velenose sarde, creare una specie di ecositema chiuso, per assistere col passare del tempo a come si evolve, chi sopravvive, chi soccombe, una selezione
naturale."
Inizio lavori sabato 24, vernissage domenica 25
“Anche le piante velenose vanno rispettate in quanto svolgono la loro funzione naturale indipendentemente dalla pericolosità per l'uomo. Recuperare parte delle conoscenze che l'uomo del passato aveva sulle piante velenose, utilizzate spesso in dosi controllate come medicinali. Il rapporto uomo-piante-ambiente in Sardegna ha rappresentato un momento essenziale della cultura legata, più che in altre regioni, alla particolare forma di economia agro-pastorale. Nell'ambito delle singole comunità, in relazione alle caratteristiche del territorio e dell'ambiente, si sono sviluppate conoscenze ed usi peculiari che costituiscono uno dei fattori più significativi della cultura materiale. Il riconoscimento delle piante, soprattutto quelle del proprio territorio, rispondeva ad esigenze pratiche che erano poi motivo di vita. Le piante di utilizzazione alimentare, tossiche, infestanti delle colture e dei pascoli, pabulari, di interesse medicinale, magico ed artigianale erano note in modo diffuso a tutta la comunità. Soprattutto gli aspetti medicinali ricevevano particolare attenzione da parte di persone esperte che tramandavano gli usi in modo talora esclusivo nell'ambito della propria famiglia. Del resto le moderne ricerche hanno ampiamente dimostrato l'importanza delle conoscenze tradizionali. Oggi si è in grado di verificare, grazie a sofisticati procedimenti analitici, la fondatezza o meno, i reali benefici, i motivi che stanno a monte di una determinata utilizzazione popolare delle piante. In Sardegna la radicale trasformazione dell'economia di molte comunità, il profondo cambiamento del rapporto uomo-ambiente naturale, la scomparsa dell'agricoltura estensiva, la sempre minore presenza umana nelle campagne, la rarefazione di un certo tipo di artigianato tradizionale fanno sì che un patrimonio culturale di estremo interesse sia destinato a perdersi in modo irreversibile.”
(Da Ignazio Camarda “Ricerche etnobotaniche nel comune di Dorgali” Bollettino della Società sarda di scienze naturali, Vol. 27 )
Namsal Siedlecki, nato negli USA nel 1986, vive e lavora a Torino. Il suo lavoro interroga la percezione convenzionale e sociale dell’arte utilizzando strategie sovversive attraverso le quali cerca di mettere in discussione il ruolo dell'artista e dello spettatore.
Helena Hladilovà, nata a Kroměříž (Repubblica Ceca) nel 1984, vive e lavora a Torino. La sua opera indaga le varie relazioni tra materiale, oggetto e spazio, sondando le implicazioni sociali e culturali e mettendo in evidenza la paradossale normalità che scandisce la vita quotidiana degli individui.
Da un’idea comune dei due artisti nasce nel novembre del 2008 Gum Studio.
Barega è una località tra Iglesias e Carbonia, nella Sardegna del Sud-Ovest... In aperta campagna, la Agri.Art Gallery è all'interno di una tenuta bio-agricola di 16 h, l'unico modo per arrivarci è prendere contati diretti ai seguenti numeri 3473696005 o più semplicemente scrivere a info@giuseppefraugallery.com, oppure tentare l'avventura e perdersi, per ritrovarsi magari più tardi da qualche parte nelle vicinanze....per essere accompagnati in quel luogo che sa ancora di semi-clandestinità.
"Potremmo arrivare e preparare il terreno, una specie di aiuola che col tempo e il contributo di chi vorrà si possa creare una specie di database vivente di piante velenose sarde, creare una specie di ecositema chiuso, per assistere col passare del tempo a come si evolve, chi sopravvive, chi soccombe, una selezione
naturale."
Inizio lavori sabato 24, vernissage domenica 25
“Anche le piante velenose vanno rispettate in quanto svolgono la loro funzione naturale indipendentemente dalla pericolosità per l'uomo. Recuperare parte delle conoscenze che l'uomo del passato aveva sulle piante velenose, utilizzate spesso in dosi controllate come medicinali. Il rapporto uomo-piante-ambiente in Sardegna ha rappresentato un momento essenziale della cultura legata, più che in altre regioni, alla particolare forma di economia agro-pastorale. Nell'ambito delle singole comunità, in relazione alle caratteristiche del territorio e dell'ambiente, si sono sviluppate conoscenze ed usi peculiari che costituiscono uno dei fattori più significativi della cultura materiale. Il riconoscimento delle piante, soprattutto quelle del proprio territorio, rispondeva ad esigenze pratiche che erano poi motivo di vita. Le piante di utilizzazione alimentare, tossiche, infestanti delle colture e dei pascoli, pabulari, di interesse medicinale, magico ed artigianale erano note in modo diffuso a tutta la comunità. Soprattutto gli aspetti medicinali ricevevano particolare attenzione da parte di persone esperte che tramandavano gli usi in modo talora esclusivo nell'ambito della propria famiglia. Del resto le moderne ricerche hanno ampiamente dimostrato l'importanza delle conoscenze tradizionali. Oggi si è in grado di verificare, grazie a sofisticati procedimenti analitici, la fondatezza o meno, i reali benefici, i motivi che stanno a monte di una determinata utilizzazione popolare delle piante. In Sardegna la radicale trasformazione dell'economia di molte comunità, il profondo cambiamento del rapporto uomo-ambiente naturale, la scomparsa dell'agricoltura estensiva, la sempre minore presenza umana nelle campagne, la rarefazione di un certo tipo di artigianato tradizionale fanno sì che un patrimonio culturale di estremo interesse sia destinato a perdersi in modo irreversibile.”
(Da Ignazio Camarda “Ricerche etnobotaniche nel comune di Dorgali” Bollettino della Società sarda di scienze naturali, Vol. 27 )
Namsal Siedlecki, nato negli USA nel 1986, vive e lavora a Torino. Il suo lavoro interroga la percezione convenzionale e sociale dell’arte utilizzando strategie sovversive attraverso le quali cerca di mettere in discussione il ruolo dell'artista e dello spettatore.
Helena Hladilovà, nata a Kroměříž (Repubblica Ceca) nel 1984, vive e lavora a Torino. La sua opera indaga le varie relazioni tra materiale, oggetto e spazio, sondando le implicazioni sociali e culturali e mettendo in evidenza la paradossale normalità che scandisce la vita quotidiana degli individui.
Da un’idea comune dei due artisti nasce nel novembre del 2008 Gum Studio.
Barega è una località tra Iglesias e Carbonia, nella Sardegna del Sud-Ovest... In aperta campagna, la Agri.Art Gallery è all'interno di una tenuta bio-agricola di 16 h, l'unico modo per arrivarci è prendere contati diretti ai seguenti numeri 3473696005 o più semplicemente scrivere a info@giuseppefraugallery.com, oppure tentare l'avventura e perdersi, per ritrovarsi magari più tardi da qualche parte nelle vicinanze....per essere accompagnati in quel luogo che sa ancora di semi-clandestinità.
25
novembre 2012
Helena Hladilova / Namsal Siedlecki
Dal 25 novembre al 30 dicembre 2012
arte contemporanea
Location
AGRI.ART GALLERY
Iglesias, (Carbonia-iglesias)
Iglesias, (Carbonia-iglesias)
Orario di apertura
10,00- 19,00 su appuntamento
Vernissage
25 Novembre 2012, h 10,30
Autore
Curatore