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Hokusai – 100 vedute del Fuji. Cento modi per parlare di Dio senza mai nominarlo
L’esposizione consiste in 102 immagini accompagnate da didascalie che mirano ad offrire un’innovativa chiave di lettura di stampo teologico impostata sui caratteri giapponesi “FU NI”, usati da Hokusai per definire il monte Fuji
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si tratta di una grande mostra dedicata al capolavoro del Maestro Hokusai, frutto della ricerca e della collezione di
Bruno Gallotta. Arcore, ancora una volta, si distingue per la qualità e l’originalità di un’offerta culturale di grande
rilievo e caratterizzata da una serie di eventi collaterali che offrono l’opportunità di conoscere e approfondire
l’affascinante e sempre sorprendente cultura giapponese.
L’esposizione consiste in 102 immagini accompagnate da didascalie che mirano ad offrire un’innovativa chiave di lettura di
stampo teologico impostata sui caratteri giapponesi “FU NI”, usati da Hokusai per definire il monte Fuji.
Proprio per questo motivo la mostra, che si avvale di una cornice espositiva di grande fascino come le Scuderie di Villa
Borromeo d’Adda di Arcore, assume una valenza considerevole. E’ infatti la prima volta, pur nella lunga storia espositiva di
questa opera, che tale interpretazione viene chiaramente esplicitata.
La prima edizione della mostra, con tutte le 102 opere esposte ha avuto luogo a Lodi nel 2015 con l’Alto patrocinio dell’Ufficio
Europeo del Buddismo Zen (Soto). Ciò è stato particolarmente importante perché riconosce la validità della nuova chiave
di lettura. Il catalogo della mostra in questa occasione ha avuto l’onore di essere “messo a catalogo” dalla prestigiosa
Biblioteca della Veneranda Academia Ambrosiana.
L’anno seguente la mostra è stata presentata dal Comune di Piacenza, con la Biblioteca Passerini Landi, nell’ambito di
“Ottobre Giapponese”, rassegna culturale con cui la Città ha celebrato i 150 anni di relazioni tra Italia e Giappone e della
quale ha rappresentato il fulcro. Inaugurata dal Console giapponese in Italia, successivamente visitata dall’ambasciatore
italiano in Giappone, è stata inserita dall’apposito Comitato nelle celebrazioni ufficiali di questo storico evento.
L’evento espositivo si avvale di una serie di appuntamenti di grande spessore, pensati per offrire al pubblico la possibilità
di approfondire l’argomento. Saranno ospitati durante la mostra Giuseppe Jiso Forzani (8 ottobre), Bruno Gallotta (14
ottobre) e Ornella Civardi con un reading di poesie giapponesi con l’accompagnamento musicale al violoncello di Alexander
Zyumbrovskiy (21 ottobre). – segue programma -
“E’ ormai accertato che Hokusai fu un fedele buddista ed è altrettanto certo che fu una persona colta: sapeva bene quindi
che “FU NI”, oltre ad essere uno dei modi possibili per scrivere il nome del famoso vulcano, è un’espressione particolarmente
significativa del buddismo Mahàyanà cui appartengono tutte le tradizioni buddiste diffuse in Cina e Giappone.”
Attraverso una ricercata speculazione logica, “FU NI” rappresenta la via del Buddha, che, nata in India, prende in Cina
e Giappone anche il nome di “Non Due” a sottolineare il superamento di ogni dualismo antitetico, senza bisogno di
evocare un’unità che potrebbe essere fonte di un principio di autorità del tutto estraneo allo spirito libero del buddismo.
Tuttavia, chi tra i lettori del tempo non avesse posseduto conoscenza specifica della dottrina buddista, avrebbe potuto
facilmente intendere tale termine come “Unico”, oppure “Irripetibile” o “Assoluto” e identificarlo con quel Totale Esistenziale
che gli occidentali chiamano Dio, giapponesi Kami Sama, anche se per questione di pudore del sacro, non lo nominano
praticamente mai o quasi mai.
Questa mostra si prefigge il compito di dimostrare che il monte Fuji assunto da Hokusai come simbolo spirituale e chiamato
“FU NI” contempla entrambe le accezioni.
A tale scopo sono state approntate, per i visitatori interessati, alcune copie del testo esegetico disponibili per la
consultazione gratuita.”
Per dare colore a una mostra che necessariamente si presenta in bianco e nero, sono state allestite delle bacheche
contenenti alcuni numeri di Le Japon Artistique, la rivista che nel XIX secolo ha diffuso la cultura giapponese in occidente,
curiosamente accompagnati da oggetti artistici originali, in sintonia con quelli illustrati dalla rivista.
Eventi collaterali:
• Domenica 8 Ottobre ore 17.00 incontro con Giuseppe Jiso Forzani
“Arte, natura, religione nella sensibilità giapponese”
• Sabato 14 Ottobre ore 17.00 incontro con Bruno Gallotta
“Hokusai: un’inedita lettura”
Una chiave interpretativa finora inesplorata
• Sabato 21 Ottobre ore 17.00 incontro con Ornella Civardi
“Jisei” - Reading di poesie giapponesi con accompagnamento al violoncello di Alexander Zyumbrovskiy
Tutti gli eventi si svolgeranno presso le Scuderie di Villa Borromeo d’Adda con ingresso libero
Bruno Gallotta. Arcore, ancora una volta, si distingue per la qualità e l’originalità di un’offerta culturale di grande
rilievo e caratterizzata da una serie di eventi collaterali che offrono l’opportunità di conoscere e approfondire
l’affascinante e sempre sorprendente cultura giapponese.
L’esposizione consiste in 102 immagini accompagnate da didascalie che mirano ad offrire un’innovativa chiave di lettura di
stampo teologico impostata sui caratteri giapponesi “FU NI”, usati da Hokusai per definire il monte Fuji.
Proprio per questo motivo la mostra, che si avvale di una cornice espositiva di grande fascino come le Scuderie di Villa
Borromeo d’Adda di Arcore, assume una valenza considerevole. E’ infatti la prima volta, pur nella lunga storia espositiva di
questa opera, che tale interpretazione viene chiaramente esplicitata.
La prima edizione della mostra, con tutte le 102 opere esposte ha avuto luogo a Lodi nel 2015 con l’Alto patrocinio dell’Ufficio
Europeo del Buddismo Zen (Soto). Ciò è stato particolarmente importante perché riconosce la validità della nuova chiave
di lettura. Il catalogo della mostra in questa occasione ha avuto l’onore di essere “messo a catalogo” dalla prestigiosa
Biblioteca della Veneranda Academia Ambrosiana.
L’anno seguente la mostra è stata presentata dal Comune di Piacenza, con la Biblioteca Passerini Landi, nell’ambito di
“Ottobre Giapponese”, rassegna culturale con cui la Città ha celebrato i 150 anni di relazioni tra Italia e Giappone e della
quale ha rappresentato il fulcro. Inaugurata dal Console giapponese in Italia, successivamente visitata dall’ambasciatore
italiano in Giappone, è stata inserita dall’apposito Comitato nelle celebrazioni ufficiali di questo storico evento.
L’evento espositivo si avvale di una serie di appuntamenti di grande spessore, pensati per offrire al pubblico la possibilità
di approfondire l’argomento. Saranno ospitati durante la mostra Giuseppe Jiso Forzani (8 ottobre), Bruno Gallotta (14
ottobre) e Ornella Civardi con un reading di poesie giapponesi con l’accompagnamento musicale al violoncello di Alexander
Zyumbrovskiy (21 ottobre). – segue programma -
“E’ ormai accertato che Hokusai fu un fedele buddista ed è altrettanto certo che fu una persona colta: sapeva bene quindi
che “FU NI”, oltre ad essere uno dei modi possibili per scrivere il nome del famoso vulcano, è un’espressione particolarmente
significativa del buddismo Mahàyanà cui appartengono tutte le tradizioni buddiste diffuse in Cina e Giappone.”
Attraverso una ricercata speculazione logica, “FU NI” rappresenta la via del Buddha, che, nata in India, prende in Cina
e Giappone anche il nome di “Non Due” a sottolineare il superamento di ogni dualismo antitetico, senza bisogno di
evocare un’unità che potrebbe essere fonte di un principio di autorità del tutto estraneo allo spirito libero del buddismo.
Tuttavia, chi tra i lettori del tempo non avesse posseduto conoscenza specifica della dottrina buddista, avrebbe potuto
facilmente intendere tale termine come “Unico”, oppure “Irripetibile” o “Assoluto” e identificarlo con quel Totale Esistenziale
che gli occidentali chiamano Dio, giapponesi Kami Sama, anche se per questione di pudore del sacro, non lo nominano
praticamente mai o quasi mai.
Questa mostra si prefigge il compito di dimostrare che il monte Fuji assunto da Hokusai come simbolo spirituale e chiamato
“FU NI” contempla entrambe le accezioni.
A tale scopo sono state approntate, per i visitatori interessati, alcune copie del testo esegetico disponibili per la
consultazione gratuita.”
Per dare colore a una mostra che necessariamente si presenta in bianco e nero, sono state allestite delle bacheche
contenenti alcuni numeri di Le Japon Artistique, la rivista che nel XIX secolo ha diffuso la cultura giapponese in occidente,
curiosamente accompagnati da oggetti artistici originali, in sintonia con quelli illustrati dalla rivista.
Eventi collaterali:
• Domenica 8 Ottobre ore 17.00 incontro con Giuseppe Jiso Forzani
“Arte, natura, religione nella sensibilità giapponese”
• Sabato 14 Ottobre ore 17.00 incontro con Bruno Gallotta
“Hokusai: un’inedita lettura”
Una chiave interpretativa finora inesplorata
• Sabato 21 Ottobre ore 17.00 incontro con Ornella Civardi
“Jisei” - Reading di poesie giapponesi con accompagnamento al violoncello di Alexander Zyumbrovskiy
Tutti gli eventi si svolgeranno presso le Scuderie di Villa Borromeo d’Adda con ingresso libero
07
ottobre 2017
Hokusai – 100 vedute del Fuji. Cento modi per parlare di Dio senza mai nominarlo
Dal 07 al 22 ottobre 2017
arte antica
Location
VILLA BORROMEO D’ADDA
Arcore, Largo Vincenzo Vela, (Monza E Brianza)
Arcore, Largo Vincenzo Vela, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 19.00
Vernissage
7 Ottobre 2017, h 17 Con la partecipazione del Gruppo Celeste Loto per un concerto vocale di canti di folklore della tradizione giapponese
Autore
Curatore