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Hiraki Sawa
Sin dai suoi esordi, il lavoro video di Hiraki Sawa (Ishikawa, Giappone 1977, vive e lavora a Londra) si è caratterizzato come una complessa alchimia tra elementi privati e suggestioni tratte dalle vicende contemporanee, mediante l’uso di una tecnica digitale che recupera artifici chiaroscurali ed effetti di profondità propri della fotografia del passato
Comunicato stampa
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Sin dai suoi esordi, il lavoro video di Hiraki Sawa (Ishikawa, Giappone 1977, vive e lavora a Londra) si è caratterizzato come una complessa alchimia tra elementi privati e suggestioni tratte dalle vicende contemporanee, mediante l’uso di una tecnica digitale che recupera artifici chiaroscurali ed effetti di profondità propri della fotografia del passato. L’artista ambienta le sue opere prevalentemente nel proprio appartamento londinese, trasformandone stanze e spazi in una “foresta di simboli”, dove ogni dettaglio d’arredamento, come maniglie, scalini e rubinetti, si anima e diventa teatro d’azione attraversato da aeroplani o da figure animali. Hiraki Sawa sembra sublimare nei suoi video ansie collettive e claustrofobie sociali, trasfigurandole in un sofisticato immaginario d’innocenza infantile, dove ogni ingrediente musicale e visivo è millimetricamente calcolato per suggerire una continua incertezza latente.
La prima personale italiana dell’artista, presentata in galleria, riassume tutti questi aspetti, come in Trail (2005), Ages (2006) e Murmuring (2006) dove, tra spazi domestici e chiusi, forme e dettagli si animano misteriosamente di vita, in un microcosmo nuovo, popolato da giostre e animali, crepitii sussurrati e frastuoni elettronici. Le scene sono caratterizzate da un parossismo crescente, testimonianza di una perdita di controllo su un ambiente alla deriva, dove l’uomo non ha più la posizione centrale e la sua assenza testimonia un disagio crescente.
Spazi aperti, di natura fantastica e visionaria, sono invece i fondali di Hako (2006) e Unseen Park (2006) dove animazioni digitali dai tratti ludici e infantili si susseguono di continuo, accompagnate da melodie di carillon e dettagli fiabeschi che rimangono perpetuamente irrisolti nella loro vacuità.
La prima personale italiana dell’artista, presentata in galleria, riassume tutti questi aspetti, come in Trail (2005), Ages (2006) e Murmuring (2006) dove, tra spazi domestici e chiusi, forme e dettagli si animano misteriosamente di vita, in un microcosmo nuovo, popolato da giostre e animali, crepitii sussurrati e frastuoni elettronici. Le scene sono caratterizzate da un parossismo crescente, testimonianza di una perdita di controllo su un ambiente alla deriva, dove l’uomo non ha più la posizione centrale e la sua assenza testimonia un disagio crescente.
Spazi aperti, di natura fantastica e visionaria, sono invece i fondali di Hako (2006) e Unseen Park (2006) dove animazioni digitali dai tratti ludici e infantili si susseguono di continuo, accompagnate da melodie di carillon e dettagli fiabeschi che rimangono perpetuamente irrisolti nella loro vacuità.
29
maggio 2007
Hiraki Sawa
Dal 29 maggio al 26 luglio 2007
arte contemporanea
Location
Simondi
Torino, Via Della Rocca, 29, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 29, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30 mattino su appuntamento
Vernissage
29 Maggio 2007, ore 19
Autore
Curatore