Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Hiraki Sawa
Hiraki Sawa presenta il video Blue Floor, del 2005. Paesaggi artificiali e inediti, spazi domestici e immaginari che si sovrappongono, popolati di presenze, scenari evocati dai ricordi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo Studio Guenzani presenta nella sede di via Eustachi, i video di tre giovani artisti: Farid Rahimi, Giovanni Kronenberg e Hiraki Sawa. La mostra si svolgerà in tre periodi distinti, ognuno dedicato ad un artista.
La prima inaugurazione si terrà mercoledì 24 maggio, dalle ore 18.30 con Farid Rahimi, seguiranno l'inaugurazione di Giovanni Kronenberg giovedì 8 giugno e infine Hiraki Sawa lunedì 26 giugno, sempre negli stessi orari.
Il video Untitled di Farid Rahimi mostra due scene misteriose ed enigmatiche. Una doppia proiezione , di cui una descrive l'ambientazione di un piccolo stagno artificiale e l'altra una scena drammatica.
Risultato finale di un lavoro di progettazione di un intero lungometraggio, con la scrittura di un racconto e di una sceneggiatura, del quale solo una sequenza è stata girata, il video mostra le azioni di un uomo che, in un luogo isolato, sposta un imballo dall'evidente forma umana e lo getta in una piccola pozza d'acqua.
Il lavoro è concepito come un'atto di verifica della costruzione e controllo di più immagini in sequenza. Se il contenuto è nato inizialmente su un piano ideale, la scrittura, solo attraverso la messa in scena di una parte del progetto narrativo, ha reso visibile e controllabile il soggetto.
Rendere visibile la parte drammatica di una storia senza motivarne o introdurne la consequenzialità degli accadimenti, sposta il contenuto del video a una leggibilità tutta di superficie. L'attenzione si concentra allora sullo scorrere delle scene e sulla fotografia suggestiva delle immagini. Ad accentuare l'ambiguità del significato del video, l'imprevedibilità delle situazioni che sfuggono dal controllo, la casualità di elementi che entrano nelle inquadrature senza essere previsti. Aspetti che, a posteriori, arricchiscono e accrescono la ricerca dell'immagine perfetta ambita dall'artista.
Giovanni Kronenberg espone due recenti video in animazione 3D. Pur mantenendo una precisa autonomia contenutistica, questi due lavori dialogano tra loro nell'indagare un soggetto caro all'artista: le relazioni ambigue e spesso inconciliabili che legano le persone di diverse generazioni, marcandone differenze, schizofrenie e discrepanze. Queste contrastanti e spesso disarmanti emozioni si rivelano proprio nei momenti in cui, di fronte agli accadimenti quotidiani, si prova stupore e si reagisce differentemente a seconda dell'età e della circostanza. "Tutto quello che ti hanno raccontato da bambino" (2005), descrive la gestualità di un vecchio e di un bambino mentre pescano. Visivamente accattivanti e suggestive, studiatissime nei dettagli e particolari, le brevi scene portano con sè l'abissale distanza tra la pacatezza ed essenzialità delle azioni dell'anziano e l'euforia e stupore del bambino.
Anche nel video "Il gigante di condensa" (2006), viene sottolineata la distanza emotiva tra giovinezza e vecchiaia attraverso il modo totalmente differente in cui una donna anziana e una giovane coppia reagiscono allo scoppio improvviso di un temporale.
Venati di malinconia e spesso nostalgici, molti lavori di Kronenberg si caratterizzano per una costante ricerca di rendere condivisibili frammenti intimisti dell'esistenza, interstizi che proprio per la loro sottile evanescenza catturano la profondità delle relazioni tra le persone.
Hiraki Sawa presenta il video Blue Floor, del 2005. Paesaggi artificiali e inediti, spazi domestici e immaginari che si sovrappongono, popolati di presenze, scenari evocati dai ricordi: l'immaginario di Hiraki Sawa si traspone nella realtà quotidiana e viene rappresentato nei suoi video come elemento appartenente alle parti più nascoste dello spazio, esteriore e interiore. Visioni costantemente in bilico tra ciò che è reale e ciò che il reale nasconde. In questo senso le opere di Hiraki Sawa contengono echi e suggestioni surrealiste e oniriche. Girati all'interno dell'appartamento dell'artista, i video diventano un viaggio verso altri spazi e dimensioni pur mantenendo ancorate le immagini a luoghi conosciuti e addirittura familiari.
Un mondo parallelo che l'artista indaga sentendolo vivo e popolato di presenze, suggestioni e sviluppi autonomi.
Senso di ironia e distacco convivono nei video di Hiraki Sawa con elementi più intimi e struggenti che offrono molteplici piani di interpretazione delle sue opere.
Nel video Blue Floor una figura evanescente si allontana prospetticamente verso uno spazio completamente buio, privo di riferimenti, contemporaneamente, un'altra immagine affiora lentamente dal fondo, rivelando, mano a mano che diventa visibile, i tratti di un'enigmatico paesaggio immerso in una fredda luce blu, attraversato da una figura a cavallo. Un'immagine estraniante, che non esaurisce tutti i suoi aspetti nel venir rivelata ma, al contrario, evoca la possibilità di essere ulteriormente sviluppata.
Farid Rahimi è nato a Losanna nel 1974. Vive e lavora a Milano.
Giovanni Kronenberg è nato a Milano nel 1974. Vive e lavora a Milano
Hiraki Sawa è nato a Ishikawa, Giappone, nel 1977. Vive e lavora a Londra.
La prima inaugurazione si terrà mercoledì 24 maggio, dalle ore 18.30 con Farid Rahimi, seguiranno l'inaugurazione di Giovanni Kronenberg giovedì 8 giugno e infine Hiraki Sawa lunedì 26 giugno, sempre negli stessi orari.
Il video Untitled di Farid Rahimi mostra due scene misteriose ed enigmatiche. Una doppia proiezione , di cui una descrive l'ambientazione di un piccolo stagno artificiale e l'altra una scena drammatica.
Risultato finale di un lavoro di progettazione di un intero lungometraggio, con la scrittura di un racconto e di una sceneggiatura, del quale solo una sequenza è stata girata, il video mostra le azioni di un uomo che, in un luogo isolato, sposta un imballo dall'evidente forma umana e lo getta in una piccola pozza d'acqua.
Il lavoro è concepito come un'atto di verifica della costruzione e controllo di più immagini in sequenza. Se il contenuto è nato inizialmente su un piano ideale, la scrittura, solo attraverso la messa in scena di una parte del progetto narrativo, ha reso visibile e controllabile il soggetto.
Rendere visibile la parte drammatica di una storia senza motivarne o introdurne la consequenzialità degli accadimenti, sposta il contenuto del video a una leggibilità tutta di superficie. L'attenzione si concentra allora sullo scorrere delle scene e sulla fotografia suggestiva delle immagini. Ad accentuare l'ambiguità del significato del video, l'imprevedibilità delle situazioni che sfuggono dal controllo, la casualità di elementi che entrano nelle inquadrature senza essere previsti. Aspetti che, a posteriori, arricchiscono e accrescono la ricerca dell'immagine perfetta ambita dall'artista.
Giovanni Kronenberg espone due recenti video in animazione 3D. Pur mantenendo una precisa autonomia contenutistica, questi due lavori dialogano tra loro nell'indagare un soggetto caro all'artista: le relazioni ambigue e spesso inconciliabili che legano le persone di diverse generazioni, marcandone differenze, schizofrenie e discrepanze. Queste contrastanti e spesso disarmanti emozioni si rivelano proprio nei momenti in cui, di fronte agli accadimenti quotidiani, si prova stupore e si reagisce differentemente a seconda dell'età e della circostanza. "Tutto quello che ti hanno raccontato da bambino" (2005), descrive la gestualità di un vecchio e di un bambino mentre pescano. Visivamente accattivanti e suggestive, studiatissime nei dettagli e particolari, le brevi scene portano con sè l'abissale distanza tra la pacatezza ed essenzialità delle azioni dell'anziano e l'euforia e stupore del bambino.
Anche nel video "Il gigante di condensa" (2006), viene sottolineata la distanza emotiva tra giovinezza e vecchiaia attraverso il modo totalmente differente in cui una donna anziana e una giovane coppia reagiscono allo scoppio improvviso di un temporale.
Venati di malinconia e spesso nostalgici, molti lavori di Kronenberg si caratterizzano per una costante ricerca di rendere condivisibili frammenti intimisti dell'esistenza, interstizi che proprio per la loro sottile evanescenza catturano la profondità delle relazioni tra le persone.
Hiraki Sawa presenta il video Blue Floor, del 2005. Paesaggi artificiali e inediti, spazi domestici e immaginari che si sovrappongono, popolati di presenze, scenari evocati dai ricordi: l'immaginario di Hiraki Sawa si traspone nella realtà quotidiana e viene rappresentato nei suoi video come elemento appartenente alle parti più nascoste dello spazio, esteriore e interiore. Visioni costantemente in bilico tra ciò che è reale e ciò che il reale nasconde. In questo senso le opere di Hiraki Sawa contengono echi e suggestioni surrealiste e oniriche. Girati all'interno dell'appartamento dell'artista, i video diventano un viaggio verso altri spazi e dimensioni pur mantenendo ancorate le immagini a luoghi conosciuti e addirittura familiari.
Un mondo parallelo che l'artista indaga sentendolo vivo e popolato di presenze, suggestioni e sviluppi autonomi.
Senso di ironia e distacco convivono nei video di Hiraki Sawa con elementi più intimi e struggenti che offrono molteplici piani di interpretazione delle sue opere.
Nel video Blue Floor una figura evanescente si allontana prospetticamente verso uno spazio completamente buio, privo di riferimenti, contemporaneamente, un'altra immagine affiora lentamente dal fondo, rivelando, mano a mano che diventa visibile, i tratti di un'enigmatico paesaggio immerso in una fredda luce blu, attraversato da una figura a cavallo. Un'immagine estraniante, che non esaurisce tutti i suoi aspetti nel venir rivelata ma, al contrario, evoca la possibilità di essere ulteriormente sviluppata.
Farid Rahimi è nato a Losanna nel 1974. Vive e lavora a Milano.
Giovanni Kronenberg è nato a Milano nel 1974. Vive e lavora a Milano
Hiraki Sawa è nato a Ishikawa, Giappone, nel 1977. Vive e lavora a Londra.
26
giugno 2006
Hiraki Sawa
Dal 26 giugno al 10 luglio 2006
giovane arte
Location
STUDIO GUENZANI
Milano, Via Bartolomeo Eustachi, 10, (Milano)
Milano, Via Bartolomeo Eustachi, 10, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15-19.30. La mattina su appuntamento
Vernissage
26 Giugno 2006, ore 18.30
Autore