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Hélène Cortese – Il mio Giappone. Suggestioni Orientali
Dopo la mostra dell’artista italo- svizzera Madeleine Frochaux, lo spazio Lo spazio My Personal Gallery di Via Barbaroux 40/d a Torino presenta giovedì 8 maggio la personale della giovane artista genovese Hélène Cortese, classe 1975.
Comunicato stampa
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L'Artista Hélène Cortese dopo essersi laureata in Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali presso l’Università di Pisa con la tesi : “Suggestioni dell’iconografia dell’arte giapponese nell’opera di E. Degas”, partecipato a diversi corsi di fotografia e design.
Della sua opera Roberto Marone ha scritto: “Sono pagine pittoriche di ascendenza Fauve con ricordi del Blaue Reiter, dove il colore si diffonde puro e genuino, quasi con impeto di natura e rende il linguaggio carico di spontaneità.-
Questa è la sensazione visiva che l’osservatore riceve, guardando per la prima volta le opere di Hélène Cortese.
Il discorso della giovane Artista si apre all’intimità e ci rivela quasi un processo di metamorfosi, di graduale sviluppo di forme e sagome cromatiche complementari, di organismi disegnati, curiosamente labirintici, tuttavia armonici e misteriosi.
Il flusso di forma e colore ci affascina col suo ritmo lento simile a una musica che non si ode, ma si “vede” con gli occhi.
Dalle carte colorate di Hélène sorge, quasi inavvertita e improvvisa, la favola della felicità, il tempo sospeso al di qua di ogni affanno che ognuno di noi segretamente desidera, il tempo che pensiamo si trovi prima dell’inizio della vita; perché le opere della nostra Artista sono decisamente fantasiose e suggestive, quasi intraducibili, la loro sostanza più significativa si muove in profondità, sommersa dall’onda lieve nel gioco dei colori.
Il movimento grafico scorre senza limiti e soste: ci narra la presenza dei frutti e dei fiori, intrecci che non sono della realtà comune, ma sono lievi trascrizioni di un sogno felice.
In ogni colore si nascondono un sentimento, una nostalgia, una malinconia, una memoria; traspare la fede nella verità dell’arte, del proporre una comunicazione libera, soggettiva, disinteressata.
Il flusso del segno non necessita di perfezione; il suo senso è continuare, continuare a scorrere- un piccolo fiume personale che va e va, in cerca del suo mare.
Il frammento vuole l’unione col tutto: questa mi pare senz’altro la poetica di Hélène Cortese.
Per concludere mi sembra che l’Artista ricerchi la felicità, intesa però secondo l’intenzione di Plotino, dove il fine dovrà essere qualcosa di unico e non di molteplice o di esterno.
Una serenità interiore:<… bisogna cogliere soltanto quello che è il valore più alto e più prezioso, quello che l’anima cerca di tenere racchiuso dentro se stessa.>
Ecco perché il dato figurale dei Suoi dipinti tende a sciogliersi e sublimarsi nell’astrazione, dove astratto equivale ad essenziale e, l’Essenziale, come sappiamo, ci avvicina alla manifestazione dell’anima, alla rappresentazione delle cose “alte” “.
Nel Luglio 2006vince il Premio PAGINE BIANCHE D'AUTORE per la regione Liguria e nel 2007 una sua opera è pubblicata nel catalogo “13x17” a cura di Philippe Daverio e Jean Blanchaert (Ed. Rizzoli), ma lunga è la lista delle manifestazioni artistiche a cui la Cortese ha preso parte.
Della sua opera Roberto Marone ha scritto: “Sono pagine pittoriche di ascendenza Fauve con ricordi del Blaue Reiter, dove il colore si diffonde puro e genuino, quasi con impeto di natura e rende il linguaggio carico di spontaneità.-
Questa è la sensazione visiva che l’osservatore riceve, guardando per la prima volta le opere di Hélène Cortese.
Il discorso della giovane Artista si apre all’intimità e ci rivela quasi un processo di metamorfosi, di graduale sviluppo di forme e sagome cromatiche complementari, di organismi disegnati, curiosamente labirintici, tuttavia armonici e misteriosi.
Il flusso di forma e colore ci affascina col suo ritmo lento simile a una musica che non si ode, ma si “vede” con gli occhi.
Dalle carte colorate di Hélène sorge, quasi inavvertita e improvvisa, la favola della felicità, il tempo sospeso al di qua di ogni affanno che ognuno di noi segretamente desidera, il tempo che pensiamo si trovi prima dell’inizio della vita; perché le opere della nostra Artista sono decisamente fantasiose e suggestive, quasi intraducibili, la loro sostanza più significativa si muove in profondità, sommersa dall’onda lieve nel gioco dei colori.
Il movimento grafico scorre senza limiti e soste: ci narra la presenza dei frutti e dei fiori, intrecci che non sono della realtà comune, ma sono lievi trascrizioni di un sogno felice.
In ogni colore si nascondono un sentimento, una nostalgia, una malinconia, una memoria; traspare la fede nella verità dell’arte, del proporre una comunicazione libera, soggettiva, disinteressata.
Il flusso del segno non necessita di perfezione; il suo senso è continuare, continuare a scorrere- un piccolo fiume personale che va e va, in cerca del suo mare.
Il frammento vuole l’unione col tutto: questa mi pare senz’altro la poetica di Hélène Cortese.
Per concludere mi sembra che l’Artista ricerchi la felicità, intesa però secondo l’intenzione di Plotino, dove il fine dovrà essere qualcosa di unico e non di molteplice o di esterno.
Una serenità interiore:<… bisogna cogliere soltanto quello che è il valore più alto e più prezioso, quello che l’anima cerca di tenere racchiuso dentro se stessa.>
Ecco perché il dato figurale dei Suoi dipinti tende a sciogliersi e sublimarsi nell’astrazione, dove astratto equivale ad essenziale e, l’Essenziale, come sappiamo, ci avvicina alla manifestazione dell’anima, alla rappresentazione delle cose “alte” “.
Nel Luglio 2006vince il Premio PAGINE BIANCHE D'AUTORE per la regione Liguria e nel 2007 una sua opera è pubblicata nel catalogo “13x17” a cura di Philippe Daverio e Jean Blanchaert (Ed. Rizzoli), ma lunga è la lista delle manifestazioni artistiche a cui la Cortese ha preso parte.
08
maggio 2008
Hélène Cortese – Il mio Giappone. Suggestioni Orientali
Dall'otto al 22 maggio 2008
arte contemporanea
Location
MY PERSONAL GALLERY
Torino, Via Giuseppe Barbaroux, 40, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Barbaroux, 40, (Torino)
Orario di apertura
da giovedì a sabato ore 16-20
Vernissage
8 Maggio 2008, ore 19.00
Autore