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Helmut Pizzinini – Plastic Flower Sculpture # 1
Come non farsi travolgere dalla massa di oggetti prodotti dalla cultura occidentale? Certamente si corre il rischio di caderne vittima, oppure la si può sottomettere al nostro controllo, la differenza sta nel grado di coscienza con cui viene utilizzata e vissuta.
Comunicato stampa
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Plastic Flower Sculpture # 1 è il titolo della mostra di Helmut Pizzinini che la galleria d’arte Vera Pietra Serena di Firenze inaugura lunedì 15 giugno 2009 alle ore 18,30
Come non farsi travolgere dalla massa di oggetti prodotti dalla cultura occidentale?
Certamente si corre il rischio di caderne vittima, oppure la si può sottomettere al nostro controllo, la differenza sta nel grado di coscienza con cui viene utilizzata e vissuta.
Ecco allora che in un periodo in cui si parla tanto di smaltimento, di riciclo o raccolta dif-ferenziata dei materiali, l’arte può intervenire a scompaginare l’usuale significato attri-buito a questi termini.
L’artista altoatesino Helmut Pizzinini propone in mostra un’opera giocata sul reimpiego di cose esistenti, utilizzando fiori di plastica attraverso i quali si interroga sul gusto e sull’estetica del nostro tempo, curiosamente assimilata dalla maggioranza delle persone per convinzione o semplicemente per abitudine.
Assomigliano in modo straordinario ai loro corrispettivi reali le rose finte di Plastic Flo-wer Sculpture #1, con i loro colori sgargianti e con le loro gocce di rugiada-effetto fre-schezza. Eccole, rigorosamente made in China, disposte ordinatamente, o meglio sa-rebbe dire esposte, presentate nella loro essenza. A quasi un secolo dai ready made duchampiani, oggetti che poco avevano a che fare con la bellezza - o con un certo mo-do di intenderla- ci troviamo di fronte alla sconcertante realtà di oggetti che simulano il reale e oltretutto hanno a che vedere con l’idea di bellezza e con una certa maniera di intenderla oggi dalla cultura di massa. Pizzinini, che in passato ha realizzato cento ope-re con zampe di gallina, di cui l’ultima è un francobollo per la Posta Tedesca, presenta ora Plastic Flower Sculpture #1, la prima opera di un nuovo progetto che riflette sulla possibilità di assoggettare l’idea di bellezza dell’uomo di strada all’estetica tout court dell’universo artistico. L’opera in galleria è il primo di cento esemplari Plastic Flower Sculptures che saranno documentati in un catalogo.
HELMUT PIZZININI
Nato nel 1961 nelle Dolomiti dove vive e lavora.
Da anni Helmut Pizzinini persegue una ricerca artistica indirizzata all’individuazione dell’equilibrio statico e dinamico delle forme sperimentato su vari materiali.
Pur mostrando una predilezione per le composizioni in legno, realizza spesso opere in metallo e in marmo, materiale quest’ultimo del quale ha approfondito la tecnica di lavo-razione nelle cave toscane di Pietra Santa. Ha collaborato con varie gallerie d’arte ed ha esposto in varie istituzioni pubbliche tra cui Palazzo Strozzi e Villa Romana (Premio Residenza) di Firenze, Museion di Bolzano, Mart di Trento. Nel 1995 su invito di Achim Kubinski partecipa a un evento parallelo alla Biennale di Arte Contemporanea di Vene-zia e nel 1999 realizza la fusione di ghisa di un bue per l’Istituto di cultura olandese a Firenze.Ha seguito vari progetti tra cui la realizzazione di un giardino all’italiana per una villa privata sul Lago di Zurigo, di una cantina vinicola del Sassicaia nelle Dolomiti per la quale ha conseguito il premio “Più bella cantina d’Italia”, di una piccola chiesa a 2500 metri nel Parco nazionale del Fanes (Dolomiti). In Germania ha ideato un francobollo su commissione delle Poste Federali Tedesche e nel 1991 ha vinto il concorso per la col-laborazione artistica al progetto architettonico dell’impianto termale di Badcanstadt di Stoccarda. Qui ha curato la cromia di tutte le piscine, l’arredo interno e ha progettato quindici fontane tra cui una commissionata dalla Mercedez Benz, una alta dieci metri formata da 16.000 microsfere in acciaio inox e una in esterno in vetro e acciaio. Nel 2008 vince il concorso per la realizzazione di una fontana in marmo e acciaio per il Co-mune di Levico (Trento), opera che lo vede attualmente impegnato. È membro della Galleria Weissenhof Siedlung di Stoccarda e collabora con diversi studi di architettura e design in Italia e all’estero tra cui quello dell’ingegnere tedesco Frei Otto.
Come non farsi travolgere dalla massa di oggetti prodotti dalla cultura occidentale?
Certamente si corre il rischio di caderne vittima, oppure la si può sottomettere al nostro controllo, la differenza sta nel grado di coscienza con cui viene utilizzata e vissuta.
Ecco allora che in un periodo in cui si parla tanto di smaltimento, di riciclo o raccolta dif-ferenziata dei materiali, l’arte può intervenire a scompaginare l’usuale significato attri-buito a questi termini.
L’artista altoatesino Helmut Pizzinini propone in mostra un’opera giocata sul reimpiego di cose esistenti, utilizzando fiori di plastica attraverso i quali si interroga sul gusto e sull’estetica del nostro tempo, curiosamente assimilata dalla maggioranza delle persone per convinzione o semplicemente per abitudine.
Assomigliano in modo straordinario ai loro corrispettivi reali le rose finte di Plastic Flo-wer Sculpture #1, con i loro colori sgargianti e con le loro gocce di rugiada-effetto fre-schezza. Eccole, rigorosamente made in China, disposte ordinatamente, o meglio sa-rebbe dire esposte, presentate nella loro essenza. A quasi un secolo dai ready made duchampiani, oggetti che poco avevano a che fare con la bellezza - o con un certo mo-do di intenderla- ci troviamo di fronte alla sconcertante realtà di oggetti che simulano il reale e oltretutto hanno a che vedere con l’idea di bellezza e con una certa maniera di intenderla oggi dalla cultura di massa. Pizzinini, che in passato ha realizzato cento ope-re con zampe di gallina, di cui l’ultima è un francobollo per la Posta Tedesca, presenta ora Plastic Flower Sculpture #1, la prima opera di un nuovo progetto che riflette sulla possibilità di assoggettare l’idea di bellezza dell’uomo di strada all’estetica tout court dell’universo artistico. L’opera in galleria è il primo di cento esemplari Plastic Flower Sculptures che saranno documentati in un catalogo.
HELMUT PIZZININI
Nato nel 1961 nelle Dolomiti dove vive e lavora.
Da anni Helmut Pizzinini persegue una ricerca artistica indirizzata all’individuazione dell’equilibrio statico e dinamico delle forme sperimentato su vari materiali.
Pur mostrando una predilezione per le composizioni in legno, realizza spesso opere in metallo e in marmo, materiale quest’ultimo del quale ha approfondito la tecnica di lavo-razione nelle cave toscane di Pietra Santa. Ha collaborato con varie gallerie d’arte ed ha esposto in varie istituzioni pubbliche tra cui Palazzo Strozzi e Villa Romana (Premio Residenza) di Firenze, Museion di Bolzano, Mart di Trento. Nel 1995 su invito di Achim Kubinski partecipa a un evento parallelo alla Biennale di Arte Contemporanea di Vene-zia e nel 1999 realizza la fusione di ghisa di un bue per l’Istituto di cultura olandese a Firenze.Ha seguito vari progetti tra cui la realizzazione di un giardino all’italiana per una villa privata sul Lago di Zurigo, di una cantina vinicola del Sassicaia nelle Dolomiti per la quale ha conseguito il premio “Più bella cantina d’Italia”, di una piccola chiesa a 2500 metri nel Parco nazionale del Fanes (Dolomiti). In Germania ha ideato un francobollo su commissione delle Poste Federali Tedesche e nel 1991 ha vinto il concorso per la col-laborazione artistica al progetto architettonico dell’impianto termale di Badcanstadt di Stoccarda. Qui ha curato la cromia di tutte le piscine, l’arredo interno e ha progettato quindici fontane tra cui una commissionata dalla Mercedez Benz, una alta dieci metri formata da 16.000 microsfere in acciaio inox e una in esterno in vetro e acciaio. Nel 2008 vince il concorso per la realizzazione di una fontana in marmo e acciaio per il Co-mune di Levico (Trento), opera che lo vede attualmente impegnato. È membro della Galleria Weissenhof Siedlung di Stoccarda e collabora con diversi studi di architettura e design in Italia e all’estero tra cui quello dell’ingegnere tedesco Frei Otto.
15
giugno 2009
Helmut Pizzinini – Plastic Flower Sculpture # 1
Dal 15 al 30 giugno 2009
arte contemporanea
Location
VERA PIETRA SERENA
Firenze, Via Dei Bardi, 5r, (Firenze)
Firenze, Via Dei Bardi, 5r, (Firenze)
Orario di apertura
visibile 24 ore su 24
Vernissage
15 Giugno 2009, ore 18,30
Autore