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Hidetoshi Nagasawa
Lo scultore giapponese ha ultimato le sue installazioni con la collaborazione del figlio Ryoma, di esperti artigiani del luogo e di un gruppo di giovani artisti, e ha allestito la sua esposizione in uno dei luoghi più belli dell’isola
Comunicato stampa
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La mostra è organizzata dal Circolo G. Sadoul – Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, con il patrocinio del Comune di Ischia, dell’Assessorato ai Beni Culturali della Provincia di Napoli e della Regione Campania.
Lo scultore giapponese ha ultimato le sue installazioni con la collaborazione del figlio Ryoma, di esperti artigiani del luogo e di un gruppo di giovani artisti, e ha allestito la sua esposizione in uno dei luoghi più belli dell’isola.
Le opere di Nagasawa fatte di rame, ottone, bronzo, ferro, legno e altri materiali poveri non sono soltanto oggetti, sculture o dipinti, sono esperienze collettive che incidono nella memoria del luogo.
“Le sue opere - scrive Caterina Niccolini - si fermano sulla soglia tra il visibile e l’invisibile e la materialità si traduce in termini di leggerezza e di trasparenza. L’idea della sospensione è il nucleo centrale delle sue ricerche e, a partire dal 1987, le sue opere diventano antigravitazionali. Grandi sculture invadono lo spazio sfidando le leggi della fisica e la forza di gravità, il peso specifico delle opere aumenta, ma la scultura levita nell’aria. Il gesto Zen e l’intimità con la materia gli consentono di realizzare questi miracoli”.
Hidetoshi Nagasawa nasce il 30 ottobre 1940 a Tonei, in Manciuria, da genitori giapponesi. Nel 1945, quando l’Unione Sovietica attacca la Manciuria, tutti i civili giapponesi residenti nella zona sono costretti alla fuga. La famiglia Nagasawa si stabilisce nel villaggio rurale di Kawashima, poco distante da Tokio. Nel maggio del 1966 Nagasawa parte dal Giappone in bicicletta dirigendosi verso Ovest. Atraversa tutta l’Asia. Giunto a Istanbul avverte la sensazione di trovarsi sulla soglia dell’Occidente. Decide di proseguire e, passando dalla Grecia, arriva a Brindisi, risale l’Italia attraverso Napoli, Roma, e Firenze, visitando i musei e le città, scoprendo il fascino di ciò che aveva visto e studiato sui libri. Giunge a Milano nell’agosto del 1967 e qui la sua straordinaria avventura si interrompe per il furto della bicicletta. L’ambiente milanese è vitale, carico di stimoli, Nagsawa decide di rimanervi e di continuare la sua ricerca artistica.
Lo scultore giapponese ha ultimato le sue installazioni con la collaborazione del figlio Ryoma, di esperti artigiani del luogo e di un gruppo di giovani artisti, e ha allestito la sua esposizione in uno dei luoghi più belli dell’isola.
Le opere di Nagasawa fatte di rame, ottone, bronzo, ferro, legno e altri materiali poveri non sono soltanto oggetti, sculture o dipinti, sono esperienze collettive che incidono nella memoria del luogo.
“Le sue opere - scrive Caterina Niccolini - si fermano sulla soglia tra il visibile e l’invisibile e la materialità si traduce in termini di leggerezza e di trasparenza. L’idea della sospensione è il nucleo centrale delle sue ricerche e, a partire dal 1987, le sue opere diventano antigravitazionali. Grandi sculture invadono lo spazio sfidando le leggi della fisica e la forza di gravità, il peso specifico delle opere aumenta, ma la scultura levita nell’aria. Il gesto Zen e l’intimità con la materia gli consentono di realizzare questi miracoli”.
Hidetoshi Nagasawa nasce il 30 ottobre 1940 a Tonei, in Manciuria, da genitori giapponesi. Nel 1945, quando l’Unione Sovietica attacca la Manciuria, tutti i civili giapponesi residenti nella zona sono costretti alla fuga. La famiglia Nagasawa si stabilisce nel villaggio rurale di Kawashima, poco distante da Tokio. Nel maggio del 1966 Nagasawa parte dal Giappone in bicicletta dirigendosi verso Ovest. Atraversa tutta l’Asia. Giunto a Istanbul avverte la sensazione di trovarsi sulla soglia dell’Occidente. Decide di proseguire e, passando dalla Grecia, arriva a Brindisi, risale l’Italia attraverso Napoli, Roma, e Firenze, visitando i musei e le città, scoprendo il fascino di ciò che aveva visto e studiato sui libri. Giunge a Milano nell’agosto del 1967 e qui la sua straordinaria avventura si interrompe per il furto della bicicletta. L’ambiente milanese è vitale, carico di stimoli, Nagsawa decide di rimanervi e di continuare la sua ricerca artistica.
15
luglio 2006
Hidetoshi Nagasawa
Dal 15 luglio al 15 settembre 2006
arte contemporanea
Location
TORRE GUEVARA
Ischia, Via Nuova Cartaromana, (Napoli)
Ischia, Via Nuova Cartaromana, (Napoli)
Orario di apertura
17,30 - 21,30 lunedì chiuso
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