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Hoc
Collettiva di arte contemporanea
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Hoc è il nome che è stato scelto per questa mostra di arte contemporanea, alla sua prima edizione, come portatore di diversi significati ma anche di nessuno: “hoc” in latino è “questo”, “a ciò”, “con ciò”, difficilmente traducibile se privato della frase e del suo contesto di riferimento.
Hoc, avverbio latino, come richiamo alle origini della nostra lingua e della nostra cultura proprio nella prospettiva di una rielaborazione e di un superamento delle stesse, portatore, invece, di un nuovo linguaggio a noi contemporaneo.
Il nome che presta il titolo alla collettiva di questi sei giovani artisti ci è sembrato quindi appropriato per rilevare con urgenza il prevalere di espressioni caratterizzate da singolarità, come elaborazioni di linguaggio, non ossequienti a percorsi già battuti o programmi di tendenza.
La scelta della location (il bar-enoteca “Il Giardino Segreto”), deputata ad ospitare la prima edizione di Hoc, non è stata solamente dettata dal motivo che vede tra il mondo dell’arte e quello del vino, o quello enogastronomico in generale, un felice connubio, il piacere di una commistione di sensazioni ed emozioni che ci appartengono.
Quello che Hoc vuole essere, sperando tutti noi ci riesca, è una reale collaborazione tra gli artisti e il territorio, un dialogo vivo tra l’arte e la società: quello che infatti lega questi sei artisti (Annalisa Piergallini, Fabio Zazzetti, Stefano Giaroni, Vincenzo Lopardo con la pittura e Giuseppina Pica e Ivana Spinelli rispettivamente con l’installazione e il video) della prima edizione di Hoc, non è la condivisione di un tema o di una poetica comune ma è la grandezza e l’identità propria dell’arte contemporanea, quella delle diversità e delle alternative di cui il suo contesto è intessuto, a risposta attiva alle diverse e alle alternative domande del proprio tempo.
Hoc, avverbio latino, come richiamo alle origini della nostra lingua e della nostra cultura proprio nella prospettiva di una rielaborazione e di un superamento delle stesse, portatore, invece, di un nuovo linguaggio a noi contemporaneo.
Il nome che presta il titolo alla collettiva di questi sei giovani artisti ci è sembrato quindi appropriato per rilevare con urgenza il prevalere di espressioni caratterizzate da singolarità, come elaborazioni di linguaggio, non ossequienti a percorsi già battuti o programmi di tendenza.
La scelta della location (il bar-enoteca “Il Giardino Segreto”), deputata ad ospitare la prima edizione di Hoc, non è stata solamente dettata dal motivo che vede tra il mondo dell’arte e quello del vino, o quello enogastronomico in generale, un felice connubio, il piacere di una commistione di sensazioni ed emozioni che ci appartengono.
Quello che Hoc vuole essere, sperando tutti noi ci riesca, è una reale collaborazione tra gli artisti e il territorio, un dialogo vivo tra l’arte e la società: quello che infatti lega questi sei artisti (Annalisa Piergallini, Fabio Zazzetti, Stefano Giaroni, Vincenzo Lopardo con la pittura e Giuseppina Pica e Ivana Spinelli rispettivamente con l’installazione e il video) della prima edizione di Hoc, non è la condivisione di un tema o di una poetica comune ma è la grandezza e l’identità propria dell’arte contemporanea, quella delle diversità e delle alternative di cui il suo contesto è intessuto, a risposta attiva alle diverse e alle alternative domande del proprio tempo.
15
luglio 2005
Hoc
Dal 15 al 30 luglio 2005
arte contemporanea
Location
IL GIARDINO SEGRETO
San Benedetto Del Tronto, Via Enrico Toti, (Ascoli Piceno)
San Benedetto Del Tronto, Via Enrico Toti, (Ascoli Piceno)
Vernissage
15 Luglio 2005, ore 18,30
Autore
Curatore