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Helmut Pizzinini
È un forte legame emotivo-fisico quello che unisce Helmut Pizzinini alla sua terra di origine, le Dolomiti ladine, che costituiscono l’humus da cui scaturiscono le opere presentate nella galleria d’arte La vita è Ert! di San Cassiano in Val Badia (Bolzano), aperta dal 14 al 30 agosto (orario 10.30-12.30 e 15.30-19.30). Questo piccolo e innovativo spazio d’arte, progettato dall’architetto Flavio Riva del Gruppo Eurostands azienda leader nel settore degli allestimenti espositivi, è nato da poco più di un anno per volontà del giovane gallerista Axl Pizzinini, che formatosi nel campo del design e dopo aver lavorato a Londra è rientrato a San Cassiano, uno dei centri più interessanti della valle per le sue proposte culturali, per seguire questo nuovo progetto espositivo, all’interno del quale intende riservare particolare attenzione all’arte contemporanea del territorio.
È un forte legame emotivo-fisico quello che unisce Helmut Pizzinini alla sua terra di origine, le Dolomiti ladine, che costituiscono l’humus da cui scaturiscono le opere presentate nella galleria d’arte La vita è Ert! di San Cassiano in Val Badia (Bolzano), aperta dal 14 al 30 agosto (orario 10.30-12.30 e 15.30-19.30). Questo piccolo e innovativo spazio d’arte, progettato dall’architetto Flavio Riva del Gruppo Eurostands azienda leader nel settore degli allestimenti espositivi, è nato da poco più di un anno per volontà del giovane gallerista Axl Pizzinini, che formatosi nel campo del design e dopo aver lavorato a Londra è rientrato a San Cassiano, uno dei centri più interessanti della valle per le sue proposte culturali, per seguire questo nuovo progetto espositivo, all’interno del quale intende riservare particolare attenzione all’arte contemporanea del territorio.
Quest’estate è la volta di Helmut Pizzinini, nel cui lavoro rientrano alcune opere realizzate in materiali naturali recuperati che danno vita a - la definizione risale a Duchamp - “ready made modificati” che parlano dei boschi, della montagna e soprattutto della sua gente. Così come sempre, anche in queste opere dell’artista le tradizioni vengono valorizzate e osservate con un occhio attento e rispettoso, come l’arte popolare delle composizioni floreali in alluminio realizzate in occasione di rituali religiosi e profani della Val Badia, o oggetti consumati dal tempo che vengono ironicamente sovvertiti nel loro codice d’uso originario, come l’aura che avvolge le corna che decorano i ristoranti di montagna o l’austerità evocata dalle vecchie cartine geografiche scolastiche, rivitalizzate da una spolverata di neve.
In altre composizioni scultoree presenti in mostra le levigature del legno raggiungono esiti inquietanti, tanto rarefatti quanto minacciosi, come nelle lance acuminate che ne contraddistinguono il lavoro, componendo strutture talvolta fortemente equilibrate, altre volte invece caratterizzate da un disordine puramente apparente.
Infine nell’opera di Pizzinini va ricordata la sensibilità per i colori che rappresentano l’astrazione, l’elemento estetico che lambisce i sensi, tanto nell’accostare oggetti preesistenti quanto nell’impiego del vellutato pigmento blu di Prussia, sempre intenso poiché immortalato al culmine della sua forza timbrica.
HELMUT PIZZININI
Nato nel 1961 nelle Dolomiti dove vive e lavora. Ha approfondito la tecnica di lavorazione del marmo nelle cave toscane di Pietra Santa. Ha collaborato con varie gallerie d’arte ed ha esposto in varie istituzioni pubbliche tra cui Palazzo Strozzi e Villa Romana di Firenze (Premio Residenza), Museion di Bolzano, Mart di Trento. Nel 1995 su invito di Achim Kubinski partecipa a un evento parallelo della Biennale di Arte Contemporanea di Venezia e nel 1999 realizza la fusione di ghisa di un bue per l’Istituto di cultura olandese a Firenze. Ha seguito vari progetti tra cui la realizzazione di un giardino all’italiana per una villa privata sul Lago di Zurigo, di una cantina vinicola del Sassicaia nelle Dolomiti conseguendo il premio “Più bella cantina d’Italia”, della cantina dell’Hotel Salares, di una chiesetta nel Parco nazionale del Fanes (Dolomiti). In Germania ha ideato un francobollo su commissione delle Poste Federali Tedesche e nel 1991 ha vinto il concorso per la collaborazione artistica al progetto architettonico dell’impianto termale di Badcanstadt di Stoccarda, curando la cromia di tutte le piscine, l’arredo interno e la creazione di quindici fontane: una alta 10 metri formata da 16.000 microsfere in acciaio inox e una in vetro e acciaio, una commissionata dalla Mercedez Benz. Nel 2008 vince il concorso per la realizzazione di una fontana per il Comune di Levico (Trento). È membro della Galleria Weissenhof Siedlung di Stoccarda e collabora con diversi studi di architettura e design in Italia e all’estero tra cui quello dell’ingegnere tedesco Frei Otto.
Helmut Pizzinini
Abbadia San Salvatore, (Siena)